A segnalare la situazione è l'architetto Lo Curzio che, con una lettera inviata al Soprintendente, all'Assessore Regionale ed al Sindaco, chiede urgenti interventi di messa in sicurezza e restauro.
Pezzi di cornice caduti a terra, conci staccati e degrado generale. Appare così, questa mattina, il primo livello della facciata esterna della Sala Laudamo, nell’angolo in diretta continuità con il lato nord-ovest del Teatro Vittorio Emanuele. Una porzione delle modanature di coronamento, difatti, è precipitata al suolo e, fortunatamente, mentre nessuno stava transitando al di sotto. A segnalare la situazione, con una lettera inviata al Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali, all’Assessore Regionale ai BBCCAA ed al Sindaco di Messina, l’architetto Massimo Lo Turco. “Le cause di questo – ha scritto – ed altri danni che riguardano le facciate laterali e posteriore del Teatro, con particolare attenzione al corpo della Sala Laudamo si devono unicamente ad una totale mancanza di manutenzione che si protrae da decenni. Periodicamente si hanno dei piccoli crolli che peraltro non portano ad interventi di restauro di alcun genere. Questi riguardano, ad esempio, le porzioni delle modanature di coronamento che si staccano dal supporto per la spinta di arbusto o erbe infestanti”. Una situazione che, come sottolineato, è stata più volte attenzionata in passato. “In termini più generali – ha evidenziato Lo Curzio – l’intero apparato in pietra dei paramenti e delle mostre del teatro e ella Sala Laudamo è in stato di crisi da molti anni come appare in particolare estremamente evidente dai danni e dai disallineamento delle colonne della facciata ovest della Sala Laudamo. In questi casi è più appropriato, piuttosto che di degradi, parlare di dissesto talmente gravi da mettere a rischio la sopravvivenza degli stessi elementi architettonici. Ai dissesti si aggiungono i degradi naturali dei materiali, si pensi alle alveolizzazioni o alle erosioni delle superfici, la rilevante sporcizia o “deposito superficiale”, gli escrementi dei volatili, il cattivo funzionamento dello smaltimento delle acque meteoriche e i singolari ed originali interventi umani, che in gergo definiamo elegantemente “alterazioni antropiche” che indicano una totale mancanza di attenzione per questo tipo di patrimonio che si è troppo a lungo protratta nel tempo”.
Ecco perché quel che viene richiesto è un intervento urgente per rimuovere e recuperare i conci crollati, transennare la zona e metterla in sicurezza, verificare lo stato di solidità degli ammorsamento delle modanature di coronamento dei due livelli della Sala Laudamo e provvedere ad interventi di restauro.