"Il sisma una cesura tra Messina e la sua storia". Ecco il luogo scelto per ricordare le vittime
MESSINA – “Uno spazio in memoria del terremoto di Messina del 28 dicembre 1908”. L’amministrazione guidata dal sindaco Federico Basile, su proposta dell’assessore alla Cultura e alla Toponomastica Enzo Caruso, con la delibera 147 del 10 aprile, ha approvato un atto di indirizzo con cui chiedere ufficialmente che venga dedicato al ricordo delle vittime del sisma un luogo specifico a un passo dal Duomo.
Il luogo scelto sarebbe quello che ospita la “Colonna crocifera” alle spalle del campanile del Duomo. Dell’intitolazione di una via al terremoto si parla da anni. Il consigliere di FdI Libero Gioveni ha portato avanti una lunga battaglia che dura da quasi un decennio, con cui ha chiesto, ad esempio, che il tratto di viale San Martino tra Villa Dante e il Viale Europa diventi la “via 28 dicembre 1908“.
Il terremoto “una cesura tra Messina e la sua storia”
Nel documento si legge che il terremoto “del 1908 rappresentò per Messina una cesura con la sua storia millenaria” e che “risulta tra gli eventi naturali più tragici della storia d’Italia e che, dal punto di vista sismico, ancora oggi suscita interesse negli ambienti scientifici e di ricerca di tutto il pianeta”. Ciò nonostante “, in oltre un secolo dal tragico evento, non è stata mai intitolata una via, una piazza o uno slargo in memoria delle migliaia di vittime che perirono sotto le macerie”.
Scelta l’aiuola della “Colonna crocifera”
Per questo l’amministrazione intende avviare l’iter per lasciare un “segno” con cui ricordare il sisma attraverso l’intitolazione dell’area dietro il campanile del Duomo. Ovvero, lo spazio che attualmente circonda la “Colonna crocifera, con in testa lo stemma della Città di Messina, eretta nel 1958 per commemorare il 50° Anniversario del Terremoto del 1908”. L’obiettivo è ricordare quanto successo agli “oltre 60mila messinesi periti” e alle “migliaia di superstiti costretti ad allontanarsi dalla loro amata città” (in generale morirono circa 80.000 persone, n.d.r.).
Più volte si parla di cesura tra “il prima e il dopo”, con una Messina che, distrutta, ha dovuto faticosamente ricostruire la propria identità. E forse ancora non ha completato questo percorso.
Un plauso per l’iniziativa ma un’aiuola mi sembra poco per onorare la memoria di 80.000 messinesi morti tragicamente.