L'assessore regionale Croce: "Non c'è obbligo di secretazione ma invito alla riservatezza"

L’assessore regionale Croce: “Non c’è obbligo di secretazione ma invito alla riservatezza”

Rosaria Brancato

L’assessore regionale Croce: “Non c’è obbligo di secretazione ma invito alla riservatezza”

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sabato 11 Marzo 2017 - 10:48

"La Variante deve essere riservata ma non secretata, i consiglieri devono confrontarsi in Aula con gli Ordini professionali", spiega l'assessore regionale. Lunedì Sicilia Futura presenterà richiesta di "apertura ai portatori sani di interessi collettivi" aggiunge Picciolo.

“Non c’è nessuna norma che parla di OBBLIGO DI SECRETAZIONE, che è cosa ben diversa dall’invito alla riservatezza e sul quale siamo tutti d’accordo”.

L’assessore regionale al Territorio Maurizio Croce, a Messina per un incontro all’Ordine degli architetti sulle problematiche legate alla querelle Variante al Prg, chiarisce i termini della questione. Presente all’incontro anche il capogruppo Ars di Sicilia Futura Beppe Picciolo che affronterà la vicenda sotto l’aspetto politico.

“Ho seguito lo scambio epistolare di questi giorni tra il segretario generale del Comune Le Donne e il dirigente del Dipartimento regionale Giglione a proposito della circolare e della secretazione degli atti- spiega l’assessore a Tempostretto- Sono convinto che entrambi dicono più o meno la stessa cosa ma Le Donne dà un’interpretazione estensiva. Il vero vulnus è la differenza tra secretazione, che non è prevista da nessuna norma, e principio di riservatezza, che può essere rispettato senza bisogno di blindare gli atti. Un conto è chiuderli in cassaforte o disporre sedute a porte chiuse un altro è fare appello ai consiglieri comunali di non divulgare elementi riservati. La Variante non deve essere secretata ma riservata. Piuttosto che mettere in mezzo questioni procedurali si deve affrontare il tema della Variante, rispetto alla quale la città è divisa. C’è poi un altro aspetto. I consiglieri comunali possono non essere competenti in queste tematiche ed è doveroso che affrontino il voto attraverso l’approfondimento con chi invece è professionalmente qualificato. Il dibattito in Aula e in Commissione non può prescindere dal confronto con gli Ordini professionali. I consiglieri non possono essere lasciati soli ad affrontare un esame di uno strumento urbanistico così importante”.

Per l’assessore Croce è importante entrare nel cuore del dibattito e fa anche notare, a proposito di Prg, che ad esempio il rapporto preliminare ambientale sulla Vas è stato pubblicato da tempo e sono già trascorsi 60 giorni senza che nessuno se ne sia accorto “e senza che degli assessori dell’amministrazione nessuno abbia detto nulla”.

Da lunedì la palla passa ai Consiglieri comunali e, proprio alla luce di quanto emerso e ribadito dall’assessore Croce, sarà Sicilia Futura a chiedere che venga rispettato il criterio di riservatezza ma senza la secretazione.

“Il nostro coordinatore cittadino Salvo Versaci farà formale richiesta- spiega Beppe Picciolo- in base alla normativa affinchè nel rispetto della riservatezza vengano invitati alle sedute gli Ordini professionali che sono portatori sani, e sottolineo sani, di interessi collettivi e non singoli. L’interesse è della comunità non certo di singoli. Ritengo la secretazione un fatto eccessivo e non previsto obbligatoriamente per legge”.

Ci sono poi altri due aspetti: il Genio Civile non si è ancora espresso in merito, dal momento che nei giorni scorsi l’ingegnere Leonardo Santoro, ha chiesto all’amministrazione se le prescrizioni richieste un anno fa nel parere condizionato siano state rispettate o meno. Qualora le prescrizioni non fossero state rispettate infatti il Genio Civile potrebbe decidere di ritirare il parere condizionato e trasformarlo in negativo, oppure dare il via libera. In entrambi i casi occorre sapere quale sarà la decisione dell’ingegnere capo Santoro.

Il Consiglio comunale, alla fine dei passaggi e del dibattito, potrà integrare, emendare, modificare la Variante e approvarla o bocciarla. L’ultima parola spetta infine sempre all’assessore Croce con un decreto assessoriale.

In quella fase il Dipartimento verificherà tutti i passaggi seguiti dalla delibera e qualora dovesse riscontrare un vulnus, quindi anche quello relativo alla pubblicazione ed alla trasparenza, potrebbe anche arrivare uno stop agli atti.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Franco Caliri 11 Marzo 2017 19:43

    Gli inadeguati, non hanno nemmeno il coraggio delle proprie azioni. Operano nelle tenebre ed escono di notte perché si vergognano anche di farsi vedere in giro.

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  2. Franco Caliri 11 Marzo 2017 19:43

    Gli inadeguati, non hanno nemmeno il coraggio delle proprie azioni. Operano nelle tenebre ed escono di notte perché si vergognano anche di farsi vedere in giro.

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