"Stiamo preparando 5 liste che puntano al quoziente del 5%, vogliamo candidati veri non numeri da elenco telefonico. Al centro c'è una prateria per fronteggiare populismi ed estremismi"
“Abbiamo lavorato tanto per trovare l’unità e ci siamo riusciti. Ognuno ha fatto un passo verso l’altro, ognuno ha rinunciato a qualcosa ed alla fine ha vinto la squadra. Abbiamo costruito un modello come quello di Zingaretti nel Lazio: Pd-LeU-società civile. E Sicilia Futura è la cerniera. Abbiamo dato la spinta in più, anzi, abbiamo dato l’entusiasmo, che in questa campagna elettorale è fondamentale”.
Beppe Picciolo non ha perso l’ottimismo dopo due campagne elettorali (Regionali e Politiche) andate male per i risultati ma non per i numeri e le percentuali registrate e nei giorni di rischi di fratture con i renziani della prima ora o con Art.1 ha fatto da “pontiere”, mettendo da parte anche richieste di maggiore visibilità o di priorità nelle scelte dei nomi.
“Saitta è il miglior nome che potessimo schierare. Ed è nel Pd da molto tempo prima che persino esistesse quella che si chiama corrente accademica. Messina dopo la liquefazione della politica che abbiamo visto in questi anni adesso ha bisogno di competenza ed esperienza. E Maria Flavia Timbro è la dimostrazione anche della nostra apertura generazionale. Vi avverto, non sarà affatto la sola…..”
Sicilia Futura si prepara a presentare una lista molto forte (gli uscenti Interdonato, Carreri e La Cava ci saranno) e molto variegata anche sotto il profilo dei giovani.
“Sabato a Trabia con Faraone creeremo un modello che guarda a quanto ha fatto Blair in Inghilterra, con una sinistra che guarda al centro. Noi ci stiamo mettendo quell’entusiasmo che finora forse nel Pd è mancato. L’area del centro sta diventando una prateria di fronte a populismi ed estremismi. A Roma, Palermo e Messina c’è un vuoto al centro. E noi guardiamo lì”
Sulla composizione delle liste Picciolo è molto cauto, nessuna chiamata alle armi in massa, l’obiettivo è farne 5 al massimo 6 ma tutte competitive.
“Puntiamo a fare solo liste che abbiano le caratteristiche di arrivare al 5%. Non c’interessano liste da elenco telefonico, fatte solo per aumentare il numero dei candidati. Anche perché, in caso di ballottaggio, quegli stessi candidati che prima hanno riempito le liste, restano delusi e o non vanno a votare oppure votano contro. A noi interessano i contenuti e la passione”.
Di previsioni non ne fa in termini di percentuale, ma da giorni circola nel centro-sinistra un sondaggio che dà Saitta e la coalizione in una forbice tra il 22 e il 24%. Stando alla matematica se Picciolo parla di 5 liste con obiettivo quoziente pieno in realtà il traguardo da raggiungere è il 25%.
Sui rivali non si sbilancia “Non guardo in casa d’altri ma è chiaro che in questo momento è Bramanti, con le sue 10 liste l’avversario politico principale. Io sono ottimista e dico che con l’entusiasmo e la competenza riusciremo a fare più di quanto le previsioni dicono….”.
Rosaria Brancato