Il gruppo Giomi presenta il laser verde che guarisce la prostata ingrossata

Il gruppo Giomi presenta il laser verde che guarisce la prostata ingrossata

Il gruppo Giomi presenta il laser verde che guarisce la prostata ingrossata

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mercoledì 28 Ottobre 2015 - 23:05

L'ipetrofia prostatica benigna è la malattia urinaria maschile più diffusa che colpisce l'80 % degli uomini italiani over 50. Il laser salva anche la potenza sessuale senza bisturi e senza dolore

Gli uomini siciliani possono ora avvalersi di una tecnica d'avanguardia per la cura dell’ipertrofia prostatica benigna che colpisce in Italia l’80% della popolazione maschile oltre i 50 anni. Si tratta d un nuovo laser al triborato di litio, l’unico che per la prima volta risolve il disturbo in un solo giorno e con dimissioni in 24 ore. Il laser “a raggio verde”, grazie all'istantanea coagulazione dei vasi, è l’unico che consente di operare in tutta sicurezza anche pazienti con malattie cardiovascolari, della coagulazione e portatori di stent endocoronarici in terapia con anticoagulanti e/o antiaggreganti, non più costretti a sospendere i farmaci, come invece avviene con la chirurgia tradizionale. La metodica, a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale, salvaguarda la potenza sessuale e la continenza urinaria.

LA PATOLOGIA MASCHILE PIU’ DIFFUSA – Sottolinea il dottor Rino Oriti, responsabile dell’unità di urologia della Casa di Cura Cappellani Giomi di Messina e urologo presso l’Istituto Fiorentino Cura ed Assistenza (IFCA) di Firenze : “L'ipertrofia prostatica (IPB, ingrossamento benigno della prostata), colpisce circa l'80% degli italiani sopra i 50 anni, ed è un problema sociosanitario che implica costi altissimi, con oltre 40mila interventi chirurgici all’anno. Inoltre è una patologia destinata ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione maschile. Incide pesantemente sulla qualità di vita, con difficoltà a urinare, insopprimibile urgenza e aumentata frequenza minzionale diurna e notturna, disturbando il sonno dei pazienti. Nei casi più seri porta alla completa ritenzione urinaria e richiede l'urgente ricorso al catetere per lo svuotamento della vescica. All’IPB spesso si associano disfunzioni sessuali, impotenza e problemi di eiaculazione. Quando la prostata si ingrossa, ostacolando e ostruendo il passaggio dell'urina e i farmaci (antiprostatici e gli alfa-litici) non sono più sufficienti, è necessario asportare chirurgicamente il tessuto in eccesso”.

UN LASER AL POSTO DEL BISTURI E L’IPERTROFIA EVAPORA – “La nuova metodica Greenlight”, spiega ancora il dottor Oriti, “messa a punto negli Stati Uniti, sfrutta l’azione di un potente laser al tribolato di litio ad alta energia (180 W), che vaporizza con precisione millimetrica solo l’eccesso di tessuto prostatico, trasformandolo in vapore. L’intervento mininvasivo si effettua per via endoscopica in anestesia spinale. La fibra laser, introdotta dal pene nell’uretra attraverso un sottile cistoscopio, vaporizza con estrema precisione l’area interessata senza provocare sanguinamento. La maggior parte dei pazienti torna a casa dopo una notte di ricovero e riprende le normali attività nel giro di pochi giorni. Il laser verde non causa emorragie in quanto determina una coagulazione immediata dei tessuti, non causa incontinenza urinaria, impotenza ed evita le recidive".

L’IPB RISOLTA IN UN GIORNO – “Greenlight grazie alle sue caratteristiche”, continua l’urologo, “è l’unica metodica che per la prima volta risolve il disturbo in un solo giorno. Nel nostro Paese la maggior parte dei pazienti torna a casa dopo una notte di ricovero e riprende le normali attività nel giro di una settimana. Il decorso post-operatorio è migliore rispetto alla TURP (la resezione endoscopica della prostata), l’intervento fino ad oggi più eseguito. I vantaggi di Greenlight sono l’assenza di perdite ematiche (che riduce dal 26% al 3% il ricorso a trasfusioni), il minimo disagio dopo l'intervento, grazie anche all'assenza di sintomatologia dolorosa, la ridotta degenza (con una buona parte dei casi dimessi dopo 24 ore, con evidente risparmio di posti letto e quindi di costi per il Servizio Sanitario), la ripresa della normale attività nel giro di una settimana”. La maggior parte degli uomini operati riprende la vita normale in breve tempo tornando prima al lavoro, con un risparmio del 50% delle giornate lavorative perse per questo tipo di interventi.

UNICO LASER CHE NON VIETA ANTICOAGULANTI – “Rispetto alla TURP”, precisa il dottor Oriti, “che può causare emorragie e richiedere trasfusioni, Greenlight, grazie all'istantanea coagulazione dei vasi e quindi evitando il sanguinamento, è l’unico trattamento che consente di operare in assoluta sicurezza anche pazienti ad alto rischio per malattie cardiovascolari, della coagulazione e i portatori di stent coronarici che non sono più costretti a sospendere la terapia anticoagulante e/o antiaggregante (come invece avviene per gli interventi chirurgici tradizionali, TURP compresa e altri laser ). Questi pazienti rappresentano un problema chirurgico importante perché la sospensione dei farmaci antiaggreganti e anticoagulanti li espone al rischio di gravi complicanze. Il laser verde è anche indicato nei pazienti con pacemaker, perché evita il ricorso all’elettrobisturi, generatore di onde elettriche che possono interferire con la stimolazione elettrica dei pacemaker cardiaci. Il ricorso a Greenlight è quindi di importanza determinante in considerazione dell’aumento della popolazione affetta da ipertrofia prostatica e disturbi cardiologici in terapia anticoagulante”.

IL SESSO E’ SALVO – Greenlight tutela anche la potenza sessuale. Sottolinea l’esperto: “Nessun paziente sessualmente attivo ha sviluppato impotenza dopo l'intervento: il laser non causa danni ai nervi dell’erezione, quelli che si trovano a ridosso della prostata, non causa incontinenza ed evita le recidive, a conferma che la metodica offre reale e definitiva soluzione per l’IPB”.

MENO LISTE DI ATTESA, PIU’ POSTI LETTO – L’impiego del laser al triborato di litio ha vantaggi anche per il Servizio Sanitario Nazionale. Ogni anno in Italia vengono effettuati oltre 40mila interventi per IPB, 15mila dei quali con tecniche invasive, ricovero di 3-5 giorni e occupazione di letti per 52mila giornate. Con Greenlight in one-day surgery si ha una sola notte di ricovero. Ne conseguono una minore occupazione dei posti letto, una riduzione delle liste di attesa, una riduzione dei tempi di convalescenza e minore stress per il paziente, con minori costi per il SSN. La nuova tecnica laser impiegata con successo su più di 700mila pazienti nel mondo è disponibile anche in Italia a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale, presso 21 centri ospedalieri con una casistica di circa oltre 3000 interventi.

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