Ha ricoperto la carica di sindaco dal 2001 al 2011; negli ultimi cinque anni è stato consigliere di minoranza a S. Teresa. Nella cittadina collinare è già esplosa la "guerra" dei manifesti...
“Quest’anno ad Antillo non si vota soltanto per dare un sindaco ed una amministrazione al paese ma, soprattutto, per difendere un diritto fondamentale dell’uomo: il diritto di libertà, il diritto elementare di esprimere la propria opinione e di manifestare il proprio pensiero”. Parole dure quelle di Antonio Di Ciuccio, il candidato a sindaco che sfiderà l’uscente Davide Paratore alle ormai prossime amministrative. Di Ciuccio sulla poltrona più alta del palazzo municipale antillese c’è già stato per dieci anni, dal 2001 al 2011. La scorsa volta non era ricandidabile avendo consumato il doppio mandato. Nel frattempo non è rimasto a guardare. Si è ritagliato un posto di consigliere comunale (di minoranza) a S. Teresa di Riva.
Oggi (domenica) alle 19, nel salone dell’ex scuola elementare di via Roma, Di Ciuccio presenterà la sua candidatura. Il clima è già caldo al punto giusto. “Dopo aver carpito la fiducia degli antillesi per una manciata di voti alle scorse elezioni – esordisce Di Ciuccio – Paratore ha dimostrato tutta la sua inconsistenza amministrativa. Niente di tutto quello che aveva promesso in campagna elettorale è stato realizzato. Con il nulla nelle mani si presenta al cospetto degli elettori cercando maldestramente di spacciare per propri i finanziamenti lasciati dalla precedente amministrazione… Emblematico, poi, l’episodio di questa mattina quando – sostiene Di Ciuccio – sono stati strappati uno dopo l’altro tutti i manifesti che annunciavano la mia candidatura a sindaco, nonostante fossero stati pagati i relativi diritti di affissione al Comune”. Sull’altro fronte Paratore serra le fila e punta al secondo mandato, cosciente che la sua leadership non è in discussione. E parla di un “confronto leale e democratico”. Sulla squadra che lo supporterà, non si sbilancia. Ci saranno “molte conferme”. Ma allo stesso tempo non mancheranno le novità.
Carmelo Caspanello