Come disposto dal presidente Maurizio Graffeo, il prossimo 13 aprile la Sezione di Controllo si riunirà per deliberare le misure nei confronti di Palazzo Zanca. L’amministrazione potrà inviare eventuali memorie «almeno tre giorni antecedenti l’adunanza»
L’ultima ordinanza della Corte dei conti recapitata a Palazzo Zanca suona come una sentenza inappellabile, con una bocciatura senza se e senza ma delle politiche finanziarie dell’amministrazione Accorinti. Per la magistratura contabile, il Comune di Messina è in uno stato di crisi irreversibile. Un giudizio che va ben oltre le valutazioni sul bilancio consuntivo 2014, oggetto specifico delle osservazioni redatte dal magistrato istruttore Gioacchino Alessandro.
Il nodo principale resta l’enorme mole di debiti, che – secondo la Corte dei conti – Palazzo Zanca non è in grado estinguere ma solo di rinviarne continuamente e reiteratamente il pagamento.
«Tra i tanti aspetti critici e risalenti – si legge nella relazione di Gioacchino Alessandro – merita di essere evidenziata la crisi di cassa che ormai da tempo assume carattere cronico e strutturale.Tale crisi trasmoda in uno stato di insolvenza ove si consideri che tale condizione resta pressoché costante negli anni nonostante il patologico rinvio a futuri esercizi dcl pagamento dei debiti fuori bilancio generati dall'ente. Debiti che assumono per volume ed incidenza, valori assolutamente fuori controllo (oltre il 100% degli accertarmenti di competenza dell'intero bilancio annuale)».
«II continuo rinvio degli adempimenti connessi al riconoscimento del debiti fuori bilancio – continua il magistrato contabile – altera la rappresentazione del deteriore stato di crisi finanziaria dell'ente ed assume valenza di grave irregolarità, atteso che tali adempimenti corrispondono ai più basilari principi contabili e sono imposti dal TUEL in termini precettivi di estremo rigore quanto a tempestività e valutazione delle fattispecie sottostanti anche al fine di evidenziare tempestivamente eventuali responsabilità amministrative e gestionali».
La Corte dei conti scrive senza troppi giri di parole che «il mancato avvio delle azioni di risanamento, virtualmente inserite nel Piano di riequilibrio finanziario, la cui procedura istruttoria è ancora ancora in itinere, unitamente alla inefficacia oggettiva delle azioni annunciate nei precedenti controlli (in gran parte rinviate al futuro e condizionate al favorevole vaglio di ammissibilità e merito del Piano di riequilibrio), a fronte del persistente stato di gravissima crisi finanziaria in atto e dei rilievi nuovamente formulati da questa Sezione, rendono insufficienti oltreché difficilmente praticabili, a salvaguardia dell’ente e dei creditori del medesimo, le misure inibitorie già disposte da questa Sezione e previste dal TUEL (per il riconoscimento e finanziamento dei debiti fuori bilancio esistenti e non riconosciuti a fine esercizio sarebbero necessarie risorse superiori all'intero ammontare di tutte le entrate correnti del bilancio dell'ente; il blocco dei programmi di spesa sino al concorrere dei suddetti debiti fuori bilancio avrebbe, poi, l'effetto di inibire l’intera spesa corrente; l'applicazione dell'art. 188, comma 1 quater, del TUEL determina, d'altra parte, il divieto di fatto permanente di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge)».
La sezione di controllo impone all’amministrazione Accorinti «una seria valutazione circa l’oggettiva irreversibilità della crisi, con ogni conseguente, doverosa ed urgente determinazione anche al fine di consentire l'avvio delle procedure atte a consentire ii soddisfacimento dei creditori in regime di par condicio . Al contempo occorre assicurare l'immediata adozione degli strumenti previsti dal TUEL per il ripristino progressivo, ma senza ulteriori indugi, di condizioni stabilmente riequilibrate con riferimento al bilancio dell’ente e dei propri organismi».
In altre parole, la Sezione di controllo, che da anni ormai monitora l’attività degli amministratori di palazzo Zanca, ritiene che non ci sia via d’uscita: la crisi dell’ente messinese è strutturale e secondo la magistratura contabile è arrivato il momento di assumere decisioni drastiche e non più rinviabili. Pur non pronunciando mai questa parola, la decisione auspicata dalla Corte dei Conti non può che essere il dissesto finanziario, che peraltro nella prima parte della campagna elettorale l’allora candidato Renato Accorinti si era impegnato a dichiarare una volta eletto, cambiando idea durante il ballottaggio.
Entrando nel merito delle osservazioni del magistrato Gioacchino Alessandro, ecco le principali criticità riscontrate nel bilancio consuntivo 2014, approvato dal Consiglio comunale lo scorso 29 dicembre: notevole ritardo nell’approvazione del rendiconto; superamento da parte dell’ente dei parametri di deficitarietà, compreso il parametro 6 sulle spese del personale delle partecipate, così come sostenuto dal Collegio dei revisori in contrasto con la tesi portata avanti con ostinazione della giunta Accorinti; mancati adempimenti in tema di armonizzazione del bilancio; continui ricorsi ad anticipazioni di tesoreria «che si reitera da più esercizi finanziari» e ha superato il limite consentito dalla legge; l’assenza di entrate accertate relativamente a Cosap/Tosap; la presenza di ingenti debiti fuori bilancio non riconosciuti a fine esercizio pari a oltre 260 milioni euro; il mancato accantonamento di fondi per passività potenziali; i debiti delle società partecipate; le reiterate irregolarità in materia di adempimenti relativi alla tempestività dei pagamenti ; la permanenza delle criticità già riscontrate dalla Corte dei Conti nel rendiconto 2013. Su quest’ultimo punto , il giudice Alessandro evidenzia, infatti, che non sono pervenute le misure correttive in merito alle criticità accertate sul rendiconto 2013 con deliberazione novembre 2015.
Il prossimo 13 aprile , come disposto dal presidente Maurizio Graffeo, la Sezione di Controllo si riunirà per deliberare le misure nei confronti di Palazzo Zanca. L’amministrazione potrà inviare eventuali memorie «almeno tre giorni antecedenti l’adunanza».
Danila La Torre
ma il PIL Messinese non era aumentato del 3% ?
ma il PIL Messinese non era aumentato del 3% ?
si resta in attesa del commento del tuttologo
si resta in attesa del commento del tuttologo
Il tuttologo ha grossi problemi nel cercare di salvare la poltrona. Anche lui, come lo scalzo, dovrà rendere conto ai messinesi dei danni prodotti in questi ultimi anni… E ancora non si è mossa la magistratura……
Il tuttologo ha grossi problemi nel cercare di salvare la poltrona. Anche lui, come lo scalzo, dovrà rendere conto ai messinesi dei danni prodotti in questi ultimi anni… E ancora non si è mossa la magistratura……
Non sono assolutamente d’accordo con la relazione della magistratura contabile!!!!!!! F.to MARIEDIT – SCHERZANDO OVVIAMENTE!!
Non sono assolutamente d’accordo con la relazione della magistratura contabile!!!!!!! F.to MARIEDIT – SCHERZANDO OVVIAMENTE!!
Sia pur a rilento la Corte dei Conti sta facendo la propria parte. Purtroppo più passa il tempo più la situazione peggiora, ecco perché la responsabilità oggettiva del Comune nel tardare a fare pulizia ed a prendere le iniziative realmente capaci ad invertire il trend negativo, rischia di determinare effetti devastanti sulla nostra comunità. Effetti di cui sola la politica con la “P” maiuscola può farsi carico affinché si gestisca con acume e senza traumi una fase di, riordino contabile, di pagamento dei debiti e di riallineamento della spesa alle effettive entrate dell’Ente! Vedremo, sono dell’idea che il 2016 sarà l’anno della svolta.
Sia pur a rilento la Corte dei Conti sta facendo la propria parte. Purtroppo più passa il tempo più la situazione peggiora, ecco perché la responsabilità oggettiva del Comune nel tardare a fare pulizia ed a prendere le iniziative realmente capaci ad invertire il trend negativo, rischia di determinare effetti devastanti sulla nostra comunità. Effetti di cui sola la politica con la “P” maiuscola può farsi carico affinché si gestisca con acume e senza traumi una fase di, riordino contabile, di pagamento dei debiti e di riallineamento della spesa alle effettive entrate dell’Ente! Vedremo, sono dell’idea che il 2016 sarà l’anno della svolta.
unica soluzione per il futuro : ridurre al minimo indispensabile l’autonomia di spesa dei comuni . Gli enti locali sono solo fonte di spreco di soldi pubblici, cioè dei soldi raccolti con le nostre tasse
unica soluzione per il futuro : ridurre al minimo indispensabile l’autonomia di spesa dei comuni . Gli enti locali sono solo fonte di spreco di soldi pubblici, cioè dei soldi raccolti con le nostre tasse
BASTA TUTTI COMPLICI INCLUSA LA MAGISTRATURA. SONO ANNI CHE SI PARLA DI DISSESTO SE C’È VA DICHIARATO SUBITO.
BASTA TUTTI COMPLICI INCLUSA LA MAGISTRATURA. SONO ANNI CHE SI PARLA DI DISSESTO SE C’È VA DICHIARATO SUBITO.
LA CORTE DEI CONTI È COMPLICE DELLO SFASCIO. Si limita a dare consigli. Così è bello non basta!!!! CARCHIETTI DOVE SEI?? Urge intervento immediato
LA CORTE DEI CONTI È COMPLICE DELLO SFASCIO. Si limita a dare consigli. Così è bello non basta!!!! CARCHIETTI DOVE SEI?? Urge intervento immediato
Difronte a certe notizie la magistratura deve intervenire. Invece tutto tace.quelli di ora peggio di quelli di prima -sicuramente!!!!
Difronte a certe notizie la magistratura deve intervenire. Invece tutto tace.quelli di ora peggio di quelli di prima -sicuramente!!!!
Calma… calma… che io sappia, abbiamo resuscitato il morto…! Grazie, tibetano scalzo!
Calma… calma… che io sappia, abbiamo resuscitato il morto…! Grazie, tibetano scalzo!