Chi si è opposto ha attribuito al Piano urbano della mobilità sostenibile, appena approvato, qualsiasi nefandezza
di Marco Olivieri
MESSINA – Mancavano solo l’invasione delle cavallette e una nuova guerra mondiale. Ieri chi si è opposto al Pums, appena approvato dal Consiglio comunale, ha attribuito al Piano urbano della mobilità sostenibile qualsiasi orrore e nefandezza. Da Fratelli d’Italia ad alcuni consiglieri soprattutto ex pro Basile, senza dimenticare fuori da Palazzo Zanca la senatrice Musolino, si considera il Piano, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, la causa di una nuova crisi del commercio, con conseguenti nuove perdite di lavoro. Anzi, la pietra tombale su una città evidentemente priva di qualsiasi speranza.
Per chi scrive, in realtà, l’unico discorso sensato avrebbe dovuto essere: “Cara amministrazione, ok al Pums, che è un atto dovuto e da sottoporre a costanti verifiche, ma vigileremo affinché tu sia efficace nel governare questa transizione verso un cambiamento irreversibile nei prossimi dieci anni. E anche prima. Siccome, fino ad ora, in alcune occasioni, sei stata pasticciona, se ci passi il termine, e non tutte le soluzioni ci hanno convinto, come opposizione ti daremo una mano perché la transizione si svolga al meglio”.
Isole pedonali da estendere nella gradualità, piste ciclopedonali sulle careggiate, Zone a traffico limitato (Ztl), servizio di trasporto pubblico da potenziare: il Pums va in questa direzione, in varie tappe, e l’importante è che i processi vadano governati bene. Ma, si sa, la tentazione dell’attacco facile e generico è davvero potente. Il dibattito in Consiglio era un’occasione ghiotta.
Una nuova qualità della vita e la ripresa economica non sono inconciliabili
Ma pensare che la città si debba rapportare al presente e al futuro con gli occhi del passato, un passato spesso nefasto, è un’offesa nei confronti di un territorio che merita un’occasione di rinascita. A parte il massimo supporto da garantire a chi ha difficoltà a camminare, e prevedendo un’assistenza e un servizio per chi ha bisogno, il resto dei messinesi non ha bisogno di posteggiare dentro i negozi. Proporre ancora vecchi e mortiferi modelli significa solo sostenere che Messina è fatta di extraterrestri che non possono adeguarsi a un passo in avanti nella qualità della vita. Qualità della vita da combinare con la ricerca, continua e seria, di ciò che può aiutare l’economia cittadina a riprendersi.
Sulla crisi economica serve un’analisi seria
Allora, se dobbiamo fare un’analisi rigorosa sulla crisi dell’economia e del commercio facciamola, come questo giornale ha più volte evidenziato. E lasciamo perdere i toni facili usati per lisciare il pelo a chi vuole ascoltare formule rassicuranti.
Altro che “Messina non è pronta al Pums”. Messina non è pronta e basta. E fino a quando ci saranno politici che attribuiranno a un’isola pedonale una crisi epocale sul piano economico, sapremo anche perché non è “pronta”. Smettiamola di raccontarci barzellette e ognuno nel proprio ambito – maggioranza, opposizione, imprese, sindacati, Università, associazionismo, cittadinanza attiva, stampa – individuiamo ciò che può aiutare a risollevare questa disastrata città.
😂 troppo facile così.
Programmi troppo ideologici, già adesso con danni evidenti a economia e vivibilità.
Se è vero che ogni due anni si “verifica”, perché non aggiustarlo con aggiunte nel tempo ?
A chi vogliono prendere in giro ? “Programmatico, tanto poi si cambia”.
Intanto è un programma invasivo, e la politica si mostra sorda e prepotente verso i cittadini, che chiedono altro.
Ma invasivo di cosa?
Degli interessi di alcuni a favore della vivibilità di tutti?
Arriverà un’altra Amministrazione e si cambierà nuovamente…..
Direttore, è una battaglia persa … Messina è indietro di 30 -40 anni forse anche di 50 anni !!! i cartelli per la pulizia programmata con spazzatrici e con la rimozione dei veicoli in sosta sono ancora lì ! dopo 30 anni … l’azienda di allora si era dotata di un sistema di pulizia delle strade di avanguardia, hanno comprato le spazzatrici ma non le hanno mai usate, nessuno ha mai pagato per questo danno erariale… e tanto per ricordare Messina è stata buon ultima nella adozione del PUC PIANO URBANISTICO COMUNALE, con tutti i danni che ne sono conseguiti … ora consiglieri comunali devono capire, e fare capire ai cittadini che il PUMS non si cambia SI AGGIORNA …si aggiorna sulla scia degli interventi previsti e attuati … SI, qualcosa si può cambiare, ma non la struttura del piano !!!
Complimenti per l’articolo, direi che meglio non si poteva scrivere niente! purtroppo l’ostacolo da superare è ancora alto e i consiglieri dell’opposizione con i loro giochetti di partito non aiutano di certo!
pums = dittatura.
riapriamo la città alla libertà perduta per colpa dei snobbini fanatici ecogreen
La paura caro Direttore è una soltanto😱….che continuino a fare ,e rifare lavori che risultano inidonei,che continuino a spendere soldi tanto perché si devono spendere,che continuino a creare e a distruggere con l’ assenza di vigilanza e manutenzione 😱…..non abbiamo paura del progresso ,ma del regresso di tutto ciò che avanza e che inevitabilmente a Messina arretra….e non diamo sempre è soltanto la colpa ai messinesi che non accettano i cambiamenti 😖….i cambiamenti se apportano migliorie,se sono funzionali e favoriscono il benessere e la crescita economica e lavorativa della città e dei suoi cittadini,statene certi che non vengono contestati ….statene certi che se effettivamente ci fossero ,per prima cosa nessuno abbandonerebbe la terra natìa.
Sicuramente la maggiorparte dei favorevoli al PUMS non ha problemi di lavoro e la beffa è che poi nemmeno ci vengono a sostenere questa fantomatica mobilità, dato che il viale è perennemente deserto e di ciclisti non se ne vede nemmeno l’ombra.
State trasformando una città marittima che dovrebbe vivere di commercio e turismo, che dovrebbe essere dinamica per natura, in un paesazzo dove il più giovane ha 70 anni, non avete idea , non amate Messina
C’è una parte di messinesi, concentrata nella fascia 45-65 anni, che non ha vissuto altra realtà che quella dell’abuso dell’automobile. Persone che se non possono posteggiare, anche in terza fila, davanti al bar per prendersi il caffè o le sigarette si sentono vittime di una dittatura, o che sarebbero capaci di entrare in aula con tutta la macchina quando accompagnano i figli a scuola. Abitudini malsane, figlie di un malinteso senso della libertà individuale (a sua volta discendente del familismo amorale ben noto in antropologia culturale), che hanno reso questa città un inferno urbano e che non trovano eguali in contesti ben più evoluti socialmente del nostro (chi scrive parla per esperienza personale). Aspettarsi che queste persone modifichino il loro proverbiale comodismo a favore di un comportamento più adeguato al XXI secolo e ai costumi del mondo, per così dire, civilizzato, è un pio desiderio. Detto da uno che non ha votato né per l’attuale amministrazione, né per la precedente, e che non è mai stato tenero con nessuna di esse.
MA PERCHE’ NON FARE UN REFERENDUM? FORSE NON CONVIENE ALL POLITICA?
Sono uno dei fortunati assegnatari di una e-bike nell’ambito del progetto “MUOVIME” promosso dal Comune di Messina e sto riapprezzando dopo 20 anni il piacere di vivere gli spostamenti per lavoro nella mia citta’ in piena liberta’ di movimento. Finalmente piste ciclabili sicure e un atteggiamento degli automobilisti che apprezzo come abbastanza rispettoso verso le due ruote. Ben vengano nuove piste ciclabili, punti di ricarica per e-bike, rastrelliere per biciclette etc etc etc…. Forza PUMS !!!