Uno spettacolare "tappeto di stratocumuli" copre il Mediterraneo; effetto del caldo anticiclone

Uno spettacolare “tappeto di stratocumuli” copre il Mediterraneo; effetto del caldo anticiclone

Daniele Ingemi

Uno spettacolare “tappeto di stratocumuli” copre il Mediterraneo; effetto del caldo anticiclone

sabato 01 Gennaio 2022 - 13:30

L'aria molto calda in afflusso in quota tende a scorrere sopra uno strato di aria più fredda sopra il mare, originando questo tappeto di nubi sul Tirreno

Splende il sole in riva allo Stretto, ma poco più a nord, sul Tirreno, lo spanciamento dell’alta pressione sub-tropicale, alimentata da aria insolitamente calda in quota, capace di far salire lo “zero termico” sopra i 3400 metri, sta favorendo anche lo sviluppo di un tappeto di stratocumuli, nubi sottili, dalla base bassa, che in genere si formano quando aria più mite scorre sopra uno strato di aria più fredda e densa. L’alta pressione, specialmente nel periodo autunnale e invernale, non è sempre garante di cieli sereni o poco nuvolosi, nonostante la presenza al suolo di valori barici superiori ai 1030 hPa, qualche volta persino sopra i 1040 hPa. La presenza, sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, di questo promontorio anticiclonico, alimentato da masse d’aria piuttosto calde nella media troposfera, sta contribuendo anche ad intensificare il ristagno di umidità nei bassi strati, favorendo una notevole intensificazione dei fenomeni nebbiosi, sia nelle pianure che lungo le coste, specialmente sul Tirreno e sui mari attorno la Sardegna. 

L’effetto delle Subsidenze (lenti moti discendenti in seno alla colonna d’aria), collegate al regime anticiclonico, sta determinando lo sviluppo di un intenso strato di inversione termica, sospeso nei bassi strati, evidenziato dallo sviluppo di un vero e proprio tappeto di stratocumuli, davvero considerevole data l’estensione spaziale, che dal mar di Alboran e dalle Baleari si diparte fino alle coste tirreniche dell’Italia, includendo pure la Sicilia settentrionale. Questo vasto banco di stratocumuli si è formato per la presenza di un compatto strato d’inversione termica, da “Subsidenza”. In alcune aree dell’alto Tirreno e dell’Adriatico settentrionale questa “inversione termica” la troviamo sospesa a bassissima quota, dove localmente la base di queste nubi stratificate si appoggia al suolo, originando densi banchi di nebbia, a tratti particolarmente fitti, come quelli presenti lungo le coste della Venezia Giulia, del Veneto e della Romagna, dove vengono segnalate drastiche riduzioni della visibilità orizzontale. Sulle coste tirreniche siciliane, invece, la loro base oscilla fra i 600 e 1500 metri. Sullo Ionio e nello Stretto la formazione di queste nuvole è inibite sia dall’aria, ancora secca, che dalle correnti ancora da NW in quota, discendenti dai Peloritani e dall’Etna, che tendono a comprimere l’aria, seccandola ulteriormente.

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