Nell’incontro organizzato dal Movimento “Liberi e Forti per Messina”, l’ex presidente dell’Ars – che nei mesi scorsi aveva più volte dichiarato di voler candidarsi a sindaco – ha spiegato le motivazioni della sua non candidatura
“Le idee camminano sulle gambe degli uomini”. E’ stato questo il leitmotiv che ha guidato l’incontro promosso dal Movimento Civico “Liberi e Forti per Messina” al Salone delle Bandiere.
«Mentre le coalizioni e i partiti sono impegnati a cercare candidati per la formazione delle liste – si legge in un comunicato – c’è chi in modo responsabile si incontra per costruire progetti, attraverso idee e proposte concrete, per un programma elettorale serio, credibile e concretizzabile, a medio e lungo termine per la città».
«A tal proposito – continua il comunicato – considerate le energie, le competenze, i programmi messi in campo in questi mesi, il Movimento “Liberi e Forti per Messina” si riserva di comunicare, prossimamente, le azioni che intende mettere in atto, in relazione alla imminente competizione elettorale».
Intanto, dall’incontro di sabato è venuto fuori in maniera ufficiale che alle prossime amministrative non sarà in campo Giovanni Ardizzone. L’ex presidente dell’Ars – che nei mesi scorsi aveva più volte dichiarato di voler candidarsi a sindaco – ha spiegato le motivazioni della sua non candidatura parlando come specificato nel comunicato di “Liberi e Forti”, di una grande confusione di candidature e di ricerca di candidati per le liste, senza un’idea unitaria volta al benessere e alla rinascita di quella “Messina, città Metropolitana” che ha tanto sognato.
Ha inoltre invitato il Movimento a mantenere fede ai sani principi e ai valori, espressi nel Manifesto ispirato a Don Sturzo, e a continuare ad essere “portatori sani” di proposte, concrete e credibili, fatte da persone competenti e perbene.
Nel terzo appuntamento promosso dal Movimento Civico “Liberi e Forti per Messina, che ha coinvolto giovani e adulti aderenti al Movimento, moderato dalla prof.ssa Maria Longo, sono stati presentati segmenti di programma per i quali gli intervenuti sono da anni impegnati in prima persona e quindi credibili per la storia della quale ognuno di essi è stato ed è espressione.
Dopo la proiezione di alcuni video di Giorgio Gaber e Antonio de Curtis nel film “Gli Onorevoli”, che hanno fornito la chiave di lettura dell’incontro, si sono avvicendati al microfono i fondatori del Movimento. Enzo Caruso, coordinatore di Liberi e Forti e docente, facendo leva su quanto già realizzato con il circuito dei forti, che vede da quattro anni la presenza dei croceristi della MSC-Crociere sui Peloritani e con l’evento internazionale dello Sbarco di Don Giovanni d’Austria, che da dieci anni dà appuntamento a delegazioni provenienti da sei Paesi dell’Unione Europea, ha evidenziato la mancanza di consapevolezza da parte dei politici dell’immenso patrimonio ambientale, architettonico e storico di cui Messina è dotata. La messa a sistema dei grandi eventi (Vara, Sbarco di Don Giovanni d’Austria, Galà del Folklore, Settimana Santa) può fungere da volano, con un’opportuna regia, per una promozione del turismo culturale e scolastico, con conseguente indotto economico basato sulla recettività e sull’enogastromia.
A seguire, l’Ammiraglio Gian Francesco Cremonini, già direttore dell’Arsanale ha esaminato tre aspetti essenziali della spiccata vocazione marinara della nostra città: la cantieristica, la portualità ed il fronte a mare. In merito alla cantieristica ha evidenziato la possibilità di una notevole ripresa, con conseguente aumento dei posti di lavoro legato alla realizzazione di un consorzio delle principali imprese (Rodriquez, Palumbo, Arsenale) a guida del Comune, per creare sinergia e aumentare le commesse, ma anche grazie alla spinta di una Autorità Portuale di Sistema, di riconquistata autonomia, con riconoscimento del porto come “core”, che vada da Giammoro fino alla Calabria. A tale attività sarebbe collegato anche un rilancio della cantieristica non più soltanto legata alle navi dell’intorno, ma anche a quelle che attraversano il Mediterraneo, che passano lo Stretto e che oggi preferiscono soste manutentive a Malta. Per la portualità ha evidenziato la possibilità di trasformazione in aree turistiche/diporto di quelle aree litoranee che saranno lasciate libere (ad es. Baia di San Francesco) dopo il decentramento nella nuova area portuale di Tremestieri di tutto il traghettamento. In merito infine al fronte a mare ha auspicato la valorizzazione di tutto il lungo litorale messinese e della nuova litoranea sulla via Don Blasco, con un miglioramento delle spiagge al fine di dotarle di servizi logistici/igenici/ambientali.
Nino Principato ha puntato sulla ricerca di un’identità messinese basata su Antonello da Messina, con conseguente ricostruzione della casa e riqualificazione del sito del Monastero indicato come sepoltura del grande pittore; ha quindi prospettato la valorizzazione della via dei Monasteri Basiliani, dei siti artistici con eventi dedicati a Shakespeare e Caravaggio.
Sergio Indelicato ha evidenziato la necessità di agevolare le imprese con le autorizzazioni e le tasse comunali e la messa a disposizione dei giovani di immobili del patrimonio comunale, per il lancio di startup giovanili.
Si sono quindi susseguiti gli interventi della pediatria Graziella Arena, presidente della “Onlus Persona Sempre” con proposte di una città inclusiva per persone con disabilità, riferendosi non solo all’abbattimento di barriere architettoniche, ma anche culturali.
Gian Battista Arrigo, esponente dell’Associazione Millevetrine, ha fornito chiare linee guide per lo sviluppo del commercio in città e delle soluzioni per il superamento delle criticità.
È stata poi la volta di Pippo Previti, promotore della valorizzazione della “Tomba di Antonello”, dell’ing. Achille Baratta e del prof. Cosimo Inferrera che hanno offerto al dibattito positivi ed illuminanti spunti di riflessione.