Mentre proprio in Sicilia si apre uno spiraglio per i risarcimenti, il caso dell'avvocato di Tusa, Mario Turrisi va in soffitta. E Astrazeneca...
MESSINA – Le procure non vanno avanti sui casi di morti collegate al vaccino anti covid 19. Come un pò in tutta Italia, anche la Procura di Messina ha chiesto ed ottenuto l’archiviazione dei casi sospetti, in particolare quello dell‘avvocato di Tusa, Mario Turrisi, deceduto il 21 marzo 2021 all’ospedale di Mistretta. Per il suo caso, malgrado la famiglia si sia opposta, assistita dall’avvocato Angelo Tudisca, il giudice per le indagini preliminari ha adottato un provvedimento di archiviazione: non ci sono gli estremi per sostenere in giudizio le ipotesi d’accusa.
Per la Procura devono andare in soffitta anche gli accertamenti sulla morte di Davide Villa, il poliziotto morto il 6 marzo del 2021 dopo la somministrazione del siero Astrazeneca. Anche in questo caso la famiglia ha chiesto di proseguire, come nel caso della docente messinese Augusta Turiaco i cui familiari, assistiti dall’avvocata Daniela Agnello, avevano ottenuto un approfondimento degli accertamenti. Anche per l’insegnante si è trattato della somministrazione di una fiala di Astrazeneca.
Due lotti sospetti erano stati sequestrati, dopo decessi anomali in Sicilia, e inviati nei Paesi Bassi per approfondite analisi. In tutti i casi le analisi degli esperti, incaricati dalle Procure di verificare una eventuale correlazione, avevano trovato tracce dell’interazione tra il vaccino e le reazioni avverse, fino agli esiti mortali, ed avevano scagionato l’operato dei medici.
Se il capitolo penale appare tutto in salita, dopo i provvedimenti di archiviazione, le famiglie possono però sperare nei risarcimenti. Lo scorso febbraio per esempio La famiglia di Zelia Guzzo, l’insegnante 37enne di Gela morta 24 giorni dopo il vaccino, ha ottenuto dal ministero della Salute un indennizzo di 77 mila euro.