Il presidente dell'Ente fa un appello al sindaco per la situazione che si è venuta a creare. Intanto la direttrice artistica Simona Celi annuncia lo sciopero della fame ed il candidato sindaco del M5S Gaetano Sciacca
Caro Sindaco e caro Assessore,
senso del dovere e responsabilità mi impongono di vergare queste note a seguito del disagio istituzionale sorto all’interno dell’Ente Teatro di Messina, che mi onoro di presiedere.
Nonostante il brillante anno vissuto dalla comunità cittadina, che ha risposto numericamente in modo importante e mostrando di apprezzare le nuove e rinnovate iniziative varate, alcune radicate criticità, ancora non affrontate, non solo minano pericolosamente lo slancio intrapreso, con non poche difficoltà, ma possono irrimediabilmente inficiare qualunque altro percorso dell’Ente.
Prendo spunto dall’episodio di mercoledì 23 c.m. che ha visto andare deserta la seduta del Consiglio di Amministrazione. Per chiarezza va evidenziato che già l’organo collegiale, composto per norma di legge da tre membri, risulta incompleto da quasi sette mesi, a seguito delle dimissioni del Consigliere in quota Regione Siciliana, Salvatore Jervolino, registrate in data 4 novembre 2017. Il perdurare di tale vacatio ha prodotto non pochi disagi nel corso dell’attività deliberativa, attività che oggi risulta inspiegabilmente paralizzata per non chiare motivazioni (che di seguito riporto testualmente) avanzate dalla consigliera Mariangela Pizzo, designata in quota Città Metropolitana di Messina, in riscontro alla formale convocazione del CdA:
“Gentile Presidente, in ossequio all'impegno di non porre in essere atti che possano incidere nella campagna elettorale in corso, non parteciperò a nessun CdA, se non a quello eventualmente convocato per la discussione e/o approvazione dei bilanci dell'Ente, da me più volte sollecitati e indicati come preliminari a qualunque altro mio contributo.”
Segnalo, inoltre, che già in data 18 maggio la stessa aveva rassegnato le sue dimissioni, salvo poi ritirarle in serata a seguito di un mio riscontro:
“Gentile Sig. Presidente, avendo più volte sollecitato e richiesto che si provvedesse alla redazione degli strumenti contabili (bilancio preventivo 2018 e consuntivo 2017), la cui mancanza impedisce all’Ente di poter operare con trasparenza e serenità, e alla luce del perdurare dello stato di immobilismo da parte degli organi gestionali, nonostante l’esercizio provvisorio si sia concluso il 30 aprile scorso, e ad oggi la proposta di incarico di collaborazione in favore ……………. non sia stata ancora attuata, ritenendo questo comportamento increscioso e lesivo per la vita dell’Ente stesso, non mi sento più in grado di condividere questa situazione. Ho cercato responsabilmente di portare avanti la mia attività di amministratore nell’interesse del Teatro e del suo pubblico, ma capisco che non vi è una linea politica condivisa, motivo per cui, non volendo essere d'ostacolo alla Sua azione amministrativa, con la presente rassegno le mie dimissioni dalla carica di Consigliere d’Amministrazione dell’EAR Teatro di Messina”
“Gent.ma, riscontro la Sua in data odierna, acquisita al n. 2132 del protocollo generale dell’Ente, per significarLe che il CdA ha deliberato l’affidamento dell’incarico a progetto per l’elaborazione dei bilanci già lo scorso 11 aprile. Il parere reso al riguardo dal Collegio dei revisori, da Lei stessa sollecitato, è stato acquisito dagli uffici in data 15.5.2018, Verbale n. 07/2018, e si è giunti alla firma del disciplinare d’incarico in data odierna. Pertanto, pur comprendendo che la Sua decisione è motivata dalla preoccupazione che l’azione amministrativa dell’Ente possa aver subito un rallentamento, nella considerazione che la linea politica perseguita e condivisa da entrambi, nella qualità di Organo di indirizzo politico, attiene al pieno soddisfacimento dell’interesse dell’Ente, la invito a voler rivedere la Sua posizione ritirando le dimissioni per non compromettere ed inficiare l’attività amministrativa dell’Ente che rappresentiamo”.
Pur tralasciando considerazioni in merito ai profili di legittimità delle motivazioni addotte e di irresponsabilità istituzionale palesata dalla Consigliera, non posso non sottolineare la drammaticità del momento, in considerazione dei tanti atti che questa amministrazione ha l’urgenza, ma soprattutto il dovere, di deliberare, senza i quali le attività rimarranno bloccate. Solo a titolo di esempio cito il fondamentale reinquadramento del personale utile ad offrire una risposta concreta a tutti i dipendenti del Teatro, in agitazione, che attendono ormai da decenni la definizione di tale procedura. Infatti, in esito all’incontro pubblico tenutosi presso i locali dell’Assessorato al Turismo di Palermo, in data 8 gennaio 2018, e degli impegni assunti in quella sede, nonostante fossero stati definiti di “massima urgenza” da tutti i vertici convocati, ad oggi, il percorso intrapreso non ha prodotto effetti tangibili. A questo si aggiungono i non meno importanti impegni assunti dall’Assessorato in relazione all’esigenza dell’Ente di dotarsi del Direttore Amministrativo, figura fondamentale in qualunque amministrazione pubblica per garantire un regolare coordinamento dell’azione gestionale, e il formale riscontro alla nostra richiesta dei fondi FURS per gli anni 2015 e 2016 che, informalmente, già da molti mesi ci viene comunicato essere positivo.
Vi prego, nelle Vostre qualità di Sindaco e Assessore, di voler mettere in atto urgentemente tutte le azioni che riterrete più sagge ed opportune al fine di poter garantire all’EAR Teatro di Messina il perseguimento dei propri fini istituzionali e il regolare esercizio dell’attività, al momento gravemente inficiata.
Con rinnovata stima e fiducia,
il Presidente dell’EAR Teatro di Messina,
Luciano Fiorino
Sulla vicenda si registra la solidarietà del candidato sindaco del M5S Gaetano Sciacca a Simona Celi che ha annunciato lo sciopero della fame ed a Luciano Fiorino ed a tutto il personale del Teatro.
«Esprimiamo il nostro disappunto nei confronti della consigliera del Cda, Mariangela Pizzo, in quota Accorinti, che per ragioni strumentali rischia di compromettere il duro lavoro fatto in questi anni dai vertici del Teatro e da tutto il personale. Nella ferma convinzione che le elezioni comunali non debbano in alcun modo interferire con uno dei più importanti punti di riferimento culturali della città, stigmatizziamo il comportamento del tutto incomprensibile e fuori luogo di Mariangela Pizzo. Un ente pubblico come il Vittorio Emanuele non può essere (ab)usato per questioni personali».