Grave preoccupazione espressa in una missiva "al vetriolo" fin qui firmata da 69 amministratori. In settimana, disponibile metà delle 14mila dosi necessarie
Il Governatore calabrese facente funzioni Nino Spirlì, dopo l’iniezione (non di vaccino, ma) d’ottimismo da parte del commissario nazionale per l’emergenza-Covid generale Francesco Paolo Figliuolo nella sua visita calabrese insieme al capo nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio, ha totalmente recepito il mood. E dopo una riunione coi consiglieri regionali di centrodestra sul tema-vaccinazioni, ha definito più che soddisfacenti i dati calabresi al riguardo.
Non la pensano, però, così i sindaci del Cosentino, che gli hanno inviato una missiva “al vetriolo” sul tema – fin qui, già sottoscritta da 69 amministratori dell’area – per chiedere “di mettere i piedi a terra” e di procacciare d’urgenza molte più dosi per immunizzare la popolazione.
La missiva
«In qualità di Presidente della Conferenza dei Sindaci della provincia di Cosenza, dopo essermi confrontato con i colleghi, ho deciso di scrivere al Ministro Speranza, al Generale Figliuolo, alla governance sanitaria calabrese e, per conoscenza, al Presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì per richiedere un maggior numero di dosi di vaccino visto che al momento coprono a malapena la metà del fabbisogno richiesto», scrive Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano ma soprattutto presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asp di Cosenza, nella missiva al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi per ora sottoscritta da una settantina dei primi cittadini del territorio provinciale cosentino – tra i centri rappresentati anche Comuni nevralgici e molto popolosi, da Paola a Rende a Castrovillari; finora almeno, però, non il capoluogo di provincia Cosenza – in cui chiedono l’accelerazione della campagna vaccinale.
«Profonda preoccupazione»
«Gli amministratori del territorio hanno espresso profonda preoccupazione – scrivono i sindaci nella lettera – per le carenze di disponibilità di dosi vaccinali che non ha consentito e continua a non consentire la minima programmazione ai responsabili dei distretti i quali, in stretta collaborazione con i sindaci, hanno organizzato numerosi centri lungo il territorio. Un’indisponibilità che, nelle ultime ore, è diventata drammatica ed inaccettabile. A fronte di questo comune sforzo istituzionale e civile, risulta beffarda e preoccupante la continua e sempre più grave indisponibilità di vaccini necessari a proteggere le fasce prioritarie delle nostre comunità».
Servono 14mila dosi: ce n’è la metà
«A fronte di un fabbisogno settimanale rappresentato da parte dell’Azienda Sanitaria di circa 14mila dosi, infatti, quasi interamente da dedicare alle seconde dosi, per la settimana in corso ci è stata prospettata la possibilità di disporre di poco più della metà delle dosi richieste. Significherebbe, di fatto, non solo paralizzare una campagna vaccinale già partita in ritardo, ma addirittura mettere a rischio l’efficacia delle seconde dosi – è la clamorosa ipotesi messa sul tappeto dai sindaci firmatari della lettera -. Per tali ragioni non possiamo non lanciare un inevitabile grido d’allarme e chiedere un intervento urgente e risolutivo da parte Vostra garantendo ed incrementando le quantità di vaccino necessarie per consentire alle strutture sanitarie territoriali di chiudere correttamente i cicli vaccinali già avviati ed approntare una programmazione efficiente. Senza tale intervento, il procrastinarsi delle condizioni di carenza ed incertezza attuali non garantirebbe alle nostre comunità la possibilità di accedere al diritto di vaccinarsi, facendo venir meno lo stesso diritto alla Salute, con tutto ciò che comporta».