Il processo seguito all'inchiesta Mare Nostrum si aprirà a Palermo a febbraio per l'ex governatore Crocetta, il suo braccio destro Massimo Finocchiaro e l'armatore Ettore Morace
Ci sarà anche il messinese Massimo Finocchiaro al processo per il caso “Mare Nostrum”, l’inchiesta su un presunto giro di corruzione legata alla società di traghettamento Ustica Lines con al centro la figura dell’armatore Ettore Morace.
A Palermo si aprirà il processo per l’ex governatore Rosario Crocetta e il suo allora braccio destro Finocchiaro. In particolare Crocetta avrebbe ottenuto due bonifici da 5 mila euro ciascuno con cui Morace finanziò il progetto politico “Riparte Sicilia”, movimento pensato da Crocetta poi mai decollato.
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In cambio Crocetta avrebbe esercitato pressioni su Dorotea Piazza e Fulvio Bellomo, i dirigenti dell’Assessorato regionale ai Trasporti subentrati a Salvatrice Severino, per implementare i servizi di trasporto e favorire Ustica Lines. Era la Severino, secondo l’Accusa, ad aver stretto un patto, corruttivo, coi Morace, per favorire Ustica Line.
A giudizio con Crocetta e Finocchiaro c’è anche Ettore Morace. Il rinvio a giudizio è arrivato ieri sera alla fine dell’udienza preliminare, col giudice che ha accolto la richiesta dei PM palermitani per tutti e tre, disponendo che saranno processati a partire da febbraio prossimo.
TUTTE LE ACCUSE E I PARTICOLARI DELL’INCHIESTA
Lo stesso Gup si è invece dichiarato incompetente per territorio per tutto il resto della vicenda, che ha trasferito al collega di Trapani. Sarà celebrata lì, quindi, l’udienza preliminare per Vittorio Morace, Mimmo Fazio, Giuseppe Montalto, Marianna Caronia, Salvatrice Severino, Simona Vicari, Sergio Bagarella, Lucio Cipolla, Elisabetta Miceli, Giacomo Monteleone e la Liberty Lines.
Quando l’inchiesta venne alla luce, nel 2017, la Vicari era sottosegretaria ai trasporti. Si dimise immediatamente.