"Autorità Portuale, Regione, Provincia, Università, Cnr, Istituto Talassografico, Asi, Esa, Forze dell’Ordine, Ordini Professionali, sindacati e imprese - spiega il candidato alle primarie del Pd - dovranno sinergicamente mettere in moto un circuito virtuoso di relazioni per la crescita e lo sviluppo"
Ultimi scorci di campagna elettorale per i candidati alle primarie del Partito Democratico. Meno di quarantottore ore e le urne sveleranno nome e volto del candidato Pd in corsa per la poltrona di Primo Cittadino.
Ore conclusive anche per Giuseppe Grioli, che rilancia la propria candidatura a sindaco e propone una nuova ricetta di governo che si sostanzia in un approccio nuovo, nei metodi e nella finalità, all’interno del quale l’ente Comune possa acquisire un ruolo centrale e di attrazione per soggetti pubblici e privati in prospettiva di uno sviluppo condiviso.
“Insieme alle politiche culturali, al sistema dei servizi pubblici locali, gestione del ciclo dei rifiuti e mobilità urbana – scrive il candidato Grioli – lo sviluppo di Messina potrà attuarsi anche attraverso un rapporto nuovo tra soggetti istituzionali, enti di ricerca, imprese e cittadini. Il Comune che immagino di guidare sarà portatore di una visione strategica – si legge nel documento – che valorizzi la vocazione territoriale attraverso una rete di interconnettività tra enti pubblici e soggetti privati. Una strategica visione di governo che saprà tenere insieme funzionamento ordinario dei servizi al cittadino e programmazione. Una “Città Interconnessa” da realizzarsi attraverso una pianificazione dello sviluppo che sia in grado di trasformare l’ente Comune in soggetto di relazione che sia facilitatore nei rapporti con gli altri Enti protagonisti nello sviluppo del territorio”.
“Autorità Portuale, Regione, Provincia, Università, Cnr, Istituto Talassografico, Asi, Esa, Forze dell’Ordine, Ordini Professionali, sindacati e imprese – spiega Grioli – dovranno sinergicamente mettere in moto un circuito virtuoso di relazioni per la crescita e lo sviluppo. Collaborazione interistituzionale che dovrà diventare prassi consolidata nella vita amministrativa e non circostanza episodica, limitata cioè ad ambiti ristretti di progettualità. Il coinvolgimento dei portatori di interessi socio-economici e la stabile concertazione tra diversi attori possono rafforzare la competitività dell’area metropolitana attraverso una visione strategica capace di individuare e porre a sistema opportunità e potenzialità peculiari del territorio come infrastrutture materiali ed immateriali, capitale sociale ed ambientale”.
Impiegare le peculiarità geo-morfologiche territorio per creare nuove ed innovative opportunità di ricerca rappresenta per Grioli un’altra tappa fondamentale per il rilancio della città: “Messina potrà trasformarsi in polo di eccellenza nelle tecniche di prevenzione dei rischi – prosegue Grioli – trasformando le proprie criticità di rischio idrogeologico, sismico e di inquinamento ambientale in uno spazio di sperimentazione per enti di ricerca ed imprese”.
Un rilancio che guarda alla cultura ed al ripristino dell’ampio e pregiato patrimonio storico – artistico che Messina possiede: “Beni culturali ed opere d’arte uniche al mondo, abbandonate a degrado ed incuria, che devono essere valorizzate e trasformate in attrattore culturale. Con il venir meno delle provincie – ricorda poi l’esponente Pd – Messina potrà assumere il ruolo strategico di città metropolitana ed area dello Stretto: il baricentro di un’area metropolitana che comprende circa quaranta comuni. Una dimensione che dovrà proiettarsi nell’obiettivo di conurbare un’area unica al mondo che, per caratteristiche competitive, dovrà attrarre finanziamenti dall’Unione Europea per lo sviluppo ed i trasporti”.
Tre le opere da attuare immediatamente per cambiare volto alla città, tre sono i punti nodali individuati nel programma di Grioli: porto di Tremestieri, realizzazione della via del mare e riqualificazione della Real Cittadella. “Opere che avranno un impatto positivo sulla città: una vetrina per i crocieristi. Ed in quest’opera di valorizzazione del territorio in chiave turistica, la Dogana – conclude l’aspirante Primo Cittadino – dovrà trasformarsi nella hall della città, un biglietto da visita all’interno del quale esporre storia ed opere d’arte di una città unica al mondo”.
(Emma De Maria)
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Quale film ha fatto per ambire alla poltrona di Sindaco di Messina, badate non di Roccacannuccia?
Giusto: sono meglio i grossi calibri che finora hanno fatto sempre e solo i propri interessi!