Il Comitato salvare l'ospedale Piemonte ha presentato un esposto in procura ipotizzando il reato d'interruzione di pubblico servizio in riferimento alla sospensione dei ricoveri nel reparto di Medicina del Piemonte ed al trasferimento temporaneo dei 4 posti letto al Papardo. Intanto Accorinti si dice soddisfatto dell'esito del tavolo tecnico di Palermo.
“La nostra non è una patologia, non siamo fissati, ossessionati, ma rivendichiamo il diritto ad esprimere legittimamente la nostra protesta nei confronti di un’azione di smantellamento del Piemonte che porterà alla chiusura, sia del Pronto soccorso che delle unità collegate”. Silvano Arbuse, nel giorno della conferenza stampa del Comitato salvare l’ospedale spiega come nessuno di loro si senta rassicurato dalle dichiarazioni della Borsellino, dei deputati Formica e Picciolo, del sindaco, dei manager delle aziende sanitarie Papardo-Piemonte e Neurolesi. Proprio per questo il nuovo passo del Comitato è stata la presentazione di un esposto in Procura per interruzione di pubblico servizio. Come ha chiarito il presidente del Comitato, il magistrato Marcello Minasi l’esposto è conseguente alla sospensione dei ricoveri per i 4 posti letto dell’unità di Medicina interna al Piemonte e che secondo i partecipanti alla conferenza stampa rappresenterebbe il primo passo verso la progressiva chiusura dell’emergenza-urgenza.
“E’ un nostro dovere procedere con la formalizzazione giuridico-giudiziaria della protesta- ha detto Minasi- Perchè non ci sentiamo rassicurati da nessuna dichiarazione, neanche in merito ad una sospensione temporanea dovuta allo smaltimento delle ferie arretrate. Sta avvenendo tutto alla chetichella. In questo momento al Piemonte non c’è Medicina interna e questo potrebbe comportare anche il reato d’interruzione di pubblico servizio, per non parlare del fatto che se un paziente alla fine, dio non voglia, muore, potrebbe scattare l’ipotesi dell’art.586 per morte come conseguenza di altro reato, in questo caso l’interruzione del pubblico servizio. Ci domandiamo, che fretta c’era di fare tutti questi passaggi?”.
Secondo gli esponenti del Comitato, della UilFpl, dell’associazione Stai con noi, il disegno finale comporterà la chiusura del nosocomio così come lo conosciamo adesso e non si dicono convinti in merito alle rassicurazioni finora fornite dai rappresentanti delle varie istituzioni. Nel mirino anche il sindaco Accorinti, che dopo lunghi mesi di silenzio di recente non solo ha sposato la causa dell’accorpamento ma in un comunicato stampa ha dichiarato di essere stato tra i “promotori” del matrimonio tra Neurolesi e Piemonte.
“Noi esprimiamo la nostra contrarietà- ha aggiunto Arbuse- Siamo una formazione eterogenea così come lo è il fronte a favore della fusione. Accorinti ha preferito non prendere posizioni ritenendosi a lungo vittima dei sindacati e di quanti hanno promosso la manifestazione del 29 settembre. Adesso invece ci vuol far credere che ha addirittura avviato il progetto….. Noi abbiamo una posizione dinamica. Diciamo che si sta avverando quel che temevamo, e cioè che il Pronto soccorso diventerà un Pte. Già adesso è pericoloso, dopo la chiusura di Medicina interna, ma se continua così moriremo di consunzione. Decidano una volta per tutte di chiudere ma se ne assumano la responsabilità”.
Presente alla conferenza stampa anche la presidente del consiglio comunale Emilia Barrile che ha scritto una nota all’assessore regionale Lucia Borsellino invitandola ad illustrare alla città, nell’Aula del consiglio comunale o anche a Palermo, i dettagli ed i tempi del progetto.
“Finora non ci sono atti ufficiali-ha rincarato la dose il consigliere di circoscrizione Renato Coletta- ma solo slogan e dichiarazioni sulla stampa. Accorinti va a Palermo e non sappiamo neanche che cosa abbia detto o fatto a nome della città”.
In conferenza stampa anche il consigliere comunale dell’Udc Libero Gioveni che ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno sulla complessa vicenda.
Il segretario provinciale della UilFpl Giuseppe Calapai si è poi soffermato sulla sospensione dei ricoveri in Medicina interna, provvedimento firmato dalla direttrice sanitaria del Papardo Piemonte Reitano su richiesta del primario di Medicina e legato alle ferie arretrate: “Questa motivazione non ci convince anche perché il provvedimento non riporta in alcun punto la parola “temporaneamente”. Noi ci chiediamo, la riabilitazione si può fare ovunque, l’emergenza urgenza si può fare solo al Piemonte. Ricordo che a Buzzanca abbiamo consegnato migliaia di firme per non far chiudere l’ospedale e lui ci ha sempre ascoltato. Accorinti no, snobba tutti. Ma noi abbiamo raccolto già 2 mila firme”.
Intanto si registra il comunicato di Accorinti in seguito alla riunione del tavolo tecnico a Palermo (vedi articolo in pagina). “Apprezzamento per la costante attenzione e disponibilità è stata espressa nei confronti dell'assessore Borsellino che si è reso portavoce di tutte le istanze e le esigenze della città di Messina e della Provincia. Relativamente all'avanzamento procedurale della fusione Irccs Centro Neurolesi Bonino PULEJO – Ospedale Piemonte, sono state ribadite e confermate la correttezza del percorso e la condivisione ed integrazione con le realtà sanitarie esistenti. L'Ospedale Piemonte sarà mantenuto nelle sue attività attuali con Pronto Soccorso, Divisioni e Reparti di Rianimazione, Ortopedia e Traumatologia, Chirurgia Generale e Specialistica, Medicina Interna, Cardiologia con Utic e sarà inoltre dotato di posti letto di Osservazione Breve Intensiva e dell'incremento dei collegamenti 118 per punto nascite ed interventi specialistici di elezione. Si sta, pertanto, procedendo ad un potenziamento che a breve dovrebbe mettere il pronto soccorso e le discipline per acuti in grado di offrire ai cittadini la migliore garanzia di sicurezza e di cure. I servizi di Radiologia, Laboratorio analisi, ambulatorio ed altro saranno mantenuti e adeguati alle accresciute esigenze assistenziali, tenuto conto dell'offerta anche per gli esterni. L'Irccs, che ha già trasferito gli ambulatori e laboratori a Villa Contino, prenderà in carico dalla prossima settimana il Laboratorio di Analisi, aumentando l'offerta per gli esterni e preparerà in seguito un piano di interventi per predisporre l'avvio delle prime degenze, che si affiancheranno a quelle già esistenti all'Ospedale Piemonte, con cui lavoreranno in sinergia e con un aumento di posti letto e di organico. Adeguata attenzione è stata fornita al Pronto Soccorso ed ai punti nascita del Policlinico e del Papardo, che appena avranno completato i lavori di potenziamento, si faranno carico di accogliere il settore materno infantile, puntando decisamente a ridurre l'alto tasso di parti cesarei riscontrato al Piemonte (oltre il 60 per cento). Intanto la politica continuerà a fare la sua parte. Il presidente dell'ARS Giovanni Ardizzone, d'intesa con i capigruppo delineerà il calendario dei lavori d'Aula, incardinando il disegno di legge da esaminare ed esitare. Da quel momento si potrà procedere alla fase esecutiva che prevede l'inizio dei lavori di ristrutturazione e i bandi per i concorsi del nuovo personale da assumere, anche in mobilità dall'azienda Papardo”.
Rosaria Brancato