L'assessore ribadisce l'urgenza e l'importanza dell'approvazione dello strumento urbanistico nonostante manchino poche settimane al voto per il rinnovo degli organi di Palazzo Zanca, consiglio e giunta.
L’assessore Signorino tira dritto e continua a chiedere l’approvazione dello schema del Prg targato amministrazione Accorinti a meno di un mese dal voto, definendolo atto urgente e improrogabile e lasciandolo così in eredità ai futuri organi elettivi.
Nei giorni scorsi la giunta aveva chiesto alla presidente del Consiglio Emilia Barrile di inserire il provvedimento all’ordine del giorno di una seduta urgente ed indifferibile ma 8 capigruppo trasversalmente avevano fatto notare l’inopportunità del votare strumenti urbanistici così importanti a un mese dalle urne (leggi qui). Peraltro a Palazzo Zanca con le elezioni di giugno entreranno sicuramente esponenti di partiti attualmente non presenti (dai 5stelle a Diventerà Bellissima solo per fare due esempi)
Signorino però non cambia idea e dichiara; “La sensazione è che, in realtà, non vogliano discutere né l’una né l’altro, lasciando Messina nella terra di nessuno di uno strumento urbanistico trapassato, che consente ancora lo stupro delle colline. In realtà qualunque Amministrazione e qualunque Consiglio eletti il 10 giugno potrebbero ovviamente emendare, variare e modificare nell’esercizio delle proprie prerogative qualsiasi strumento di politica urbanistica e del territorio ereditato da qualunque altra precedente amministrazione, inclusa l’attuale. Quanto all’opportunità di proteggere da subito le colline, basta porsi una piccola domanda. Quanto tempo occorrerebbe alla nuova amministrazione per approfondire uno strumento complesso, che non conosce? Quanto per modificare aspetti puntuali o indirizzi fondanti? Sei, dodici, diciotto mesi? Qualche anno? E cosa accadrebbe nel frattempo se il Consiglio rifiuta di discutere la Variante? Semplice: per tutto il tempo occorrente allo studio e all’eventuale “Variante della Variante” le colline non avrebbero alcuno strumento di tutela”.
In realtà, come chiarito da un comunicato stampa del candidato sindaco del centro sinistra Antonio Saitta gli strumenti per difendere le colline e il territorio in questo momento ci sono e sono vigenti (ed infatti non è in corso alcun assalto edilizio)e basta continuare ad applicarle come già sta accadendo per il tempo necessario alla futura amministrazione di portare avanti la sua visione dell’assetto territoriale.
“Approvare la variante di salvaguardia non espropria la prossima amministrazione dalla facoltà di intervenire – prosegue Signorino– Ma nel frattempo questo Consiglio avrebbe avuto il merito di consegnare alla città uno strumento importante di salvaguardia e di riduzione dell’aggressione edificatoria, proteggendo Messina dal dissesto idrogeologico”.
Signorino sostiene che sia stata l’Aula a ritardare l’esame della Variante (quanto allo schema del Prg, annunciato nel 2014 è stato presentato nell’aprile 2018) e conclude: “Non ci vuol molto per capire chi ha costruito strumenti urbanistici di tutela della città e chi, appigliandosi a ogni pretesto, ha rinviato sine die la discussione sulla salvaguardia delle colline. Facciamo attenzione che la presunta etichetta istituzionale non sconfini nell’irresponsabilità. Per gli atti straordinari e urgenti il Consiglio resta in carica e può legittimamente assumere ogni delibera. Questo Consiglio è ancora in tempo per lasciare alla città un importante strumento di salvaguardia. Se non lo facesse, un nuovo mandato ad Accorinti consentirebbe di riproporre con la massima urgenza l’approvazione della Variante anche al nuovo Consiglio Comunale, a tutela del territorio, della città e dei cittadini”.