"Il modello Messina è un cambiamento di metodo che anche i partiti devono accettare. Nessun manuale Cencelli ma meritocrazia", così si presenta Bramanti alla città. Lancia appelli a tutti "sono inclusivo", annuncia gruppi di lavoro per i giovani e sul Ponte pensa ad un referendum
Si presenta solo, senza simboli se non quello della lista civica, nel foyer del Teatro Vittorio Emanuele. Non ci sono leader né esponenti dei partiti, né altri simboli.
“Mi chiamo Placido Bramanti, tutti mi chiamano Dino, sono nato a Piazza Duomo, ho studiato a Messina ed a Messina son voluto restare. Sono un uomo libero, non ho dinastie alle spalle, né condizionamenti e qui, oggi propongo un nuovo modo di fare politica, il Modello Messina, un modello inclusivo, aperto a tutti”.
Si presenta così Dino Bramanti, autosospeso da direttore scientifico dell’Irccs, alla stampa, ribadendo di “non avere appartenenze ma di cercare alleanze” senza steccati. L’unico nome che più volte fa in conferenza stampa, in un foyer affollato ma senza big politici, è quello del presidente della Regione Nello Musumeci “con lui ho più volte parlato del futuro di Messina e della necessità di avere quel ruolo e quelle risorse che la città merita. Su questi punti mi ha dato ampie rassicurazioni. Noi comunque non ci presenteremo mai da nessuna parte né a Roma né a Bruxelles né a Palermo con il cappello in mano ma con progetti concreti”.
Per il resto il modello Messina guarda prima alla società civile e poi ai partiti ai quali Bramanti fa un invito all’inclusione e al dialogo: centro-destra, centro-sinistra, Pd, fino ad Accorinti e De Luca.
“E’ l’approccio che dobbiamo cambiare, ed anche i partiti lo devono capire. Non sono il cavallo di Troia di nessuno. Ho letto che sono il candidato del centro-destra. Qui sono solo oggi, non ci sono partiti né padrini. Al manuale Cencelli sostituisco la meritocrazia, anzi, la democrazia. Se qualcuno pensa di venirmi a dire voglio un assessore qui, un assessore là ha sbagliato persona. Se i partiti dovessero provare a mettere le mani sul governo della città sarei il primo io ad andarmene. Se non si capisce questo e non si vuol cambiare metodo allora ben vengano i grillini, vuol dire che ce li meritiamo”.
L’appello di Bramanti è a tutti, ed il messaggio va a Cateno De Luca “ha amministrato bene il suo comune, potrebbe venire a dare una mano ai messinesi per rilanciare il territorio” ma anche ad Accorinti “non è colpa sua se siamo ridotti così, ma negli ultimi 15 anni abbiamo avuto tre commissarimanti e due sindaci che hanno interrotto prima il mandato. Le battaglie che ho fatto con Accorinti le abbiamo vinte insieme, possiamo fare squadra”. Guardando a sinistra fa un invito al Pd di Navarra “sarei contento se tutti insieme portassimo avanti progetti comuni”, aggiunge di aver avviato interlocuzioni con Beppe Picciolo e con Emilia Barrile “è una risorsa e spero possa far parte anche lei del modello Messina. C’è tanto da fare per la nostra città, non ci sono poltrone ma remi per tutti. Chi vuole si metta a remare in una direzione comune”.
Non si sofferma sui dettagli del programma che sarà invece predisposto da tavoli tematici anche se alcuni punti fermi ci sono “avrò io la delega alle Politiche giovanili. La disoccupazione giovanile è spaventosa, il calo delle nascite drammatico. Nei prossimi giorni avvieremo gruppi di lavoro con i giovani che saranno permanenti. In caso di elezione loro avranno la stanza del sindaco, perché solo presentando progetti a Palermo, Roma, in Europa, potremo avere le risorse necessarie. E le generazioni più giovani potranno restare. Io ho già alcune idee da portare avanti ma la parola passa a loro”.
Il suo sogno è un acquario nel porto, come a Genova dove l’ha progettato Renzo Piano, mentre da sipontista sa che il volere di un sindaco non può prevalere su quello della città e aggiunge “Io sono favorevole al Ponte ma faremo un referendum per capire finalmente quello che vogliono i messinesi. E’ il volere della città che conta. Se vincerà il sì saremo pronti. Ma penso a progetti da realizzare in tempi brevissimi, in ogni settore”.
A chi lo considera come il candidato voluto di Genovese e di quellicheceranoprima replica “L’ho già detto, non sono un cavallo di Troia con i partiti nella pancia, né un pupazzo, i miei poteri forti sono quelle decine di persone che mi chiedono di far parte della mia lista civica. Partiamo tutti dallo stesso nastro di partenza, il concetto di appartenenza a qualcuno è vecchia politica. Io non sono un politico ma voglio applicare il metodo usato nella professione che è quello della meritocrazia. Questo sarà il mio unico e ultimo mandato. Gettiamo i semi delle proposte, rilanciamo Messina e parliamo di speranza, lasciamoci alle spalle il pessimismo della rassegnazione. Basta messinesismo e spazio alla messinesità”.
Per la squadra pensa a figure di spessore slegate dai partiti, nel frattempo si fa il nome del portiere del Milan Marco Storari “lui è pronto a darci una mano, così come Nibali, perché è importante riportare il nome di Messina a livello nazionale attirare investimenti, idee, progetti”.
A proposito del Papardo commenta “deve essere rilanciato l’ospedale, salvaguardata la sua autonomia, potenziato come presidio. Ma mi riferisco a tutta la sanità messinese, Policlinico compreso. Non ci sono steccati né confini ed alla Regione ci batteremo per l’intera città”.
Agli attacchi diretti di De Luca e Trischitta non risponde “non partecipo alle risse preferisco dialogare su temi e programmi, sono candidato sindaco non a un torneo di lotta nel fango” alla domanda su chi tema di più come avversario alle amministrative conclude: “non ci sono avversari, sono tutti competitor ed hanno tutti lo stesso mio desiderio di fare qualcosa per Messina. Li rispetto tutti, è per questo che il mio appello non ha steccati e l’invito è a fare squadra per Messina”.
Rosaria Brancato
Grandissimo Bramanti. Sei il candidato sindaco migliore: onesto, messinese puro e amante della città, attento ai giovani, ma sopratutto con la splendida amministrazione di una struttura così complessa che oggi fa numeri da record (IRCSS Neurolesi) hai dato prova di un altro pregio di cui abbiamo sentito fortemente la mancanza in questi 5 anni; LA COMPETENZA !!!
CARISSIMO PROF. LEI Sa FARE BENISSIMO IL NEUROLOGO IO LA CONOSCO DEL LONTANO 1987 QUANDO LEI FADEVA IL MEDICO DAL PROF DI PERRI POI LO RINCONTRATO AL CENTRO NEUROLESI COME PROF. IO SONO STATO IL SECONDO PAZIENTE QUANDO ANCORA ERA VILLA BONINO E LEI DAL 1 VILLA L’HA TROSFORMATO IN UN CENTRO DI ECCELLENZA CARISSIMO PROF. X FARE IL POLITICO CI VOGLIONO PERSONE IMBROGLIONE E LEI NN LO è PROF. LA PREGO LA Città DI MESSINA HA BISOGNO DI UN LUMINARE COME LEI PROF. LA POLITICA LA LASCI FARE A PERSONE……..