Nel Salone delle Bandiere D'Alia e Ardizzone hanno annunciato gli appuntamenti elettorali in programma fino al 4 dicembre.
Ha preferito entrare nei dettagli della riforma invece che soffermarsi sugli aspetti di maggiore impatto mediatico, a sgomberare il campo da leggende metropolitane ed equivoci per dare spazio ai contenuti meno noti. Gianpiero D’Alia, presidente nazionale dell’Udc, nel Salone delle Bandiere ha colto l’occasione, nel presentare gli appuntamenti della campagna referendaria, per approfondire i contenuti di una riforma che sta dividendo l’Italia.
Accanto a lui il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, il segretario provinciale dell’Udc, Chiara Giorgianni, quello cittadino, Paolo Alibrandi, il capogruppo al Comune di Messina dei centristi, Mario Rizzo e il capo della segretaria regionale Matteo Francilia.
“La campagna elettorale è stata personalizzata, noi preferiamo entrare nel merito” ha proseguito D’Alia prima di soffermarsi su alcuni aspetti della riforma, dallo snellimento dell’iter legislativo, al superamento del bicameralismo finora rivelatosi imperfetto, ad un nuovo e più efficace rapporto con le Regioni.
“Molti dei sostenitori del No puntano il dito sull’effetto del combinato disposto tra abolizione del Senato e Italicum. Noi diciamo che l’Italicum va modificato, anche se, dal nostro punto di vista, l’unico aspetto da cambiare è il ballottaggio, perchè è evidente a tutti che si è rivelato un meccanismo che porta non ad un voto “per”, a favore di uno piuttosto che dell’altro candidato rimasto al ballottaggio, ma un voto contro. In questo modo i ballottaggi diventano rese dei conti e vendette”.
Tra i “miti” da sfatare Ardizzone ha ricordato anche il fatto che “non vanno tutti i sindaci al Senato e neanche tutti i sindaci metropolitani. Per ogni Regione ne andrà solo uno. Tra tutti i sindaci siciliani, giusto per fare un esempio, al senato ne andrà solo uno. E potrà essere tanto il sindaco metropolitano di Palermo quanto il sindaco di Roccafiorita”.
D’Alia e Ardizzone hanno ribadito che si è dato troppo peso politico a questo referendum, come se si trattasse di un anticipo delle prossime elezioni: "Questo fatto – spiegan- ha spostato l'attenzione sui veri punti centrali della riforma che interviene su aspetti fondamentali, due su tutti: la formazione delle leggi e il rapporto tra Stato e Regioni".
Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati i prossimi appuntamenti dei "Centristi x il sì" in provincia di Messina, il 5 novembre a Milazzo (sala Nobile, Palazzo D'Amico); il 20 a Sant'Agata Militello (Palazzo Gallego); il 25 a Forza d'Agrò (salone del Monastero, Convento dei frati di Sant'Agostino) e il 26 a Messina (Cinema Lux). Le manifestazioni dei centristi,inoltre, proseguiranno per tutto novembre in altre province siciliane.
Rosaria Brancato