A Messina presidio a partire dalle 9 davanti alla sede dell'Inps
“Subito provvedimenti per ridurre le disuguaglianze e rilanciare la crescita, a partire da quelli in materia di lavoro e politiche industriali, sicurezza sul lavoro, fisco, previdenza e rivalutazione delle pensioni, istruzione e sanità”. Lo affermano i segretari di Cgil e Uil Sicilia, guidate da Alfio Mannino e Luisella Lionti. Le due organizzazioni sindacali sono pronte alla mobilitazione di protesta per alzare i salari, estendere i diritti e contrastare un provvedimento che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratori e pensionati e non offre futuro ai giovani. Cgil e Uil chiedono un “inversione di rotta delle politiche nazionali e regionali”.
In Sicilia è sciopero venerdì 17 con i lavoratori del pubblico impiego, della scuola, dei trasporti e dei consorzi di bonifica. A Palermo il sit-in di protesta si terrà davanti alla sede dell’Ars alle 9.30. Durante la manifestazione verrà data la parola ai lavoratori, a chiudere saranno i segretari generali di Cgil e Uil Sicilia, Mannino e Lionti. Previsti i presìdi, a partire dalle 9, davanti alle Prefetture di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Siracusa e Trapani. Invece a Messina davanti alla sede dell’Inps e a Ragusa nel piazzale dell’ospedale Giovanni Paolo II.
Il 20 novembre si replica con lo sciopero generale. L’appuntamento è a Siracusa, con corteo e comizio in piazza Archimede, per la grande manifestazione regionale che vedrà la partecipazione di migliaia di lavoratori provenienti da tutte le province, alla presenza del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Studenti e lavoratori scenderanno nelle piazze dell’isola per chiedere “risorse adeguate per il rinnovo dei contratti per tutto il personale, stabile e precario. Per rispondere alla perdita del potere di acquisto, a fronte di un’inflazione cumulata pari al 18% in tre anni. E ancora per chiedere lo stanziamento di risorse finalizzate a sanare il problema del precariato in tutti i settori del comparto Istruzione e ricerca. Senza dimenticare investimenti in tutti i settori, il blocco delle iniziative legislative finalizzate ad una privatizzazione di pezzi del sistema. Infine per dire “No” all’autonomia differenziata, progetto del governo Meloni, che abbasserebbe l’asticella dei diritti fondamentali nelle regioni più deboli del Paese”.
A Messina
Anche nel territorio messinese è forte la mobilitazione per chiedere al Governo di cambiare l’iniqua manovra finanziaria e per ottenere misure che alzino i salari e diano risposte alle difficoltà sociali ed economiche. Cgil e Uil hanno lanciato una mobilitazione per contrastare provvedimenti che non fermano il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offrono alcun futuro ai giovani; al contrario si realizzano pesanti tagli sociali e nessun intervento sulla precarietà in un quadro di politiche che penalizzano pesantemente il mondo del lavoro e il Mezzogiorno. Per Cgil e Uil vi è necessità di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, per estendere i diritti. Venerdì 17 alle ore 10, nella giornata dello sciopero nazionale del pubblico impiego, del comparto della conoscenza, dei trasporti, è previsto un presidio con le categorie sindacali davanti alla sede Inps messinese di Via Garibaldi. Il tema della previdenza, la protesta contro misure che peggiorano la Legge Fornero è centrale nella mobilitazione di Cgil e Uil.
“Ridurre le disuguaglianze e rilanciare la crescita è assoluta priorità, soprattutto nei territori del Sud, invece si va nella direzione opposta che punta a penalizzare ed impoverire il lavoro, non dare prospettive ai giovani, tagliare e non investire in settori importanti come la sanità e i servizi pubblici”, dichiarano i segretari generali della Cgil Messina, Pietro Patti, e della Uil Messina Ivan Tripodi.
Lunedì 20 sarà sciopero in Sicilia con la manifestazione in programma a Siracusa che vedrà la partecipazione delle organizzazioni sindacali territoriali. “Una mobilitazione – aggiungono Patti e Tripodi – anche per nuove politiche che puntino allo sviluppo dell’industria con la necessaria attenzione sulla transizione ambientale ed energetica coniugata con l’aspetto sociale della materia, per creare nuova occupazione, nonché per utilizzare le risorse del Pnrr e dei fondi strutturali europei che devono essere spese tutte per lo sviluppo e la crescita dei territori più fragili e per fermare l’emigrazione e lo spopolamento. Per affrontare i gravi problemi di questi territori, compreso quello messinese, dalla sanità, all’istruzione, alla disoccupazione”.
Si sciopera e si scende in piazza – dicono Cgil e Uil Messina – anche per dire ancora no all’autonomia differenziata, al progetto del governo Meloni, che mette a rischio diritti fondamentali nelle regioni più deboli del Paese.