Il commissario Lo Conti allarga le braccia: istituito un servizio di vigilanza, ma sabato notte né polizia municipale, né carabinieri né polizia sono intervenuti, sebbene contattati. E adesso tutta la palazzina è stata “conquistata” dagli abusivi
La città del risanamento mancato assume sempre più i contorni della città dell’illegalità impunita. Se non proprio indotta da chi, nel sottobosco del “mondo della baracca”, ha costruito le proprie fortune. Il caso di Fondo Basile è un coacervo di vergogne e di sconfitte delle istituzioni. Un’intera palazzina popolare occupata abusivamente, un evento probabilmente storico nella sua platealità, sotto gli occhi assolutamente impotenti di tutti. Uno dopo l’altro gli appartamenti sono stati “conquistati” da chi non ne aveva il diritto, oseremmo dire alla luce del sole, senza che nessuno riuscisse ad opporre una benché minima resistenza. Settimana dopo settimana, nonostante le denunce della quinta Circoscrizione, le prese di posizione del prefetto, una prima riunione del comitato dell’ordine pubblico, gli abusivi hanno continuato la propria azione di occupazione forzata degli alloggi, forti delle assurde sentenze che li rendono sostanzialmente impunibili.
Se già l’immagine dell’intera palazzina (finita un anno fa ma, per la burocrazia, ancora un cantiere, con la ditta costruttrice in amministrazione controllata) occupata dai “conquistadores” in salsa peloritana fa già cadere le braccia a terra, ancor più disarmante è ciò che racconta il commissario dell’Iacp Venerando Lo Conti, il quale proprio la settimana scorsa aveva determinato di affidare il servizio vigilanza armata della palazzina ad un istituto privato con due guardie armate, dalle 18 di venerdì 16 marzo alle 8 di questa mattina. Qui l’occupazione da parte degli ultimi abusivi è avvenuta nonostante ci fosse una vigilanza armata (costata, peraltro, circa 3 mila euro)!
«Ho fatto tutto quello che era possibile fare», allarga le braccia Lo Conti. Che stamani ha ricevuto una relazione della Ksm, l’istituto di vigilanza incaricato dall’Iacp, dalla quale emergono alcuni sconcertanti dettagli: «Sabato sera, alle 22.30, tre donne hanno forzato la vigilanza introducendosi fino al secondo piano della palazzina; le guardie armate, oltre ad invitare le tre donne ad allontanarsi dallo stabile, provvedevano a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine ma, sempre a dire dell’istituto di vigilanza, le forze dell’ordine (carabinieri, polizia di Stato e polizia municipale) risultavano impegnate altrove. Inoltre, la mattina seguente circa alle 8, altre due donne con tre minori si introducevano all’interno dello stesso stabile al secondo piano. La guardia in servizio richiedeva l’intervento del 113 il quale riferiva che la competenza era della polizia municipale che, contattata, inviava una pattuglia sui luoghi che provvedeva ad identificare gli occupanti». Di più non si può fare, evidentemente, come ha più volte spiegato lo stesso comandante Ferlisi.
«Questi i fatti del fine settimana – afferma Lo Conti – non vedo cosa altro avrebbe potuto fare l’Iacp in tale circostanza a tutela del bene pubblico che si precisa è di proprietà del Comune di Messina così come, del resto, tutti gli interventi realizzati ex Legge regionale 10/90». Tutta la vicenda, annuncia Lo Conti, sarà oggetto di un esposto che domani mattina lo stesso commissario dell’Iacp presenterà in Procura.