Dopo l'approvazione del ddl Irccs-Piemonte adesso si attendono i decreti attuativi che dovranno dare risposte anche sul fronte del mantenimento dell'emergenza-urgenza. "Nessuno delle parti coinvolte è figlio unico, dobbiamo essere pronti a collaborare perchè la nostra missione è erogare sanità", commenta il dg del Neurolesi Aliquò.
“Non siamo figli unici, siamo fratelli, ognuno deve fare la sua parte e non agire in modo individualistico, sapendo che il nostro compito è erogare salute”. Il direttore generale dell’Irccs Centro Neurolesi, Angelo Aliquò, voluto da Crocetta e dall’ex assessore Borsellino per ricoprire quel ruolo in un momento delicatissimo e di transizione, non si sbilancia, attende che i passi successivi all’approvazione del ddl sull’accorpamento si tramutino in atti concreti.
“Dobbiamo leggere attentamente la legge e muoverci tenendo conto di quello che prevede-prosegue- è facile rispettare le regole. Ma guardi, c’è tanto da fare e da farlo subito, c’è tanta gente che aspetta. Dobbiamo dare risposte, stiamo parlando di diritto alla salute. In questo momento ad esempio abbiamo 23 richieste urgenti di ricovero e 78 pazienti da ricoverare. Come facciamo? Mentre si discute ci sono persone che sono sballottate da un ospedale ad un altro. Prima le ricoveriamo e prima riusciremo a farle tornare a casa dai loro cari. A volte viene rabbia per non riuscire a dare le risposte che vorremmo, abbiamo bisogno di dare risposte, con medici, posti letto”.
Fatta la legge la palla passa sia agli uffici del Dipartimento che ai cosiddetti tecnici che dovranno mettere nero su bianco quel che in linea di principio è stato indicato dal ddl Irccs-Piemonte. L’assessore Gucciardi ha 90 giorni di tempo per provvedere alle delibere che dovranno poi passare sia in Commissione Sanità che all’Ars e che comunque dovranno necessariamente essere fatte anche in sintonia ed in collaborazione con il Ministero della salute. A proposito del Ministro Lorenzin la scorsa settimana si è registrata la bocciatura del piano regionale della rete ospedaliera varato dall’assessore Borsellino lo scorso mese di gennaio, uno stop che riguarda soprattutto i piccoli ospedali, i punti nascita ed i rapporti con le strutture private. La bocciatura però rimette in discussione il piano stesso e quindi la distribuzione complessiva dei posti letto nella Regione, fatto questo che impegnerà l’assessore ed il Dipartimento nel far quadrare in modo diverso la programmazione. Lo stop al decreto è il quarto intervento del governo Renzi che ormai sta avviando una sorta di commissariamento del governo Crocetta (vedi impugnative delle leggi sugli appalti, sulle ex province e sull’acqua pubblica).
Tornando all’accorpamento Irccs-Piemonte quel che sta a cuore al dg del Neurolesi è il diritto alla salute, la possibilità di dare risposte ai pazienti e questo lo si potrà fare solo evitando scontri, guerre di posizioni. Da capire nei prossimi mesi sarà il rapporto con l’Ente che dovrà gestire il Pronto soccorso generale ed i reparti collegati (con ogni probabilità il Policlinico Universitario) e come invece gestire i rapporti con un dg del Papardo, Michele Vullo che in questi mesi è andato in direzione opposta a quella di tutti gli altri protagonisti.
“Lo ripeto, per quel che riguarda il Pronto soccorso-conclude Aliquò- siamo tutti figli della stessa madre e dobbiamo fare ognuno la sua parte. Dobbiamo discutere e trovare soluzioni perché è questo il nostro compito: dare risposte ai malati. E non possiamo attendere oltre. Noi siamo pronti”.
Rosaria Brancato