Distribuzione delle dosi in ritardo, pediatri senza accordo, prenotazioni solo telefoniche, distanziamento non garantito.
Il 5 ottobre 2020 è iniziata in Sicilia la campagna di vaccinazione anti influenzale 2020/2021, e tante sono le richieste previste in più da parte dei cittadini.
Per questo motivo, migliorare le condizioni organizzative della campagna di vaccinazione anti influenzale è l’obiettivo che si pone il deputato regionale Giuseppe Laccoto, nella sua interrogazione rivolta al Presidente della Regione e all’Assessore Regionale alla Salute.
La vaccinazione
La vaccinazione permette di semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, considerata la similitudine nei sintomi tra Covid-19 e influenza.
Oltre al consueto obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, Forze di Polizia e Vigili del fuoco, la vaccinazione è fortemente raccomandata ai soggetti a rischio tra cui coloro che hanno patologie croniche (cardiopatie, diabete, ipertensione, malattie autoimmuni, tumori e immunodeficienze) e le donne in gravidanza (a qualsiasi trimestre), ai soggetti dai 6 mesi ai 60 anni di età affetti da malattie che aumentano il rischio di complicanze da influenza, tutti i soggetti (anche sani) di età pari o superiore a 60 anni, individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti, familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze.
Il Ministero della Salute e la Società Italiana di Pediatria raccomandano, inoltre, di vaccinare i bambini sani (6 mesi/6 anni di età) “anche al fine di ridurre la circolazione del virus influenzale tra adulti e anziani nell’attuale fase pandemica”.
L’interrogazione di Laccoto
“Nonostante la Regione abbia deciso di anticipare di circa un mese l’inizio della campagna, è arrivata decisamente impreparata a questo appuntamento – commenta Laccoto. Medici di famiglia e farmacie denunciano gravi ritardi nella distribuzione delle dosi di vaccino che finora sono state consegnate col contagocce, mentre i pediatri attendono ancora di raggiungere l’accordo con la Regione”.
La prenotazione
Laccoto, poi, evidenzia che nei centri vaccinali di Messina e provincia si procederà a vaccinare esclusivamente tramite prenotazione telefonica da effettuare in uno strettissimo arco orario (in genere un’ora) durante la giornata con inevitabili intasamenti e disagi per l’utenza.
“I cittadini si attendono una sanità moderna e funzionale – commenta ancora Laccoto – e quindi sarebbe opportuno ottimizzare il sistema di prenotazione previsto dall’ASP di Messina, magari ricorrendo a più efficaci strumenti online come è stato fatto in altre realtà isolane”.
Il distanziamento
Ma sono tanti i problemi legati all’organizzazione della campagna vaccinale e messi in evidenza nell’atto ispettivo: secondo quanto previsto dai protocolli di sicurezza, infatti, si possono vaccinare quattro pazienti in un’ora ed è quindi praticamente impossibile garantire il distanziamento all’interno degli studi medici.
“Già da diverse settimane – afferma Laccoto – le associazioni di categoria dei medici di base e dei pediatri avevano chiesto di poter ampliare l’orario di lavoro o di poter utilizzare spazi adeguati come palestre, parrocchie, locali di aziende e altri luoghi per somministrare i vaccini e garantire il necessario distanziamento, ma l’appello è rimasto senza risposta”.
Incrementare le dosi
“Da un lato quindi, si decide di ampliare la platea dei soggetti a cui somministrare i vaccini antinfluenzali, ma poi non si mettono in condizione i medici sul territorio di operare in condizioni di tranquillità – conclude Laccoto. Ho chiesto di incrementare le dosi di vaccino da acquistare in considerazione di una richiesta che appare maggiore delle aspettative soprattutto per coprire i soggetti fragili e per evitare di avere sotto Natale il solito picco influenzale con un pericoloso sovraccarico negli ospedali”.