Messina- Da settimane la società che gestisce la raccolta degli indumenti non provvede lasciando la città in condizioni vergognose
Al caos legato al prossimo avvio della raccolta porta a porta, ai continui rischi di emergenza rifiuti legati alla chiusura della discarica, all’inciviltà dei messinesi, si aggiunge oggi la “bomba” degli abiti usati.
La società che da anni gestisce il servizio di raccolta degli abiti usati (la pugliese Cannone) è finita nel mirino di Messina servizi Bene Comune e dell’amministrazione comunale per una situazione a dir poco vergognosa.
Da settimane infatti gli oltre 200 contenitori che sono stati collocati nei diversi punti della città ed anche all’interno delle isole ecologiche, non vengono svuotati. A questo si aggiungono due preoccupanti fenomeni: i cittadini quando si trovano davanti contenitori stracolmi finiscono con l’abbandonare materiale lì accanto, mentre nel contempo fiorisce una sorta di “mercato” collaterale che utilizza quegli abiti per rivenderli nei mercatini dell’usato.
Morale della favola, da nord a sud lo spettacolo è indecoroso, cumuli di abiti, coperti, scarpe, accessori, abbandonati accanto ai contenitori trasformati in “discariche” di indumenti smessi.
A scrivere all’assessore Musolino chiedendo immediati interventi presso la società che gestisce il servizio è stato Pippo Lombardo, presidente MSBC.
“Da un controllo effettuato nella zona sud, e non solo, in particolar modo nelle zone servite dal porta a porta i contenitori di abiti usati si presentano stracolmi e con accumulo di materiale anche al di fuori degli stessi. La situazione descritta crea situazioni di forte degrado in quanto i cittadini si sentono autorizzati a riversare a terra, accanto agli abiti usati, anche altre tipologie di rifiuti, creando di fatto delle piccole discariche”.
Lombardo chiede al Comune di sollecitare la ditta proprietaria dei contenitori ed in una seconda missiva evidenzia come la situazione di criticità riguardi anche le Isole ecologiche: “Si chiede quindi di sollecitare la ditta proprietaria dei contenitori al fine di provvedere urgentemente alla risoluzione della criticità esposta, diversamente ci vedremo costretti ad interrompere il ricevimento da parte dei cittadini degli abiti usati”.
Di recente era stato anche il Consiglio della V circoscrizione, dopo le segnalazioni dei cittadini, ad evidenziare la situazione di estremo degrado
“Sempre più spesso i contenitori vengono presi di mira da vandali, soprattutto nelle ore notturne. Infatti, vengono svuotati e, gli indumenti ritenuti di scarso valore vengono abbandonati e lasciati per strada. È una pratica – denunciava il Consiglio della V Circoscrizione – esercitata non solo da persone che vivono di espedienti, ma da bande criminali che così come si è potuto accertare in altri luoghi d’Italia, utilizzano questi capi per rivenderli abusivamente nei mercati. Tutto ciò crea un disordine ambientale e ne derivano costi che i cittadini sono costretti ad accollarsi visto che poi tramite il servizio di raccolta rifiuti, bisogna bonificare l’aerea del degrado”.
Il servizio di raccolta doveva essere svolto dalla ditta Cannone su tutto il territorio a titolo gratuito, con l’obbligo di riconoscere al Comune un corrispettivo di circa 40 mila euro l’anno, da pagare anticipatamente all’avvio del servizio. La raccolta doveva avvenire settimanalmente ed era previsto anche un numero verde ed un monitoraggio della situazione. La Cannone gestisce più di 150 comuni in Italia ed ha assunto un ruolo di leader nel settore della differenziata di indumenti ed accessori usati.
Adesso a Messina non solo l’attività di raccolta non viene espletata ma contribuisce in modo intollerabile a rendere un’immagine vergognosa della città.
Rosaria Brancato