Il 29 e il 30 gennaio sono stati soppressi cinque treni
MESSINA – In Sicilia per ben due giorni la mancanza di un numero adeguato di locomotive elettriche del gruppo E656, idonee al servizio passeggeri, ha creato pesanti disservizi ai viaggiatori dei treni nazionali InterCity e InterCityNotte che quotidianamente collegano Roma e Milano a Palermo e Siracusa.
Per una serie di guasti avvenuti tra il 29 e il 30 gennaio 2019 sono stati soppressi o unificati diversi treni (martedì 29 soppressi ICN 1959, ICN 1958, IC 723, IC 728; mercoledì 30 unificato ICN 1963 a IC 723), costringendo i viaggiatori a proseguire il viaggio servendosi dei treni Regionali o peggio di autobus sostitutivi.
“Questi disservizi – dice il presidente dell’associazione Ferrovie Siciliane, Giovanni Russo – si sarebbero potuti evitare se in Sicilia Trenitalia, di concerto con Rete Ferroviaria Italiana, avesse programmato già dallo scorso 2018 la sostituzione progressiva delle ormai vetuste locomotive E656 con le più moderne e potenti locomotive dei gruppi E402 o, ancora meglio, delle E403. Giova ricordare che recentemente ben due E656 hanno preso fuoco: il 28 novembre 2018 a Fiumefreddo la E656 289 titolare ICN 35935, il 21 dicembre 2018 a Riposto la E656 462 titolare IC 722. Ci chiediamo se il servizio dei treni nazionali che garantisce la continuità territoriale dei siciliani, pagato con cospicue risorse dello Stato, possa continuare ad essere espletato nello nostra Sicilia con locomotive degli anni 70: in continente le E656 da tempo vengono impiegate come locomotive di soccorso o per convogli merci, mentre alcune da tempo fanno parte del parco rotabili storici nazionale e periodicamente svolgono treni turistici. Ci chiediamo se il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, oltre che a finanziare il servizio, abbia svolto oltre lo Stretto verifiche dirette sulla qualità del servizio e su questo strano fenomeno tutto siciliano, con i treni InterCity e InterCityNotte che in Sicilia impiegano tempi di viaggi addirittura superiori agli stessi treni Regionali. Ci farebbe piacere sapere se la deputazione siciliana, regionale e nazionale, segua questi fatti o abbia proposto al Ministero miglioramenti e la velocizzazione di questo fondamentale servizio. Noi di Ferrovie Siciliane abbiamo provato ad informare il governatore della Regione Siciliana e l’assessore alla Mobilità e Trasporti ed abbiamo ricevuto un secco “non è di nostra competenza”, come se la mobilità extra-regionale di 5 milioni di siciliani non sia argomento che gli compete”.
Infine, una provocazione: “Visti i livelli qualitativi con cui questi servizi vengono effettuati e il totale disinteresse della politica siciliana, chiederemo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la soppressione delle cinque coppie di treni siciliani inseriti nel Contratto di Servizio Universale per la continuità territoriale e di spostare queste risorse su altro”.