Presentati i 3 nuovi assessori che completano la squadra. L'affondo sui due procedimenti giudiziari in corso nei confronti di De Luca.
“Messina deve tornare ad essere una città normale, pertanto più di ogni altra cosa serve stabilità, governabilità. Ed al di là delle parole Cateno De Luca non potrà garantire la governabilità, sia per l’assenza di consiglieri che possano sostenerlo in Aula, sia per l’esistenza di due procedimenti giudiziari ancora in corso”.
E’ stato Mario Ceraolo, assessore designato alla legalità, a toccare il tema cruciale di quest’ultima settimana che porta al ballottaggio, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella sede del comitato elettorale di Dino Bramanti
“De Luca sta seminando un clima di odio sociale- ha continuato- distraendo sul punto più importante. Nei suoi confronti ci sono due procedimenti penali. Per il cosiddetto sacco di Fiumedinisi De Luca è in attesa di giudizio. Il 10 novembre scorso c’è stata la sentenza di primo grado, appellata dalla Procura. Non è stato assolto, alcuni capi d’imputazione sono andati prescritti, ma secondo la Procura c’è la sussistenza. Doveva rispondere di reati quali l’abuso, il falso. Per quei reati è stato arrestato nel 2011. Un secondo procedimento è quello che ha portato al suo arresto, nel novembre scorso, appena eletto all’Ars. In questo caso la vicenda è quella della Fenapi e l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. Il 28 giugno ci sarà l’udienza preliminare. A luglio la Cassazione dovrà decidere in merito alla misura cautelare dei domiciliari. La domanda è: al di là di quanto prevede la legge Severino in tema di decadenza o sospensione, può davvero parlarsi di governabilità? Aggiungo che se è vero che tutti i cittadini devono osservare la legge, chi ricopre un pubblico incarico deve farlo con onore e decoro, non a caso i deputati ad esempio si chiamano onorevoli…..”
La conferenza stampa è iniziata con la presentazione degli altri 3 assessori che hanno ultimato la rosa: Simona Contestabile, Giusy Marabello, Pasquale Currò.
Come spiegato da Bramanti il criterio adottato è stato quello di riconoscere l’impegno dato alle liste ed ai partiti che non hanno raggiunto la soglia del 5%, indicando in giunta i primi dei non eletti.
Pasquale Currò, piccolo imprenditore, ex consigliere di quartiere, è il primo dei non eletti in Fratelli d’Italia: “Dobbiamo remare tutti insieme per far tornare Messina una città normale, con servizi efficienti, qualità della vita adeguata, strutture sportive, iniziative per rivitalizzare il commercio”.
Giusy Marabello, avvocato, è prima dei non eletti di Insieme per Messina, la lista che fa riferimento a Nino Germanà: “Siamo una squadra giovane, rappresentiamo davvero il nuovo. Al fianco dell’ex assessore regionale Vermiglio ho operato per portare avanti progetti per la cultura, che deve avere ampio spazio se vogliamo rilanciare l’economia messinese.
Simona Contestabile, ex consigliere comunale, è prima dei non eletti della lista Peloro 2023: “Non basta dichiarare di voler intercettare i fondi europei per veder realizzati i progetti, servono supporti adeguati ed una struttura che sappia come fare ed in questo senso il Comune, come prevede il nostro programma, sarà in grado di dare risposte a tutti i giovani”.
Tra gli assessori nominati in prima battuta Pino Falzea ha lanciato l’assist a Bramanti “ma ce lo vedete il professore che esegue ordini come un burattino? E’ arrivato il momento di cambiare Messina. Mi occuperò di risanamento, dobbiamo cancellare per sempre la vergogna delle baracche”.
Rosaria Mairo si occuperà di politiche sociali “la famiglia deve tornare al centro dell’attenzione, soprattutto le famiglie più fragili, i soggetti più deboli, devono finire i viaggi della speranza”.
Carlo Mazzù è tornato sul tema delle partecipate “De Luca vuole licenziare tutti i lavoratori, cancellare partecipate e quartieri, che sono invece la spina dorsale dell’economia messinese. Mi auguro che domenica Messina non diventi il quartiere più a nord di Fiumedinisi e che dopo essere stata colonizzata dai barcellonesi adesso non lo sia da quelli della zona jonica…..”
Bramanti ha ribadito che la scelta degli assessori politici è stata pensata anche per evitare di essere tacciati di discrezionalità: “Più di tutto mi preoccupa questo clima di odio, sono arrivate persino minacce per me e la mia famiglia. Il mio appello è ai messinesi, che facciano scelte di buonsenso”.
Anche la deputata regionale di Fratelli d’Italia Elvira Amata, finita nel mirino degli attacchi di De Luca nell’ultimo comizio ha preferito non replicare: “agli attacchi dico no comment, ma ai messinesi dico, domenica 24 si decide il futuro di tutta la città, non lasciate che prevalga l’odio”.
Rosaria Brancato