Bernava: "La Pizzo dimostra di non conoscere il Teatro" Verso commissariamento

Bernava: “La Pizzo dimostra di non conoscere il Teatro” Verso commissariamento

Rosaria Brancato

Bernava: “La Pizzo dimostra di non conoscere il Teatro” Verso commissariamento

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giovedì 31 Maggio 2018 - 10:53

"Non posso replicare a chi non conosce nè il teatro nè le dinamiche necessarie alla governance" spiega il sovrintendente del Vittorio Emanuele. Sulla vicenda interviene anche il candidato sindaco Saitta

Le dimissioni della consigliera Mariangela Pizzo di fatto aprono la strada, a meno di particolari sviluppo, al commissariamento dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele (il secondo negli ultimi 3 anni) e nel contempo continuano ad essere al centro di polemiche.

Mi viene realmente difficile replicare a chi ha dimostrato di non conoscere il teatro né le dinamiche necessarie alla governance, i meccanismi, l’amministrazione pubblica- dichiara il sovrintendente Egidio Bernava finito nel mirino, insieme al presidente Fiorino, della lettera di dimissioni della Pizzo- Mi viene difficile replicare a chi preferisce la polemica alla costruzione, o attacca perché conosce i propri limiti ed i suoi argomenti sono dettati solo da risentimento e sospetto”.

Bernava evidenzia di non aver mai incontrato la consigliera nei corridoi del Teatro al di fuori degli orari di convocazione del Cda e aggiunge come nonostante sia stata da lui invitata ad approfondire le questioni da lei portate avanti, non vi sia stato alcun seguito.

Mariangela Pizzo ha approvato in Cda i cartelloni presentati dai direttori artistici ma immediatamente dopo la conferenza stampa di presentazione ha iniziato una campagna denigratoria ed offensiva di quanto da lei stesso approvato. Aggiungo che, da aiuto regista teatrale, come scrive nel suo curriculum, dovrebbe ben conoscere la materia. Quanto alle polemiche sui bilanci ricordo all’ormai ex consigliera che evidentemente non sa che prima della stesura dei bilanci serve la predisposizione dei preventivi delle spese relative alle uscite, comprensivi degli impegni per le stagioni artistiche e per le coperture di maggiori oneri dovuti all’inquadramento del personale da lei stessa approvato in Cda nel dicembre 2017, come voluto dall’ex commissario Jervolino. Grazie alla quantificazione delle uscite si possono programmare le entrate ma la Pizzo non ha MAI incontrato i direttori artistici, quindi sconosce le proposte che dovrebbe approvare o bocciare”.

Il sovrintendente ricorda poi come la redazione del previsionale 2018 era collegata all’approvazione della Finanziaria Regionale, avvenuta, come noto, a fine aprile e che solo adesso ha consentito il riavvio del motore.

La Finanziaria ha portato al trasferimento al Teatro dai 2 milioni e 900 mila euro inizialmente previsti agli attuali 4 milioni e 600 mila euro e ringrazio l’intervento dei deputati messinesi e l’assessore regionale Pappalardo. Infine mi spiace sottolineare come la Pizzo sconosca tutti gli atti posti in essere dal presidente Luciano Fiorino che ringrazio pubblicamente per la serietà, la competenza e l’onestà con cui sta svolgendo il suo compito ed è proprio per questo che non accetto la campagna denigratoria ed offensiva della Pizzo nei confronti del Presidente e quindi di noi tutti”.

La palla passa all’assessore regionale Pappalardo che sembra già nei giorni scorsi avesse individuato il nome del consigliere per sostituire il dimissionario (ormai da tempo) Salvatore Jervolino. Anche in questo caso si tratterebbe di un funzionario regionale. Se però non c’è alcuna nomina ufficiale, le dimissioni di Mariangela Pizzo avvenute ieri, di fatto comporterebbe la decadenza di tutto il Cda, rimasto con il solo Luciano Fiorino. Se così fosse Pappalardo dovrebbe commissariare l’intero organo.

Se anche Accorinti decidesse di sostituire la Pizzo con un altro componente i tempi tecnici farebbero slittare a fine giugno l’efficacia di qualsiasi nomina dal momento che dovrebbe comunque passare da Palermo.

A meno che appunto l’assessore non abbia già dato incarico ufficiale al componente di nomina regionale.

Intanto sulla querelle interviene anche il candidato sindaco del centro sinistra Antonio SaittaLa situazione che oggi vive l’Ente è peggiorata negli ultimi mesi a causa delle promesse non mantenute dell’attuale governo regionale di centrodestra che in queste settimane si ricorda di Messina, organizzando passerelle elettorali a sostegno del loro candidato sindaco. L’assessore regionale Sandro Pappalardo a gennaio aveva ricevuto a Palermo, il presidente del Teatro di Messina, il sovrintendente, la consigliera dimessasi ieri, i componenti del collegio dei Revisori, oltre al sindaco di Messina, l’assessore comunale alla Cultura, una rappresentanza del Consiglio comunale ( di cui faceva parte anche Franco Mondello), e quasi tutte le sigle sindacali. All’incontro era presente il deputato regionale, Elvira Amata. In quella occasione era stata garantita la nomina immediata del consigliere di amministrazione mancante (ad oggi nessuna nomina è stata fatta) e di un direttore amministrativo. Inoltre erano state date garanzie sul reinquadramento del personale e sull’erogazione dei fondi Furs 2015-2016: ancora nemmeno un euro è arrivato nelle casse del Vittorio Emanuele. Messina ha grandissimo bisogno del suo Teatro, che è il contenitore culturale più grande dell’intera provincia”.

Per la verità anche il Comune di Messina, ed anche in quell’incontro di gennaio, aveva ribadito di voler conferire al Teatro Vittorio Emanuele quel contributo annuale di 100 mila euro che negli ultimi 4 anni non è stato dato. Ma a quanto pare anche da Palazzo Zanca non è stato fatto nulla fino ad oggi. L’Ars ha invece approvato la Finanziaria che, grazie agli emendamenti presentati da deputati regionali del M5S, Fratelli d’Italia e Cateno De Luca, ha portato all’innalzamento del contributo, inizialmente tagliato da quasi 3 milioni di euro a 4 milioni e 600 mila euro.

Rosaria Brancato

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