Solo il 10% dei quasi 500 ragazzi tra i 12 e i 19 anni è vaccinato. Troppo poco per garantire la scuola in presenza in sicurezza, a settembre
Meno del 10% dei giovani del centro nebroideo sono vaccinati. In un comune, quello di Tortorici, che ha vissuto una lunghissima zona rossa, pochi mesi fa, e vede crescere se pur di poche unità i casi di positivi al coronavirus.
Se pure le condizioni dei contagiati sono buone, in vista della riapertura delle scuole e con l’allarme lanciato dalla variante Delta, le autorità lanciano un appello ai ragazzi tra i 12 e i 19 anni a vaccinarsi in fretta, in questa estate, per arrivare tra i banchi, a settembre, in maggiore sicurezza.
L’appello è della commissione straordinaria prefettizia di Tortorici e della struttura emergenziale Covid guidata da Alberto Firenze e dall’Asp di Sant’Agata Militello.
£Alla data del 29 giugno u.s i dati che risultano dal monitoraggio regionale sugli standard di vaccinazione fanno rilevare che nel target anagrafico12-19 anni, su 457 giovani oricensi risultano vaccinati soltanto il 9,85% e più in generale la percentuale di popolazione vaccinata fino a quella data è di gran lunga inferiore alla media nazionale e si attesta tra le più basse del territorio provinciale, tenuto altresì conto che l’obiettivo fissato a livello regionale è quello del raggiungimento di uno standard di vaccinazione non inferiore alla quota percentuale dell’80% per tutti i target anagrafici individuati a livello nazionale.”, spiega la Commissione.
In ragione di ciò, con l’approssimarsi dell’avvio del nuovo anno scolastico, non è possibile scongiurare peraltro il rischio di un incremento di contagi anche tra la popolazione scolastica e quindi il conseguente rischio di ritorno alla didattica a distanza o addirittura la necessità di ulteriori, eventuali provvedimenti di carattere contingibile e urgente.
Alla luce di quanto sopra, questa Commissione raccomanda fortemente all’intera popolazione di aderire alla campagna vaccinale in corso, usufruendo anche delle opportunità offerte dalla campagna di prossimità, nei confronti della quale ad oggi si è registrata invece scarsissima adesione.
Vaccinarsi è un dovere civico e morale. Non si può fare a meno di evidenziare che pur nella libertà di scelta se vaccinarsi o meno, una scelta favorevole è indubbiamente fondata su ragioni di tutela del bene primario della salute pubblica e, pertanto, ognuno è chiamato ad assumersi la responsabilità anche relativamente alle conseguenze, purtroppo a volte drammatiche, di una decisione contraria.