Laboratorio psicoanalitico: modelli nascenti pericolosi per chi si identifica

Laboratorio psicoanalitico: modelli nascenti pericolosi per chi si identifica

Laboratorio psicoanalitico: modelli nascenti pericolosi per chi si identifica

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lunedì 18 Giugno 2018 - 07:13

Dal Laboratorio psicoanalitico di vicolo Cicala riceviamo questa riflessione: "Ci troviamo di fronte a due modelli nascenti che rischiano di essere assunti come riferimenti: da un lato la condizione psicologicamente eccitatoria della piazza e dall'altro la posizione depressiva per la debacle elettorale.

Il LABORATORIO PSICOANALITICO VICOLO CICALA manifesta la sua preoccupazione in merito a ciò che sta accadendo in città relativamente all’elezione del candidato sindaco di Messina.
Indipendentemente dagli ideali politici, che non sono nostro interesse o obiettivo trattare in questa sede, e in linea con l’assunto sociopolitico dell'Associazione, preme sottolineare la squallida piega che sta assumendo la contesa elettorale verso il ballottaggio.
La politica del Laboratorio Psicoanalitico Vicolo Cicala, com’è noto, favorisce da sempre lo sviluppo della capacità di pensare, l’approfondimento e la consapevolezza. Assistiamo invece in questi giorni a performance che, lette con l’ ottica psicoanalitica, piuttosto che salvaguardare l’apertura e la conoscenza, la mortificano nullificandola pesantemente attraverso comportamenti cui lo spessore culturale, sociale e politico risulta del tutto assente. Dileggiamento e derisione prendono il sopravvento su quella che dovrebbe essere una sana competizione tra aspiranti amministratori della città.
Ci troviamo di fronte a modelli nascenti che rischiano di essere assunti come riferimenti con cui identificarsi, e questo vale soprattutto per i più giovani ( siano o non siano elettori).
Essi, piuttosto che crescere in un clima significativo di valori e di questo avvantaggiarsi, assorbono pervasivamente un esempio in cui, al posto del confronto leale prevale la scorrettezza, lo “sgambetto istituzionale”. Alla leicità viene preferita l’assenza di garbo, il ricatto e la ritorsione di sapore intimidatorio e che richiama la cultura dei “sentimenti mafiosi”.
Il rispetto per le posizioni altrui e l’accettazione serena della diversità di vedute viene sostituita da attacchi ingiuriosi, la tolleranza alla frustrazione lascia il posto all’onnipotenza maniacale, il senso critico, la moderazione, l’esame di realtà cadono sotto il peso dell’affascinamento di un “Se grandioso”, tanto allettante quanto vacuo e vuoto.
In queste condizioni è facile riconoscere la seria possibilità di scivolare in una pericolosa condizione psicologicamente eccitatoria che penalizzi una sana crescita del pensiero a vantaggio di una posizione maniacale, spudorata e cieca.
Accanto a questo assistiamo altresì ad una posizione depressiva in cui sembra sia caduta la compagine opposta. I cosiddetti “uscenti ”. La debacle elettorale sembra aver causato uno stato di abbattimento che pare, al momento, stia paralizzando la capacità della mente all’indignazione, prima e all’opposizione, dopo.
Riteniamo questa deriva molto pericolosa a livello psicologico e sociale e pertanto come associazione psicoanalitica vogliamo fermamente richiamare l’attenzione sui rischi che tale scivolamento può provocare.
Salvaguardiamo la capacità di “pensare” in maniera illuminata e indipendente dagli agguati.

Donatella Lisciotto (per il Laboratorio psicoanalitico vicolo Cicala)

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