L'iniziativa è del dirigente alle politiche sociali, Gabriele Schifilliti, su impulso dell'assessore Daniele Bruschetta. Il presidente Ricevuto ha posto formalmente la sua firma all’avvio di questa nuova forma di organizzazione di telelavoro e di economie gestionali. Finanziata con 120mila euro, invece, la fornitura di arredi scolastici per gli istituti provinciali
Uno studio di fattibilità finalizzato all’attuazione del telelavoro per iniziativa del dirigente alle Politiche sociali della Provincia regionale di Messina, Gabriele Schifilliti, su impulso dell’assessore al ramo, Daniele Bruschetta, in accordo con il presidente, Nanni Ricevuto.
La decisione, assunta nell’ottica del decreto legge intitolato “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”, contempla un percorso progettuale di sperimentazione in telelavoro.
“Il telelavoro – come spiega Schifilliti – è la remotizzazione fisica e mentale del lavoratore, che svolge le rispettive mansioni nel proprio domicilio, riuscendo a coniugare professione e famiglia”.
“Oggi, potrebbe essere questa – sostiene Bruschetta – la soluzione a tutta una serie di problemi di ordine sociale, economico e lavorativo, in corso nel nostro Paese”.
“Lo sviluppo del progetto pilota – affermano Schifilliti e Bruschetta – è stato pensato in linea con l’applicazione dei principi statutari di questa Amministrazione, allo scopo di rendere fra loro compatibili le responsabilità familiari e professionali, anche attraverso nuove forme di organizzazione del lavoro e dei servizi sociali. In questa maniera si potrà realizzare un nuovo modello lavorativo e sociale capace di favorire un processo culturale di innovazione digitale, superando stereotipi e pregiudizi, del quale tanto le Pubbliche Amministrazioni quanto la società hanno bisogno”.
Non a caso, è l’Agenda digitale a imporre agli Enti Locali l’obbligo di dotarsi di una serie di strumenti e piani che disciplinano il telelavoro. “Per poter fare questo –concludono l’assessore e il dirigente – è stato necessario un approfondimento legato al telelavoro nella sua complessità, alle leggi, ai modelli alternativi e agli sviluppi di questa prassi, partendo da un confronto serio su questa tematica, ancora poco adottata”.
Alla luce di questo impegno, il presidente della Provincia ha posto formalmente la sua firma all’avvio di questa nuova forma di organizzazione di telelavoro e di economie gestionali, affidando al dirigente alle Politiche sociali l’incarico di intraprendere quanto necessario per la sua realizzazione e attuazione.
Altra determina dirigenziale è la numero 6 dello scorso 17 maggio, con la quale vengono impegnati 120mila euro e l’approvazione della lettera d’invito per l’esperimento del cottimo fiduciario per la fornitura, trasporto e montaggio degli arredi scolastici negli istituti di pertinenza provinciale. Nei prossimi giorni saranno avviate le procedure di gara che garantiranno la fornitura entro l’inizio del prossimo anno scolastico.
L’emendamento, proposto da sette consiglieri provinciali, era stato accolto in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2012.
Il consigliere Simone Magistri, in particolare, aveva presentato numerosi solleciti ed anche un’apposita interrogazione consiliare sui motivi dell’impantanamento dell’iter, che adesso si è finalmente sbloccato.
bene, a casa
E bravo Schifilliti che vuole attuare un progetto di”remotizzazione” dei lavoratori! Che fine farà questo dirigente ora che la Provincia si trasformerà in Consorzio? Sarà remotizzato anche lui?. E bravo Nanni, credo che tu abbia dovuto fare un corso di inglese per poter colloquiare in Ufficio. Forse sarebbe stato meglio se tu avessi fatto frequentare ai tuoi impiegati un corso di buon Italiano, al di là di ogni esterofilia e di cattiva traduzione di parole concettualmente valide nella lingua di origine.
Molte scuole cadono a pezzi però avranno gli arredi nuovi!