Secondo l’esponente della giunta Accorinti, “lo stato finanziario ed economico patrimoniale dell’ente certamente non è florido, ma indubbiamente non paragonabile a quello degli enti in dissesto, né tantomeno alla maggioranza degli enti in pre-dissesto”
“Con il bilancio consolidato si conclude, per il 2017, il ciclo di approvazione di tutti gli strumenti finanziari comunali. D’obbligo quindi una valutazione conclusiva ed una indicazione di ulteriore percorso. La valutazione conclusiva è che il bicchiere, pur mezzo, è sempre più pieno”. Il commento post voto in Aula del bilancio consolidato 2016 è dell’assessore Enzo Cuzzola, che in un documento fornisce alcuni numeri relativi all’attuale situazione finanziaria di Palazzo Zanca
“Già al preventivo – scrive l’assessore- avevamo costatato uno stato delle finanze tendente al ripristino degli equilibri strutturali complessivi, dato che, se nel bilancio per il triennio 2016/17/18 era previsto un saldo annuale negativo (valori in milioni di euro) della gestione corrente per 14.568 (2016), 10.148 (2017), 6.401 (2018, nel bilancio in corso (per il triennio 17/19) è previsto un saldo annuale della gestione corrente positivo (sempre valori in milioni di euro) per 2.057 (2017), 1.165 (2018), 1.165 (2019). Sono stati inoltre accantonati tutti gli importi per debiti fuori bilancio ulteriormente maturati nell’anno in corso, come gli stanziamenti per il contenzioso potenziale maturato (importo quest’ultimo anticipato rispetto all’obbligo di legge di pensarci nel Bilancio futuro). Questi sono alcuni degli elementi che dimostrano come si stia procedendo correttamente sulla via della corretta gestione di un ente in piano di “riequilibrio”.
Secondo Cuzzola, “anche dal rendiconto erano venuti fuori segnali positivi. In primo luogo, il rispetto del programma di rientro del disavanzo da ri-accertamento straordinario del 2015, dovuto all’introduzione del nuovo sistema contabile degli enti locali, che introduce, accanto a quella finanziaria, la contabilità economico patrimoniale (cioè lo stesso sistema del bilancio aziendale, caratterizzato dal raffronto tra ricavi e costi e, quindi, variazioni nel patrimonio). Quindi garantito il recupero trentennale della quota annuale ( 3,215 milioni circa) anche per il 2016, dopo quella del 2015. Sempre in quella sede, avevamo visto come il saldo della gestione annuale dell’Ente risulti positivo per 110,744 milioni, che diventa negativo per 90,025 milioni (che è il residuo disavanzo da ri-accertamento straordinario da ripianare ancora in 28 rate annuali da 3,215 milioni), solo dopo l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità e la creazione degli altri accantonamenti (in buona sostanza riserve), voluti dall’introduzione della contabilità armonizzata”.
“Adesso – spiega ancora l’esponente della anche il Bilancio Consolidato, che evidenzia le risultanze economico-patrimoniali allargato alle Partecipate cd rilevanti, fa notare all’analista uno spiraglio di andamento positivo. Infatti, mentre il risultato economico della gestione comunale evidenzia una perdita complessiva di 5,7 milioni, il “consolidamento” evidenzia la riduzione delle perdite a 3,6 milioni. Il che vuol dire che la gestione “aziendalistica” del comune è in perdita, mentre quella complessiva delle partecipate è in utile. Ma il dato economico della gestione comunale non si presti a facili o distorte letture, infatti, la perdita di 5,7 milioni è in effetti prodotta da ammortamenti (il costo di sostituzione delle immobilizzazioni) per 13,8 milioni, non presenti in contabilità finanziaria, la cui effettiva trasposizione in economico patrimoniale produce un utile di 8,1 milioni”.
Alla luce dei numeri forniti, Cuzzola fa la seguente valutazione: “lo stato finanziario ed economico patrimoniale dell’ente certamente non è florido, ma indubbiamente non paragonabile a quello degli enti in dissesto, né tantomeno alla maggioranza degli enti in pre-dissesto. Dalla conclusione del ciclo degli adempimenti di Bilancio e delle analisi conseguenti, sorgono le indicazioni per il percorso futuro. In primo luogo l’adozione del preventivo 18/20 sempre nel rispetto degli equilibri strutturali. Poi la verifica della possibilità, ormai quasi certa, che la Legge di stabilità darà di ulteriormente rimodulare il piano di riequilibrio, allungandone gli anni di durata. Nel qual caso dovremo proseguire il progetto di pagamenti, sulla base delle disponibilità maturate, dei debiti fuori bilancio da piano, degli importi che saranno transatti”.
“Ecco, ora, sarà anche vero che il sottoscritto vede, nella vita, il bicchiere sempre mezzo pieno, ma quando, piuttosto che limitarsi a guardarlo, ne analizza i dati, lo vede ancora più pieno”