Il malore dopo la cena e l'intervento del 118 ma non il ricovero. Il sospetto della famiglia: Giuliana poteva essere salvata?
E’ domani il giorno fissato per l’addio a Giuliana Faraci, la 40enne di Alcara Li Fusi morta lo scorso 22 luglio per cause ancora da chiarire. Nel mirino dei sospetti della famiglia c’è una intossicazione alimentare e il mancato trattamento sanitario.
I funerali di Giuliana, molto conosciuta in zona per la sua attività di lavoro presso lo studio medico di Bruno Mancuso, sindaco di Sant’Agata Militello, saranno celebrati venerdì 26 luglio nella chiesa di San Francesco a Sant’Agata, poi la tumulazione ad Alcara.
Il malore e l’intervento del 118
Intanto la Procura di Patti ha effettuato le prime iscrizioni nel registro degli indagati, per procedere con l’autopsia. L’esame medico legale è considerato decisivo per capire cosa è successo a Giuliana. I testimoni raccontano infatti di una cena di pesce in seguito alla quale la donna ha accusato malori tipici dell’intossicazione alimentare. Alla stessa cena hanno però preso parte altre persone che non hanno riscontrato problemi. In seguito al malore Giuliana è stata visitata da un medico del 118, intervenuto a casa. Il sanitario le ha somministrato un farmaco ma non ha ritenuto necessario il ricovero. Le condizioni di Giuliana non sono però migliorate, anzi sono peggiorate fino all’esito tragico.
Sanitari indagati
Il sostituto procuratore di Patti, Andrea Apollonio, dopo l’esposto della famiglia assistita dall’avvocato Salvatore Mancuso, ha spiccato i primi avvisi di garanzia tra il personale sanitario intervenuto, il medico e l’infermiere del 118. Un atto dovuto a loro tutela, l’avviso di garanzia, per permettere loro di essere assistiti negli accertamenti tecnici irripetibili. All’autopsia ha partecipato anche il dottore Nino Bondì come consulente della famiglia Faraci.