Lettera aperta di Gaetano Sciacca ai giovani: «Non arrendiamoci»

Lettera aperta di Gaetano Sciacca ai giovani: «Non arrendiamoci»

Lettera aperta di Gaetano Sciacca ai giovani: «Non arrendiamoci»

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venerdì 01 Giugno 2018 - 09:35

Il candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle scrive un documento rivolgendosi ai più giovani di questa città. Elenca inoltre una serie di idee da mettere in pratica in caso di elezione

Ho riflettuto a lungo, in questi giorni frenetici, su cosa rispondere ai tanti ragazzi e alle tante ragazze che si interrogano sul loro futuro e che hanno deciso di riporre la loro fiducia in me o negli altri sei “contendenti”. Le responsabilità che gravano sulle nostre spalle sono molto grandi. È inutile che io riporti qui i dati da esodo biblico di questi anni, o le amare statistiche che raccontano di una terra sempre più povera e sempre più vecchia. Fin dall’inizio di questa splendida avventura intrapresa con il Movimento 5 Stelle ho ripetuto più volte che non mi sarei mai limitato ad elencare i problemi della città, ma che avrei cercato di trovare delle soluzioni. E cercherò di farlo anche adesso, con l’obiettivo di trovare dei rimedi concreti e di non illudervi con promesse irrealizzabili, posti di lavoro tirati fuori dal cilindro e rimedi miracolosi. Perché non sarebbe corretto nei vostri confronti e perché non è questo il mio e il nostro modo di intendere la politica.

Io ho 62 anni e giovane, purtroppo, non lo sono più da un po’. Però ho due figli che vivono fuori e conosco bene le loro esigenze e i motivi che li hanno spinti a lasciare Messina. Quelle stesse ragioni che in tanti ventenni e trentenni ci hanno raccontato nel corso degli iDay, ovvero gli incontri organizzati dal M5S (un movimento pieno di giovani!) per ascoltare le richieste e i problemi dei cittadini.

Quello che sappiamo è che i ragazzi chiedono innanzitutto lavoro: un lavoro decoroso, pagato regolarmente, che li faccia sentire fieri e non li privi della loro dignità. Come è risaputo, l’amministrazione comunale non può offrire occupazione diretta. Può però favorire le condizioni essenziali affinché il lavoro si crei, aiutando le piccole e medie imprese, incentivando il commercio e puntando sulle nuove tecnologie, che hanno rivoluzionato l’approccio a tante professioni.

Sappiamo anche che il lavoro da solo non basta. Bisogna costruire passo dopo passo una città a misura di ragazzi e ragazze, migliorando l’arredo urbano, incrementando i trasporti e soprattutto valorizzando il tempo libero, che significa convivialità, socializzazione, sport, cultura, ma anche relax e divertimento.

Che fare, dunque? Noi di idee ne abbiamo molte, tante ce ne vengono di nuove giorno dopo giorno e tante ce ne suggerite continuamente voi. Cercheremo di metterne in pratica il più possibile, in breve tempo.

In questa occasione mi piacerebbe esporvene qualcuna, cercando di evitare tecnicismi e “politichese”. Sono progetti realizzabili nell’immediato, senza grossi esborsi, che vanno portati avanti di pari passo ai tanti progetti a medio e lungo termine che abbiamo esposto nel nostro programma.

1) Uno spazio per esprimersi

Nell’immagine in allegato abbiamo evidenziato i tanti beni comuni che per varie ragioni non vengono usati. Si tratta di oltre 100 immobili abbandonati, sottoutilizzati o del tutto inutilizzati. Un patrimonio collettivo che è necessario “mettere a reddito”. E con ciò non intendiamo venderli, ma sfruttarli e renderli produttivi, facendoli “adottare” dalle tante realtà virtuose del territorio e mettendoli a disposizione dei giovani per progetti commerciali, creativi, artistici e tecnologici. Un esempio a tal proposito è il progetto presentato dal sottoscritto qualche anno fa per la rifunzionalizzazione della Casa del Portuale. Sono beni che ci appartengono e vogliamo riqualificarli insieme a voi.

2) Agricoltura sostenibile a km 0

Tanti sono anche i terreni agricoli abbandonati presenti sul territorio comunale. Il nostro obiettivo è quello di incentivare l’agricoltura biologica a Km 0, con un duplice scopo: ridurre il rischio idrogeologico e creare al contempo opportunità di lavoro, in un periodo caratterizzato dalla riscoperta delle antiche tradizioni agricole e dello slow food. Anche in questo caso, dopo un censimento dei terreni comunali, gli stessi potranno essere utilizzati per giovani start-up, orti urbani e progetti di agricoltura sostenibile. Un esempio concreto, in relazione alla crescita della coltura delle viti, è quello della grande richiesta in Italia e all’estero dei nostri vini di qualità, come ad esempio il “Faro”.

3) Cultura, turismo e tempo libero

Non basta fermare l’emorragia di “cervelli”. Per rilanciare Messina è necessario attirare qui nuove menti e forze produttive, con un piano di marketing territoriale che restituisca alla città il suo ruolo di crocevia di culture. Abbiamo la fortuna di vivere in un luogo magnifico e unico al mondo, ma la bellezza spesso non è sufficiente. Noi vogliamo che l’area dello Stretto sia in pieno e costante fermento, con tanti eventi, attrazioni e occasioni formative. Come esempio non possiamo non citare la zona di Torre Faro, del Pilone e dei Laghi: un luogo che deve diventare il “cuore pulsante” del turismo sostenibile e un palcoscenico diffuso sotto le stelle, con un festival culturale che racconti la varietà dei Miti dello Stretto, eventi sportivi, tour itineranti lungo la costa e una “summer school” che conduca in città studenti e studentesse da ogni parte del mondo. Non dimentichiamo infine la possibilità di mettere in rete i tanti b&b e le strutture ricettive del territorio, con sgravi e incentivi per tutti i giovani imprenditori che vogliono mettersi in gioco in ambito turistico.

4) Lo sport

Lo sport non è (solo) agonismo. È innanzitutto un mezzo di socialità, di emancipazione e di rivalsa sociale, soprattutto per i giovani che vivono nelle tante aree degradate della città. Alla luce di ciò, sarà nostra urgenza creare tanti piccoli “presidi sportivi” in ogni quartiere, con la riqualificazione degli impianti e la creazione di nuove aree dedicate, liberamente fruibili da tutti. Al contempo vanno valorizzate le strutture più capienti, dal “Franco Scoglio” al “Celeste” (da affidare alle società sportive di riferimento), che dovranno essere in grado di intercettare grandi eventi musicali e sportivi.

5) Commercio e sviluppo digitale

“Mettere la città sul mercato” significa renderla produttiva e al passo con i tempi. Per questo, oltre alla valorizzazione dell’artigianato e delle piccole e medie imprese, non possiamo dimenticare l’impatto nel sociale delle nuove tecnologie: viviamo in un mondo sempre più digitale e dobbiamo cavalcare il cambiamento, incentivando le nuove forme di lavoro. Fra le nostre priorità, non posso non citare l’incubatore di imprese di contrada Papardo, che va sfruttato al meglio, l’area Asi di Larderia, che va ampliata e razionalizzata, ma anche l’identificazione di specifiche aree, dislocate su tutto il tessuto urbano, nelle quali possano essere ospitate le imprese che operano nel campo dell’innovazione, coworking comunali e spazi di condivisione di idee, con wi-fi gratuito e a banda larga. Perché senza “rete” non è possibile creare “rete”.

Infine vorrei fare un appello a tutti voi: non arrendetevi. Non arrendiamoci.

Malgrado tutte le difficoltà e lo sconforto, dobbiamo continuare a lottare, tutti insieme, per sconfiggere il male più grande: la rassegnazione. Il 10 giugno sarà una data fondamentale per le sorti della nostra città: vi chiedo di esprimere la vostra preferenza e di farlo con coscienza.

Votare è un diritto che dovete esercitare innanzitutto per voi stessi. Ricordatevi che il vostro voto determinerà il futuro di Messina e che nessuna logica al mondo può prevalere in alcun modo sulla vostra libertà.

#AlziamoLaTesta

Gaetano Sciacca

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