Enzo Garofalo: "Al Pdl ho detto: fidatevi di me"

Enzo Garofalo: “Al Pdl ho detto: fidatevi di me”

Rosaria Brancato

Enzo Garofalo: “Al Pdl ho detto: fidatevi di me”

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mercoledì 17 Aprile 2013 - 14:48

"Dobbiamo imparare ad avere l'orgoglio nel superare le sfide", Enzo Garofalo, candidato sindaco del Pdl spiega perchè ha accettato di impegnarsi nella sfida verso la poltrona di Palazzo Zanca ed al partito ha detto: "Gli uomini li scelgo io. Fidatevi di me".

Ci ha pensato a lungo, non si è mai voluto sbilanciare, come è nel suo stile e del resto, in fondo, neanche adesso la sua candidatura è ufficiale. Il suo nome è quello sul quale il Pdl vuol scommettere. Poi ha detto sì.

“Ho sempre detto più sì che no. Ho fatto così anche in passato, anche quando sono stato presidente dell’Iacp. Penso che l’interesse personale debba venire sempre dopo l’interesse della collettività. A noi interessa vincere le elezioni, è un momento drammatico per Messina, ma è una sfida che dobbiamo raccogliere”.

Davanti ad un caffè, tra un aereo e l’altro per Roma, tra una telefonata in vista delle prossime votazioni del Presidente della Repubblica ed una sul futuro del governo Enzo Garofalo è lo stesso di sempre, una volta detto “sì” poi si butta a capofitto.

“Messina deve diventare la città. Non è il problema del singolo, dobbiamo cambiare totalmente modo di pensare e per farlo serve lo sforzo di tutti. Vorrei che ognuno, dal dirigente all’impiegato, dall’imprenditore al singolo amministratore diventi orgoglioso di superare un ostacolo. Perché le difficoltà di ognuno sono le difficoltà di tutti e ogni vertenza deve diventare la vertenza di tutti. Altrimenti non ne usciremo. E’ con questo spirito che ho dato la mia disponibilità incondizionata, quello di riuscire tutti insieme a superare con orgoglio le difficoltà”

I conti, il dissesto, la razionalizzazione della spesa sono all’ordine del giorno di un programma che deve dare risposte ma al primo posto in assoluto per il parlamentare del Pdl deve esserci il lavoro. Punto e basta.

“Il problema è stata finora la solitudine. Eppure Messina finora è stata una città generosa, ogni volta che ci sono iniziative di beneficenza Messina è ai primi posti. Ci sono centinaia di persone in città che stanno al fianco dei più deboli. Ma avviene in solitudine. Adesso deve diventare una città generosa verso se stessa ed il suo futuro e quello dei suoi figli. Pensando in questo modo la vertenza di una sola azienda diventa la vertenza di ognuno di noi, di tutti e si lavora per risolverla”.

La moglie Cinzia in questi giorni di continuo pressing da parte delle forze del centro-destra gli ha ricordato che, in caso di vittoria, anche il migliore dei sindaci, dopo un po’ non è più tanto “amato” e finisce inevitabilmente per scontrarsi con la dura realtà di casse vuote ed incapacità di dare risposte.

“E’ questa la sfida, è questo il momento- spiega- devo provarci. Altrimenti è troppo facile stare a Roma, ma non è questo quello che voglio. Quando sarò vecchio voglio poter dire di aver affrontato sfide difficili, avere anche perso, ma averci provato. Cambiare si può, però dobbiamo abituare la gente a vigilare sul voto. Voglio mettere tutto on-line, voglio sentire il fiato dei cittadini sul collo che ogni giorno mi chiedono se ho fatto quello che ho promesso. E per far questo non posso essere solo”.

Uno che di mestiere fa l’ingegnere ha la mentalità del costruttore e pensa a mettere su mattone per mattone avendo in testa l’idea finale. Per Enzo Garofalo l’amministrare è così. Lo ha fatto quando ha costruito Forza Italia a Messina nei primi anni “eravamo davvero pochi all’inizio, abbiamo iniziato da zero”, lo ha fatto da amministratore all’Iacp e all’Autorità portuale “l’ho rifatto adesso col Pdl lacerato dalle divisioni interne e dalla crisi. Ma i risultati alle Politiche sono sopratutto di Berlusconi”, lo ha fatto da parlamentare “ero sesto in lista e sono stato contento, così ho dovuto sudare di più, la campagna elettorale è importantissima, bisogna muoversi, cercarsi i voti, pedalare”. Ma non ha alcuna intenzione di sudare da solo ed è la condizione che ha posto al partito in cambio della candidatura: “non voglio restare da solo né in campagna elettorale né in caso di vittoria. Una città che vuol cambiare ha bisogno di credibilità e se un sindaco viene lasciato solo è la fine”.

Su Buzzanca, nonostante ormai il Pdl e il coordinatore provinciale del partito, nonché tra i fondatori di Nuova Alleanza siano ai ferri corti, Garofalo non dà giudizi negativi “Il passato serve da esperienza, mai rinnegare il passato, ma rivalutarne la lezione. Secondo me ha speso molto meno dei suoi predecessori. A Felice Calabrò che contesta quanto fatto da Buzzanca voglio chiedere cosa ha fatto Genovese. E voglio anche ricordare a Calabrò che lui è alleato con l’Udc, la stessa Udc che è stata con Buzzanca fino all’ultimo in amministrazione”.

L’attuale coordinatore cittadino del Pdl non è convinto che il centro-destra arriverà diviso e che Nuova Alleanza punterà su Scoglio “una risorsa ed un amministratore capace e competente”. Ma sulla sua squadra di governo non vuole ripercorrere vecchi sistemi, o almeno così ha detto ai suoi. Resta da vedere se hanno capito.

“Ho chiesto fiducia. In questi anni ho dato fiducia, stavolta chiedo che venga data a me nelle scelte degli uomini. Basta logiche di spartizione. Ci sono centinaia di persone che non vogliono impegnarsi in prima persona ma ci chiedono di scegliere le energie adeguate. Facciamolo. In passato mi sono fidato, adesso fidatevi di me”.

La nuova legge elettorale consentirà al sindaco di avere la maggioranza in Consiglio comunale, a meno che al primo turno non vi sia una coalizione che riesca ad ottenere il 50% più uno dei consensi. “Il Consiglio comunale è il cuore delle scelte, auspico che sia qualificato e spero che non sia in antitesi al futuro sindaco ma si trovi sempre una mediazione, altrimenti non sarà possibile costruire niente”.

Sulla doppia preferenza di genere la pensa come Germanà (che all’Ars si è astenuto) e come i grillini, che hanno votato no “è una bella norma se ben utilizzata altrimenti diventa occasione per un voto sentinella. Vent’anni fa ho potuto constatare come funzionava quando si usavano le “cinquine” e qualcuno mi spiegò come fare per far fare strada ad un consigliere comunale e dimostrarlo. Ci sono donne preparatissime, perché avete un altro modo di agire e far politica, ma non riuscite ad emergere come sarebbe giusto e questa è colpa dei partiti. Non è una norma che cambierà le cose se non cambiano le teste”.

Rosaria Brancato

5 commenti

  1. MessineseAttento 17 Aprile 2013 17:01

    Garofalo taccia sulle alleanze. Forse dimentica che il suo partito è alleato con la lega!

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  2. status quo assicurato

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  3. Di male in peggio…non ci restano che i grillini

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  4. Ricordate che oltre il cinquestelle, esiste un movimento politico di nome Reset che, formatosi e preparatosi, sulle problematiche del nostro amato territorio, ha gia’ preparato la squadra, il programma e le azioni da mettere in atto nei primi cento giorni. Non Vi annoio dicendo di votarlo ma almeno visitate il nostro sito e giudicateci sui contenuti da noi espressi. Grazie.

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  5. siamo pronti a dare il voto sia al pdl che al pd co sto xxxxx

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