La famiglia della docente messinese morta dopo il vaccino Astrazeneca aspetta ancora i risultati dell'inchiesta della magistratura sulla ipotesi di corrrelazione
Augusta Turiaco è morta per gli effetti del vaccino Astrazeneca? A 9 mesi dalla scomparsa della docente, la Procura di Messina non ha ancora risposto al quesito e oggi la famiglia, dopo numerosi solleciti, si appella pubblicamente agli inquirenti perché mettano a disposizione il risultato degli accertamenti scientifici effettuati a suo tempo per stabilire o smentire la possibile correlazione tra il decesso e la somministrazione del siero.
AUGUSTA NON PUO’ ESSERE UNA MORTE INDEFINITA
“Augusta non può e non deve essere una “morte indefinita”, ma va chiarita la correlazione con il vaccino Astrazeneca, oggi non più somministrato in gran parte d’Europa, Italia compresa. Augusta appartiene ancora a quel numero, non più così esiguo, di soggetti non ancora “riconosciuti” dallo Stato, che però hanno nomi e cognomi, volti e vite spezzate, sogni e progetti interrotti, e lasciano i loro affetti nel più profondo sconforto
Tutto ciò non fa altro che aggiungere dolore su dolore, meritiamo chiarezza, trasparenza e giustizia, meritiamo di conoscere perché e di cosa è morta – dicono Paolo ed Helga Turiaco i genitori novantenni di Augusta, che hanno chiesto alla magistratura di chiarire la vicenda insieme al marito e ai figli della docente – Per noi questo silenzio da parte della Procura di Messina è inspiegabile e ingiustificabile.”
LA CONSULENZA CHE NON ARRIVA
“Il 31 marzo sono stati nominati i CTU ed è stato concesso il termine di 30 giorni per il deposito della consulenza. Nonostante siano trascorsi ben 233 giorni, a tutt’oggi non risulta depositata la relazione medico legale – spiega l’avvocata Daniela Agnello che assiste la famiglia.
Il legale ripercorre la vicenda insieme alla famiglia: Augusta ha firmato un consenso che alla data dell’11 marzo non conteneva l’informazione ed ometteva i possibili effetti avversi della vaccinazione. Difatti, la nuova circolare del Ministero che aggiornava il documento di consenso inserendo quelle stesse reazioni avverse presentate da Augusta (grave trombocitopenia associata a trombosi in sedi atipiche, quali i seni venosi cerebrali) veniva pubblicata solo in data 25 marzo, quando ormai Augusta era ricoverata in Terapia Intensiva Post-Operatoria a seguito di un delicatissimo intervento Neurochirurgico resosi necessario per far fronte alla gravissima emorragia cerebrale che l’aveva colpita.
LE ULTIME RICERCHE E IL CASO MESSINESE
“Pertanto, si può affermare che, al momento della vaccinazione, ad Augusta non venivano fornite informazioni rilevanti, con violazione del diritto/dovere di una adeguata e corretta informazione del paziente al fine di consentire la libertà di scegliere se sottoporsi o meno alla vaccinazione – spiega il legale – Anche la trasmissione Report in data 25 ottobre 2021 si è occupata del “disastro comunicativo” del vaccino Astrazeneca ed ha riportato proprio il caso di Augusta. Nel suo sangue sono stati ritrovati i temibili anticorpi anti PF4, gli stessi che il prof. Andreas Greinacher, immunologo di fama internazionale che ha studiato gli effetti avversi del vaccino Astrazeneca, ha riscontrato nei suoi pazienti che hanno sviluppato grave trombocitopenia e trombosi diffuse in sedi atipiche in seguito all’inoculazione di questo vaccino a vettore adenovirale.”
Il Collegio Peritale non deposita la relazione e i familiari di Augusta aspettano. Quanto vale la vita di una persona? Spero che non si voglia che cada il silenzio.