Alcuni esponenti del Comitato Vara nei giorni scorsi hanno sollevato il problema dell'assenza della Curia nelle riunioni per la gestione dell'evento. L'assessore Todesco risponde anche su quest'aspetto. Intanto i farrmaciti danno il via alla raccolta fondi, c'è tempo fino a venerdì
Lunedì mattina il sindaco Renato Accorinti incontrerà l’Arcivescovo Monsignor Calogero La Piana. Un incontro istituzionale, uno dei tanti che il sindaco ha fissato in questi giorni. Potrebbe però essere l’occasione per discutere della Vara, argomento che in questi giorni sta tenendo banco in modo prepotente. Soprattutto alla luce della posizione della Curia, che oggi affida ad un comunicato stampa alcune riflessioni, quello di lunedì potrebbe essere un primo faccia a faccia tra Amministrazione e Chiesa anche su questa vicenda contorniata da mille polemiche. Nel comunicato l’Arcidiocesi ci tiene a chiarire che fino ad oggi non è mai stai interpellata per ciò che riguarda l’organizzazione dell’edizione 2013 della Vara. “In merito alle recenti dichiarazioni apparse su alcuni quotidiani e giornali online e ascoltate in alcuni servizi giornalistici televisivi, circa i preparativi e il tavolo tecnico per l’organizzazione della processione della Vara 2013, si precisa che l’Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela, nella persona dell’Arcivescovo o di un suo delegato, non è stata interpellata, né invitata ufficialmente per la partecipazione a suddetti incontri” si legge nel documento. E poi un ulteriore chiarimento. “Non si comprende quindi il “malumore” espresso dal comitato Vara per “l’assenza di rappresentanti della Curia”, dato che non si è stati invitati a prendere parte a questi incontri”. Dunque l’Arcidiocesi risponde a chi in questi giorni aveva notato l’assenza della Curia e allo stesso tempo lancia tra le righe un messaggio affinchè la prossima volta non ci si dimentichi di invitare anche un rappresentante dell’Arcidiocesi.
L'assessore Todesco, però, risponde anche a questo, spiegando di non aver previsto la presenza della Curia "perché la riunione concerneva esclusivamente fattispecie sottese alla fase preparatoria e agli adempimenti propedeutici relativi". "Sarò io stesso – spiega ancora Todesco – ad incontrare l'Arcivescovo La Piana, per esaminare con lui alcuni aspetti dell'organizzazione della festa. In ordine al presunto malumore manifestato da alcuni componenti dell'ex Comitato Vara, attualmente dimissionario, condivido le perplessità espresse dalla Curia”.
Sul fronte organizzativo il tavolo attivato ieri dovrà dare i primi frutti già a partire dalle prossime riunioni, intanto però è partita la raccolta fondi avviata dai farmacisti messinesi che hanno così voluto rispondere all’appello lanciato dall’assessore alla cultura Sergio Todesco. L’esponente della giunta Accorinti oggi ha voluto ringraziare il presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Messina, Nino Abate, che gli ha comunicato l'avvio dell’iniziativa.
“Si tratta di un'iniziativa lodevole che denota una rara sensibilità per la memoria storica e l'identità della nostra città. La cifra raccolta sarà documentata e si potrà avere adeguato riscontro attraverso la consultazione di un apposito Albo, pubblicato sul sito on line del Comune. La nuova Amministrazione, motivata ma alle prese con emergenze e problemi da risolvere in tempi brevi, è orgogliosa di ricevere gesti simili di solidarietà concreta, provenienti da un Ordine prestigioso come il vostro”.
Tutti i titolari di farmacie entro venerdì 12 potranno far pervenire agli uffici dell'Ordine il proprio contributo, per salvaguardare l'antica tradizione della processione della Vara, simbolo identitario della città e della popolazione messinese.
(Francesca Stornante)
Sembra che la vara sia come il pane.Se non c’è si muore!!! si può vivere anche senza Vara, ma se manca il pane la gente muore..
x burrascanu CARO TU NON PUOI CAPIRE I MESSINESI ASPETTANO IL 15 AGOSTO GIORNO DOPO GIORNO LA VARA X AGGRAPARSI A UN PEZZO DI CORDA E TIRARE CON DEVOZIONE SI CON DEVOZIONE CHE TU NON CAPIRAI MAI E LO SAI PERCHE TU NON AI MAI TIRATO E AI UN NOME IN CODICE CHE NON SEI DEGNO PERCHE NON VAI VIA DA MESSINA X IL NOSTRO VESCOVO E MAI ANDATO IN QUALCHE RIONE POPOLARE IN UNA BARACCA A VEDERE E CONSTATARE COME VIVONO A NO LUI STA RINCHIUSO NELLE SUE STANZE CON ARIA CONDIZIONATA IO LO FAREI VIVERE IN UNA BARACCA CON LAMIERE CHE IN QUESTO CALDO SEMBRANO FORNI
caro pinocchio,io ho un nome in codice mentre tu sei pinocchio che è un nome in chiaro.senza forse volerlo dai ragione a me.Se i soldi della vara fossere destinati a sfamare quelli che vivono in baracca io sarei l’uomo più felice del mondo, il fatto è che servono a riempire le tasche dei soliti noti senza che tu che, tiri la corda e forse la cigna te ne accorgi.Poi la devozione è una cosa diversa dal tirare la corda; è il timore di Dio e il rispetto del prossimo.Cosa che forse manca a qualcuno che pensa di mandare via da Messina chi non ha tirato la corda…
E chissà chi le costruisce le baracche e chi le fa costruire, forse molti di quei –messinesi– doc ,che non vanno via e che poi fanno i devoti il 15 agosto??
I messinesi? Non generalizziamo, molti se ne strafregano della festa pagana della vara, ma per questo non devono essere marchiati come delinquenti, e tantomeno giudicati da nessuno.
Puoi andare a tutte le processioni che vuoi, ma se poi ti comporti come il buddace tipo, ovvero indifferente,apatico, individualista, incivile, omertoso e a convenienza, fregandotene quotidianamente di tutto e tutti,allora è perfettamente inutile. Nella vita contano i fatti, non le chiacchiere e i mea culpa una volta l’anno o la domenica a messa.
Mi pare che ci siamo dimenticati delle parole “forti” che l’arcivescovo La Piana ha detto in occasione della tragedia di Giampilieri. Non voglio dire che l’Arcivescovo e la Curia non abbiano i loro torti, ma il commento di Pinocchio mi pare eccessivamente offensivo.
Nel caso specifico della Vara penso che ci sia stata una confusione di ruoli: non doveva essere il Comitato ad invitare un rappresentante della Curia, ma la Curia ad essere responsabile dell’evento religioso,chiedendo magari la collaborazione di fedeli,confraternite o comitati ecc.
Se la vara non vi interessa perche ne parlate …??? Perchè non andavi a protestare per tutti gli sprechi fatti dalle amministrazioni precedenti che hanno rovinato la cittá…caro burrascanu??state gufando affinche la vara non si faccia …ma forse non avete capito che la vara si fará …state sprecando fiato e tempo caro burrascanu..tu e tutti i falsi atei che la pensano come te!
Scusami ma credo che il tuo atteggiamento sia offensivo verso chi in queste cose ci crede e si spende. Ognuno è liberissimo di fare ciò che vuole, ma tu con il tuo piglio secondo me snob e poco interessato alla città e alla sua cultura, la Vara ne è parte integrante, dimostri per l’ennesima volta che Messina è divisa in due, Messinesi DOC e messinesi meticci. Voi che non amate questa città non dovete starci, siete voi che l’ammazzate giorno dopo giorno, con le vostre critiche, sterili, con le vostre considerazioni pretestuose e piene di livore, con il vostro snobbismo, ci avete stancato, cambiate aria, Messina non ha bisogno di voi….
A parte che c’è qualcuno, politico e non, che spera che la Vara non si faccia per poi puntare il dito vigliaccamente contro la nuova amministrazione (a questo proposito saranno in molti a gufare). Poi però vorrei rivolgermi alla curia, troppo spesso lontana dai problemi di questa città. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, non bastano le parole forti dette in occasione di tragedie di grande portata, ci vorrebbero ogni giorno, perchè il disagio è quotidiano e proprio la curia dovrebbe avere un ruolo più fattivo in questo contesto.
Infine, giusto che la curia partecipi agli incontri, ma ancora più giusto che partecipi con i dindini, i quali, all’arcivescovado, di sicuro non mancano.
LA CHIESA CATTOLICA
usufruisce dei soldi di noi tutti i cittadini dell’8 per mille sarebbe l’ora ( Chiesa Povera dice il Papa Francesco) che la Curia si impegni economicamente per la Vara. Ci vorrebbe trasparenza per sapere quanti soldi dell’8 per mille vanno ad impiegati segretari consulenti professionisti esterni cancellieri e personale a vario etc. ( molti laici e molti preti )anche a Messina perché molti sono stipendiati con i soldi statali.. nessuno ne ha contezza e le Chiese locali in questo campo non pubblicano mai i dati. Barrate la casella dell’ 8 per mille in favore dello Stato perché in ogni caso se la lasciate vuota i soldi vanno al Vaticano che riceve il 36% circa delle scelte a fronte del 4% dello Stato a fronte di nessuna scelta di oltre il 50% dei contribuenti. E’ giusto che una parte del miliardo di euro che la Chiesa percepisce ogni anno e che prende per l’80% di quanto versato dal totale dei contribuenti ( si ripartisce in base a chi ha ricevuto più scelte in proporzione e dunque chi non sceglie versa sempre alla Chiesa l’80%) per un meccanismo di favore voluto da Craxi con il concordato ( che bisogna rivedere) vista la crisi vada allo Stato perché aiuti i Comuni in dissesto. Sono per l’equità…
Non sò perchè continuano a propinarci la vara come problema insormontabile… smettiamola per favore… la vara si farà ed anche senza problemi… I problemi sono altri: il defaul è inevitabile se vogliamo ripartire da zero. Si incarcerano i colpevoli si requisisce il maltolto e si ricomincia con gente trasparente. Ancora non lo abbiamo capito perchè tutti i vecchi politici sn così remissivi!!! hanno paura di finire alla gogna..
Quanti commenti inutili! Domine salva nos: Perimus!
è inutile fare capire ai sordi
risparmiamoci il “prega a Dio e frega il prossimo” please…
Scusate ma il caro monsignore che ogni anno fa “scasare” la Vara non era in prima fila quando il comitato ha dato forfait?
Vero, ma nessuno quanto il suo!
evidentemente chi parla di vara come fatto fondamentale per la città, vive così bene da non avere altre preoccupazioni e problemi.Ricordo le solite belle parole retoriche dell’edizione 2012; tutti parlavano di rinascita (ciò vuol dire che -qualcuno- l’ha ammazzata) di Messina bla bla bloa. ECCO LA LA RINASCITA DI MESSINA, purtroppo non proprio come quella (ovvero lo status quo)auspicata da lorsignori, che abbaiano alla luna da decenni.