Il consulente della giunta Gasparrini ha illustrato lo schema del nuovo Prg

Il consulente della giunta Gasparrini ha illustrato lo schema del nuovo Prg

Rosaria Brancato

Il consulente della giunta Gasparrini ha illustrato lo schema del nuovo Prg

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sabato 21 Aprile 2018 - 05:00

A due mesi dal voto e con tre anni di ritardo rispetto alla data annunciata l'amministrazione ha illustrato le linee guida del nuovo Prg

Il 10 dicembre del 2013 l’assessore all’urbanistica De Cola annunciava che entro il novembre del 2015 il nuovo Prg sarebbe approdato in Consiglio comunale e che l’iter seguito sarebbe stato quello della condivisione con i messinesi che avrebbero potuto mandare proposte e segnalazioni.

Lo schema del nuovo Prg è invece stato presentato in conferenza stampa ieri pomeriggio, con 3 anni di ritardo e senza quella forma di condivisione annunciata. Dello schema infatti dal 2015 se ne occupa l’esperto Carlo Gasparrini che a Palazzo Zanca ha illustrato le direttive di massima che dovranno essere seguite per la futura predisposizione del nuovo Prg. Strada facendo inoltre, nel dicembre 2016, l’amministrazione ha anche dimezzato l’Ufficio Piano, lasciando 9 componenti nessuno dei quali ingegnere e nessuno dei quali architetto specializzato in pianificazione urbanistica (decisione questa che ha scatenato le proteste degli ordini professionali). Più che mai quindi lo schema è “figlio” del consulente napoletano che ha vinto nel 2015 il bando del Comune che aveva stanziato circa 100 mila euro di budget.

Voglio ringraziare gli uffici, i dirigenti Schiera e Cardia- ha dichiarato l’assessore all’urbanistica Sergio De Cola ad apertura incontro- e soprattutto il professore Gasparrini che non so quanti soldi perderà per far fronte a quest’incarico che ha accettato a prezzi inferiori rispetto a quanto chiede solitamente. Come amministrazione non abbiamo detto mai al professore cosa fare. Abbiamo solo spiegato il nostro programma e poi man mano che realizzavamo qualcosa lo rendevamo noto a lui”.

E’ stato quindi il consulente ad illustrare anche attraverso i grafici le linee guida del futuro Prg: “Il Piano è in sintonia con un cambiamento culturale dell’urbanistica molto profondo- ha detto Gasparrini– La visione dell’urbanistica è profondamente mutata nel mondo rispetto al passato. Il Mezzogiorno fa fatica ad allinearsi a nuove definizioni. L’ambiente è diventato centrale e l’economia non può più basarsi sul ciclo edilizio”.

Lo schema è diviso in capitoli. La prima parte riguarda “5 strategie per 5 città”, la seconda “3 sistemi di reti e tessuti urbani” e la terza interessa i 3 progetti guida.

5 strategie per 5 città

1)Messina città mosaico di paesaggi eccellenti. La forza del paesaggio è trainante, l’agricoltura deve tornare ad avere un ruolo di primo piano

2)Messina città resiliente ed anti-fragile, in grado di contrastare tutti i rischi, sociali, sismici con la riduzione dell’esposizione ai rischi per le nuove abitabilità

3)Messina città policentrica rigenerata e abitabile. Ampio uso di rigenerazione della città e di capacitazione sociale ed imprenditoriale. Gran parte della città è stata ricostruita nel dopo guerra e la riqualificazione e riconversione del settore edilizio deve essere orientata al riciclo ed all’innovazione

4) Messina città snodo, interconnessa e accessibile. Dotata quindi di nuove reti infrastrutturali che tengano conto dei flussi crescenti di persone, merci, informazioni e culture. Ampio spazio deve essere data alla mobilità ciclabile soprattutto per i turisti con fome di bike sharing

5) Messina città attrattiva, accogliente e creativa. L’obiettivo è renderla innovativa per i turisti. Il settore è in calo costante, a Messina non c’è neanche un albergo a 5 stelle ed anche l’offerta degli alberghi è in diminuzione costante. Capo Peloro potrebbe diventare il cuore di un distretto della creatività artistica e dell’innovazione.

Non si deve più consumare suolo- ha spiegato poi Gasparrini- In questi decenni si è costruito troppo e male. C’è stata una sovrastimazione di abitanti e di vani, basta raffrontare i dati sin dal Piano Borzì”.

Stando al vecchio Prg oggi Messina dovrebbe essere abitata da oltre 284 mila persone con una media di due vani a testa. In realtà i residenti sono circa 238 mila e di anno in anno diminuiscono.

I progetti guida sono: il Parco dei Peloritani, la sequenza dei paesaggi costieri, le eccellenze sui due mari e la ferrovia dismessa (quest’ultima diventerebbe una sorta di greenway). A far da ponte tra i Peloritani e il mare sono le fiumare, i torrenti, che nello schema vengono definite “infrastrutture blu”.

Per l’urbanista il nostro water front è una realtà che tutti ci invidiano e le linee individuate possono disegnare “un futuro bello e fattibile”.

Lo schema arriva in ritardo rispetto agli annunci e a due mesi dalle urne, decisione che sa molto di campagna elettorale

Non è uno spot elettorale- spiegano De Cola e Gasparrini– avremmo voluto completare prima ma non è stato possibile”.

Nel Salone delle Bandiere lo schema non è stato accolto dagli addetti ai lavori con troppo entusiasmo. Le elezioni sono alle porte e al di là di ogni altra considerazione parlare del nuovo Prg 5 anni dopo avere iniziato il mandato non può essere considerata una vittoria.

Rosaria Brancato

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