Questa attività, deve svolgersi entro certi limiti di cattura (quote) e nel rispetto di precise procedure
Prosegue l’attività della Guardia Costiera a tutela della filiera ittica nel bacino del Tirreno meridionale. Nel corso dell’ultimo fine settimana – dal 29 al 31 maggio – i mezzi navali d’altura del Corpo e i team ispettivi dei Comandi territoriali della Guardia Costiera hanno effettuato specifiche attività di controllo atte a verificare l’attuazione delle norme riguardanti la pesca al tonno rosso e l’uso illegale delle reti da posta di tipo derivante.
In particolare, Nave Diciotti CP 941, impegnata in attività operativa in quell’area, e Nave Ingianni CP 409 hanno svolto attività di controllo e verifica sulla pesca al tonno rosso con le reti a circuizione.
La pesca al tonno rosso con questi attrezzi può essere praticata, dalle sole unità autorizzate, dal 26 maggio al 1° luglio di ogni anno.
Questa attività, tuttavia, deve svolgersi entro certi limiti di cattura (quote) e nel rispetto di precise procedure, così come sancito dalla normativa nazionale e internazionale in armonia a quanto stabilito dal piano pluriennale di gestione dell’ICCAT (Commissione Internazionale per la tutela dei tonnidi nell’Atlantico e nel Mediterraneo).
Nell’ambito di questi controlli, gli ispettori pesca della Guardia Costiera hanno sanzionato 4 pescherecci che, a seguito della cattura, non avevano compilato e/o consegnato la prevista documentazione, utile a fornire la tracciabilità del prodotto. Quattro i verbali amministrativi elevati, per un totale di oltre 10.000 euro di sanzioni.
La Guardia Costiera di Reggio Calabria all’alba di domenica, a largo di Bagnara Calabra, ha provveduto a sequestrare 1.200 metri di rete derivante illegale.
In corso in queste ore, anche un’attività della Guardia Costiera di Sant’Agata di Militello con il supporto del Nucleo subacquei della Guardia costiera di Messina che stanno procedendo al recupero di alcune reti abbandonate fuori dal porto e utilizzate illegalmente.