Valorizzare i beni confiscati alle 'ndrine: l'impegno di Macramè

Valorizzare i beni confiscati alle ‘ndrine: l’impegno di Macramè

Redazione

Valorizzare i beni confiscati alle ‘ndrine: l’impegno di Macramè

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lunedì 12 Luglio 2021 - 13:19

"Due giorni" ricca d'apporti reggini, dal laboratorio Landscape in progress al sindaco Falcomatà, dal giornalista Smorto al magistrato Pratticò

Ha il suo epicentro a Reggio Calabria l’impegno del consorzio Macramè per valorizzare i beni confiscati alle ‘ndrine. Il 15 e 16 luglio troverà un appuntamento importante nel Vibonese, a Limbadi, col primo evento formativo Restituire bellezza, costruire futuro. Saranno della partita i 30 beneficiari aderenti al progetto Giano – Conoscere il passato e guardare al futuro che gestiscono i beni confiscati in Calabria nel contesto del Pon Legalità 2014-2020.
Si tratta di un’occasione per «far conoscere, raccontare le buone pratiche e le storie di rigenerazione dei beni confiscati» in Calabria, in un luogo doppiamente simbolico. Limbadi, feudo di una delle ‘ndrine calabresi più potenti e tristemente famose, il clan Mancuso. E gli stabili che ospitano l’Università della ricerca, della memoria e dell’impegno “Rossella Casini”, gestita su iniziativa di don Ennio Stamile dall’associazione San Benedetto Abate.

Immagini tratte dal progetto Metamorphosis

L’attività è rivolta primariamente ai beneficiari delle attività di consulenza e formazione del progetto “Giano”. Ma è aperta al pubblico, e in particolare a quanti sono impegnati nella gestione dei beni confiscati, agli operatori del Terzo settore e agli esponenti delle Istituzioni.
Il “cuore reggino” dei propulsori di Macramè si riflette peraltro già nell’opening act. Si tratta dell’inaugurazione della mostra Metamorphosis – Il progetto dei beni confiscati alle mafie, a cura del laboratorio di ricerca Landscape in progress  del Darte (Dipartimento Architettura e territorio) dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, per raccontare – anche per immagini – la storia dei 30 beni confiscati del progetto “Giano”.

Ma c’è molta Reggio anche nei 3 panel: nel secondo (Restituire bellezza. Rigenerare i beni confiscati, raccontarne le storie) a esporre sarà proprio Marina Tornatora del laboratorio di ricerca Landscape in progress.

Gianni Pensabene

E anche l’ex assessore comunale reggino Gianni Pensabene, già alla guida di “Macramè”, con la case history della ricostruzione del Lido “La Cubana”, illegittimamente realizzato a San Lorenzo – jonica reggina – e ricollocato a Ecolandia. E ancora la neopresidente della Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria Natina Pratticò. Nel terzo (Co-programmazione, co-progettazione e networking. Il ruolo del Terzo settore nella restituzione alla collettività dei beni confiscati) interverrà tra gli altri il sindaco reggino Giuseppe Falcomatà, quale delegato Anci ai Beni confiscati. Ma ci saranno anche Massimo Nicolò dell’Anbsc (l’Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati alle mafie) e Luciano Squillaci, portavoce del Forum regionale del Terzo settore.

Il sax di Bobby Watson a Reggio in Jazz

Sarà inoltre presentato il volume A Sud del Sud del giornalista reggino Giuseppe Smorto, già vicedirettore di Repubblica.
E sarà peraltro un’associazione sempre di Reggio Calabria, Naima – promotrice del festival jazzistico Reggio in Jazz – a curare la jazz session a conclusione della prima giornata dell’evento in programma a Limbadi.

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