Il sindaco replica al prefetto Trotta sulla vicenda Cartour e lo fa con toni fermi, non solo senza indietreggiare ma stigmatizzando una posizione che ai più non è apparsa "neutrale" nè nei modi nè negli inviti, nè sopratutto nell'aver risposto ad alcune "sollecitazioni" senza ascoltare la posizione del Comune. Accorinti, si dice comunque pronto al dialogo, ma non a cambiare idea sulla determina.
Accorinti risponde via lettera al prefetto Trotta e lo fa con toni fermi, decisi, senza mezze parole, ribadendo con assoluta determinazione il suo ruolo di SINDACO nei confronti della problematiche e stigmatizzando quel che “si leggeva tra le righe” della missiva del rappresentante dello Stato, una posizione che andava oltre il già labile confine della mediazione. Modi, toni e sfumature, lo abbiamo già detto, facevano trapelare una posizione non completamente imparziale e da mediatore del prefetto Trotta.
Sia il non aver convocato alla riunione tecnica l’amministrazione comunale che l’essersi limitato ad acquisire i dati della società, dell’Autorità portuale e della Capitaneria, nonché l’aver invitato il sindaco a tenere conto “del fatto che sono solo 40 camion a corsa” ed a “garantire l’imparzialità evitando conseguenze finanziarie, quindi azioni legali, di fatto faceva intravedere una posizione non totalmente neutra.
“Sono assolutamente certo – scrive Renato Accorinti – che l’intento ispiratore della Sua nota dello scorso 9 luglio sia stato soltanto quello di favorire il dialogo tra istituzioni da una posizione di assoluta neutralità. Tuttavia, ho il dovere di segnalarLe che la stessa ha finito con il risuonare, per i contenuti e i toni sostanzialmente monitori, alla medesima stregua delle numerose diffide e azioni giudiziali da parte dei vettori del traghettamento sullo Stretto e dalle associazioni degli autotrasportatori delle quali questo Comune è già stato più volte, recentemente, destinatario in relazione all’adozione di misure restrittive della libera circolazione dei veicoli c.d. pesanti all’interno della città”.
Già chi era intorno al tavolo in prefettura, per vari motivi, potrebbe aver avuto una visione “parziale” dei fatti, soprattutto tenendo in considerazione la premessa e cioè che non si trattava di un’equazione matematica ma di una decisione politica che riguarda la vita della comunità.
Accorinti sottolinea come le fonti (unilaterali) delle informative “che Ella ha ritenuto di assumere avranno probabilmente dimenticato di rappresentarLe che, nel complesso e molteplice contenzioso (TAR CT – TAR LAZIO RM – CGARS) pendente, derivato dai provvedimenti già assunti da questa Amministrazione comunale, RFI e BLUFERRIES hanno proposto autonomi ricorsi così come hanno fatto gli altri soggetti privati interessati, mentre l’Autorità Portuale, con atti di intervento ad adiuvandum, si è costituita facendo proprie le ragioni dei vettori e degli autotrasportatori”.
Ritenere imparziale e quindi “portatrice di puri dati tecnici” l’Autorità portuale, fa capire il sindaco, tenendo conto che alcuni giudizi sono ancora pendenti e i provvedimenti comunali esecutivi, mentre quelli pendenti dinanzi al TAR Lazio sono stati respinti nel merito in primo grado appare quantomeno opinabile.
Un ultimo dettaglio: il prefetto ha convocato la riunione tecnica dopo una lettera della società datata 1 luglio. Ed è qui che Accorinti affonda il colpo, ribadendo come soggetti che dovrebbero apparire “terzi” terzi non lo sono affatto e come l’assenza del Comune al tavolo pesi più di qualsiasi altra presenza.
“ Comprenderà che i diversi “soggetti” dai quali sono giunte le “sollecitazioni” in direzione di una Sua iniziativa epistolare nei confronti del Comune altro non sono che parti in un contenzioso, sul medesimo tema, già sfociato in sede giudiziale. In tal modo, la Sua nota è stata dai più percepita come condivisione delle ragioni avanzate nelle diverse sedi da dette parti, e non ha certo concorso a smentire una tale sensazione la Sua decisione di tenere fuori dal ‘dialogo istruttorio’ proprio il Comune di Messina, forse considerato Istituzione meno importante o, peggio, meno credibile dell’Autorità portuale o della Capitaneria di Porto”.
Il primo cittadino ribadisce la volontà di risolvere la problematica e di farlo con “un diverso approccio rispetto al passato.
“Si ritiene, infatti, doveroso superare quel senso di assoluta soggezione e, talvolta, anche di assuefazione alle esigenze del mercato ‘a tutti i costi’, ricercando con ogni sforzo un migliore bilanciamento di tali esigenze con gli interessi dei cittadini. Ciò non è avvenuto finora e sono certo che non avverrà nel futuro – com’è possibile che Le sia stato fatto credere – con pregiudiziali di tipo ideologico, ma tutto sarà fatto, ricorrendone le condizioni, nel rispetto delle attribuzioni proprie del Comune e dei ruoli interni ben distinti tra amministrazione e gestione, nonché avendo ben presenti i principi di libera circolazione e di libera concorrenza, che, però, vanno sempre coniugati con quelli della sicurezza della circolazione stradale nella città. Devo dirLe francamente che la Sua nota è giunta inaspettata proprio perché proviene da un Ufficio tradizionalmente orientato a porsi come autorevole mediatore imparziale di possibili conflitti tra istituzioni locali, mentre contiene una chiara presa di posizione ante litteram sul problema e toni di carattere monitorio, che, al di là delle attenuazioni di sapore formale, non lasciano sostanzialmente spazio alcuno alle scelte comunali. Ma, poiché resto convinto della fondamentale funzione dell’Ufficio territoriale del Governo e della reale neutralità dell’intento che L’ha spinta ad intervenire nella vicenda – conclude il sindaco Accorinti – voglia considerare ogni mia personale disponibilità e quella degli uffici dell’Amministrazione che rappresento a conferire in qualsiasi momento, con la S.S., per fornire direttamente una più corretta rappresentazione del percorso tracciato negli indirizzi della Giunta municipale. Ciò, auspicando che, anche attraverso la Sua autorevole mediazione, esercitata con pari forza nei confronti di tutte le parti interessate, si possa ancora pervenire a soluzioni condivise che evitino di sacrificare ancora e soltanto la sicurezza delle strade e dei cittadSe qualcuno avesse avuto un dubbio sulle intenzioni della giunta su questo fronte adesso anche le più piccole sono state superate da una lettera che non lascia spazio a fraintendimenti. Le soluzioni, conclude Accorinti, possono essere condivise se evitano di sacrificare la sicurezza delle strade e dei cittadini. E’ questa l’unica forma di condivisione possibile.
Intanto l’ingegnere Pizzino, dirigente del dipartimento mobilità, sta lavorando alla determina che dovrebbe essere pronta domani o al massimo mercoledì.
L’obiettivo è quello di renderla “inattaccabile” in vista di sicuri ricorsi alle vie legali e giudiziarie, che se non sono mancati per l’ordinanza di ottobre, firmata in un clima di “concordia”, mancheranno adesso che l’atmosfera è rovente.
L’atto di indirizzo trasmesso dalla giunta al dirigente è molto chiaro su quelle che sono le volontà dell’amministrazione. Punto di partenza è il completamento, annunciato dall’Autorità portuale, entro fine luglio, dell’approdo di Tremestieri.
La prima conseguenza immediata del completamento dell’approdo sarà, si legge nell’atto di indirizzo “che il porto storico (tranne il Molo Norimberga) e gli approdi della Rada San Francesco non dovranno più essere adibiti alle operazioni di sbarco e imbarco dei mezzi pesanti e che quindi sarà definitivamente soppresso il transito all’interno del centro storico di tutti i mezzi pesanti che, usufruendo degli approdi del porto storico e della Rada San Francesco comportano da oltre 30 anni una condizione di forte e indubbia criticità”.
La determina che sta per essere varata quindi, rientra in un’ottica più ampia, collegata al quadro che si presenterà al momento del completamento dell’approdo di Tremestieri. La giunta Accorinti fa chiaramente comprendere il percorso che intende seguire: non appena gli approdi saranno ultimati anche il transito nel centro dei mezzi pesanti per porto storico e Rada San Francesco sarà definitivamente soppresso.
Rosaria Brancato
ini”.
quando è giusto è giusto… in questo caso, a prescindere dalle simpatie e dalle opinioni “politiche”, il sindaco VA SOSTENUTO. prescindo dalle modalità (dal mio punto di vista addirittura blande), ma non si può non constatare che si sta provando a mettere un argine agli armatori e collocare dei paletti nella fruizione della città.
pieno sostegno dunque all’iniziativa del sindaco senza se e senza ma.
quando è giusto è giusto… in questo caso, a prescindere dalle simpatie e dalle opinioni “politiche”, il sindaco VA SOSTENUTO. prescindo dalle modalità (dal mio punto di vista addirittura blande), ma non si può non constatare che si sta provando a mettere un argine agli armatori e collocare dei paletti nella fruizione della città.
pieno sostegno dunque all’iniziativa del sindaco senza se e senza ma.
Complimenti al Sindaco per il tono di grande equilibrio ed imparzialità che contraddistingue la sua lettera al Prefetto al quale viene richiesto – al contempo – l’equo rispetto per la sua posizione istituzionale della quale deve comunque tenersi conto nel dirimere la controversia in esame.
Complimenti al Sindaco per il tono di grande equilibrio ed imparzialità che contraddistingue la sua lettera al Prefetto al quale viene richiesto – al contempo – l’equo rispetto per la sua posizione istituzionale della quale deve comunque tenersi conto nel dirimere la controversia in esame.
Vorrei capire cosa vuol dire “essere disposto al dialogo ma non a cambiare idea”.
Mi permetto di ricordargli la fine che hanno fatto tutti i dittatori della storia.
Vorrei capire cosa vuol dire “essere disposto al dialogo ma non a cambiare idea”.
Mi permetto di ricordargli la fine che hanno fatto tutti i dittatori della storia.
TONI MONITORI non è farina del sacco di Accorinti. UNico precedente illustre in letteratura è questo: “Analoghi proponimenti e prese di posizione sono, poi, palesati in una successiva esternazione presidenziale.
Ci si riferisce al “discorso del ventaglio” del 18 luglio 2013, in cui i toni monitori – rivolti alle forze politiche (specie di maggioranza) allo scopo di scongiurare comportamenti destabilizzanti – sono divenuti, se possibile, ancor più energici, anche per il tramite della prospettazione dei possibili esiti che sarebbero
sopravvenuti alla rottura degli equilibri politici, faticosamente costituitisi, all’interno del
Governo Letta.”
Accorinti si rivela davvero pacchiano perché nel momento in cui deve scrivere una lettera COMPRENSIBILE PER I MESSINESI ricorre [all’aiuto e] al linguaggio dell’azzeccagarbugli. Questo sindaco si sta rivelando un’autentica calamità anche dal punto di vista linguistico ovvero MORALE.
I giochi di parole (si capisce bene che quel monitori vuole alludere a “minatori”) sono propri di una politica paludata e stantia. Invece di cambiare messina dal basso, tra “esperti” e “giornalisti compiacenti” si è ridotto ad un manuale di retorica. QUESTO E’ IL NAUFRAGIO SENZA RITORNO di un sindaco che si credeva Ulisse e invece non è neanche una comparsa in una di quelle visioni eroiche alla Fracchia.
TONI MONITORI non è farina del sacco di Accorinti. UNico precedente illustre in letteratura è questo: “Analoghi proponimenti e prese di posizione sono, poi, palesati in una successiva esternazione presidenziale.
Ci si riferisce al “discorso del ventaglio” del 18 luglio 2013, in cui i toni monitori – rivolti alle forze politiche (specie di maggioranza) allo scopo di scongiurare comportamenti destabilizzanti – sono divenuti, se possibile, ancor più energici, anche per il tramite della prospettazione dei possibili esiti che sarebbero
sopravvenuti alla rottura degli equilibri politici, faticosamente costituitisi, all’interno del
Governo Letta.”
Accorinti si rivela davvero pacchiano perché nel momento in cui deve scrivere una lettera COMPRENSIBILE PER I MESSINESI ricorre [all’aiuto e] al linguaggio dell’azzeccagarbugli. Questo sindaco si sta rivelando un’autentica calamità anche dal punto di vista linguistico ovvero MORALE.
I giochi di parole (si capisce bene che quel monitori vuole alludere a “minatori”) sono propri di una politica paludata e stantia. Invece di cambiare messina dal basso, tra “esperti” e “giornalisti compiacenti” si è ridotto ad un manuale di retorica. QUESTO E’ IL NAUFRAGIO SENZA RITORNO di un sindaco che si credeva Ulisse e invece non è neanche una comparsa in una di quelle visioni eroiche alla Fracchia.
Praticamente questo signorotto sta spianando la strada per moltissimi nuovi cassintegrati, che poi faranno la fine dei lavoratori della Print Center o dell’Aicon, ad esempio…
Accorinti non tiri troppo la corda perchè il malcontento sta già montando e queste rivoluzioni a danno della collettività non sono ben accette.
Penso che una buona parte della popolazione locale maledirà il giorno che è andata a votare per costui.
La città era già un mortorio di occupazione, ora ci si è messo anche il “primo” cittadino e la sua giunta di dilettanti allo sbaraglio a dare una ulteriore scossa.
Plaudono alle iniziative nefaste solo coloro che hanno una sicura sedia sotto il deretano oppure chi ha una qualsiasi occupazione che porta cospicue somme di denaro con poco sforzo.
Praticamente questo signorotto sta spianando la strada per moltissimi nuovi cassintegrati, che poi faranno la fine dei lavoratori della Print Center o dell’Aicon, ad esempio…
Accorinti non tiri troppo la corda perchè il malcontento sta già montando e queste rivoluzioni a danno della collettività non sono ben accette.
Penso che una buona parte della popolazione locale maledirà il giorno che è andata a votare per costui.
La città era già un mortorio di occupazione, ora ci si è messo anche il “primo” cittadino e la sua giunta di dilettanti allo sbaraglio a dare una ulteriore scossa.
Plaudono alle iniziative nefaste solo coloro che hanno una sicura sedia sotto il deretano oppure chi ha una qualsiasi occupazione che porta cospicue somme di denaro con poco sforzo.
Roba da non credere un arbitro che scende in campo con l’avversario. Ridateci
Alecci..
Roba da non credere un arbitro che scende in campo con l’avversario. Ridateci
Alecci..
La risposta? Se la sono cercata!…. Il sindaco non poteva fare altrimenti.
La risposta? Se la sono cercata!…. Il sindaco non poteva fare altrimenti.
Ma la missiva se non sbaglio era diretta al prefetto non era una lettera aperta ai cittadini messinesi.
D’altronde il suo giudizio in merito lo ha espresso più volte ed in modo molto chiaro.
Mi sembra del tutto normale che una lettera venga scritta da un collaboratore del sindaco e non in linguaggio da “azzercacarbugli” come dice Lei ma in linguaggio burocratico perchè evidentemente verrà anche protocollata e conservata in archivio.
Non capisco dove stia lo scandalo?
Salvatore
Ma la missiva se non sbaglio era diretta al prefetto non era una lettera aperta ai cittadini messinesi.
D’altronde il suo giudizio in merito lo ha espresso più volte ed in modo molto chiaro.
Mi sembra del tutto normale che una lettera venga scritta da un collaboratore del sindaco e non in linguaggio da “azzercacarbugli” come dice Lei ma in linguaggio burocratico perchè evidentemente verrà anche protocollata e conservata in archivio.
Non capisco dove stia lo scandalo?
Salvatore
Vuol dire che come già proposto in passato prottebbe trovarsi una soluzione diversa da quella della immediata chiusura delcavalcavia.
Ipotesi:
ultima estate di tir senza limitazioni previa accordo scritto in cui il gruppo si impegna a fermare le corse dal prossimo anno (credo che fosse stata già valutata questa opportunità).
Non si tratta di fare il dittatore.
Se avesse voluto fare il dittatore avrebbe emesso l’odinanza immediatamente e senza concedere alla Cartour alcun margine a luglio.
A me più che un dittatore in questa circostanza sembra messo con le spalle al muro.
Apettano tutti che faccia un passo falso come se ne venisse qualcosa di buono in questo caso a Messina.
Vuol dire che come già proposto in passato prottebbe trovarsi una soluzione diversa da quella della immediata chiusura delcavalcavia.
Ipotesi:
ultima estate di tir senza limitazioni previa accordo scritto in cui il gruppo si impegna a fermare le corse dal prossimo anno (credo che fosse stata già valutata questa opportunità).
Non si tratta di fare il dittatore.
Se avesse voluto fare il dittatore avrebbe emesso l’odinanza immediatamente e senza concedere alla Cartour alcun margine a luglio.
A me più che un dittatore in questa circostanza sembra messo con le spalle al muro.
Apettano tutti che faccia un passo falso come se ne venisse qualcosa di buono in questo caso a Messina.
F I N A L M E N T E* F I N A L M E N T E* F I N A L M E N T E un Sindaco di Messina con la schiena dritta, bellicoso come i nostri AVI. Renato ACCORINTI risponde a muso duro ad una autorità repubblicana retaggio napoleonico. UNIAMOCI al grido che viene dal Nord dell’Italia ” VIA LE PREFETTURE “, sperpero di denaro pubblico, e i poliziotti loro assegnati ritornino a fare i poliziotti nelle strade. ABBASSO GLI ARMATORI, ABBASSO LA SERVITU’ DI PASSAGGIO, VIVA LA QUALITA’ della vita dei messinesi.
F I N A L M E N T E* F I N A L M E N T E* F I N A L M E N T E un Sindaco di Messina con la schiena dritta, bellicoso come i nostri AVI. Renato ACCORINTI risponde a muso duro ad una autorità repubblicana retaggio napoleonico. UNIAMOCI al grido che viene dal Nord dell’Italia ” VIA LE PREFETTURE “, sperpero di denaro pubblico, e i poliziotti loro assegnati ritornino a fare i poliziotti nelle strade. ABBASSO GLI ARMATORI, ABBASSO LA SERVITU’ DI PASSAGGIO, VIVA LA QUALITA’ della vita dei messinesi.
Finalmente si è capito con chi sta lo Stato! Con gli armatori e non con i suoi cittadini! Non bastano i morti per le strade, l’inquinamento, il rischio che crolli il ponte sul cavalcavia, niente!
Bravo Accorinti, stai dimostrando di essere coerente! A questi signori che si sono xxxxxxxxxxxxxxxx, diciamo: xxxxxxxxxxxx
Finalmente si è capito con chi sta lo Stato! Con gli armatori e non con i suoi cittadini! Non bastano i morti per le strade, l’inquinamento, il rischio che crolli il ponte sul cavalcavia, niente!
Bravo Accorinti, stai dimostrando di essere coerente! A questi signori che si sono xxxxxxxxxxxxxxxx, diciamo: xxxxxxxxxxxx
Perché questi deliri da xxxxxxxx non li va a vomitare all’interno della macelleria Lembo, sono certo che il figlio del titolare, che ha visto il padre finire sotto le ruote di un tir, la farà ricredere in men che non si dica.
Spero che mio figlio possa vivere in una Messina libera da xxxxxxxxxxxxxxx
Perché questi deliri da xxxxxxxx non li va a vomitare all’interno della macelleria Lembo, sono certo che il figlio del titolare, che ha visto il padre finire sotto le ruote di un tir, la farà ricredere in men che non si dica.
Spero che mio figlio possa vivere in una Messina libera da xxxxxxxxxxxxxxx
L’esempio della fine di quelle due aziende è da imputare a delle scelte aziendali sbagliatissime. La prima non ha creduto al digitale e la seconda ha delocalizzato la produzione. Per quanto riguarda i dip dei traghettatori già da tempo è allo studio una soluzione per cambiare i xxxxxxxxxxxxx. Ha forse ha dimenticato le minacce di sciopero di qualche mese fa.
L’esempio della fine di quelle due aziende è da imputare a delle scelte aziendali sbagliatissime. La prima non ha creduto al digitale e la seconda ha delocalizzato la produzione. Per quanto riguarda i dip dei traghettatori già da tempo è allo studio una soluzione per cambiare i xxxxxxxxxxxxx. Ha forse ha dimenticato le minacce di sciopero di qualche mese fa.
QUANNU E’ SOI E’ SOI !!!
QUANNU E’ SOI E’ SOI !!!
Sunni i stissi
Sunni i stissi
Una volta eri più equilibrato mio caro e diffondevi conoscenza, adesso sei solo un supporter e della peggiore specie, quella degli ultras. Il risultato è patetico, ma se sei contento così va bene. Se ti ubriachi con questa “rivoluzione epocale” problemi tuoi, rischi solo di diventare un alcolizzato come i tanti che preso il vizio non badano neanche alla qualità di quello che bevono: ALLA FINE AD UN ALCOLIZZATO INTERESSA SOLO LA QUANTITA’ DI ALCOL DI QUELLO CHE BEVE, NON QUELLO CHE BEVE.
Una volta eri più equilibrato mio caro e diffondevi conoscenza, adesso sei solo un supporter e della peggiore specie, quella degli ultras. Il risultato è patetico, ma se sei contento così va bene. Se ti ubriachi con questa “rivoluzione epocale” problemi tuoi, rischi solo di diventare un alcolizzato come i tanti che preso il vizio non badano neanche alla qualità di quello che bevono: ALLA FINE AD UN ALCOLIZZATO INTERESSA SOLO LA QUANTITA’ DI ALCOL DI QUELLO CHE BEVE, NON QUELLO CHE BEVE.
Il povero macellaio è morto perchè è caduto all’indietro mentre attraversava la strada ed è finito sotto le ruote posteriori del mezzo, non è stato travolto frontalmente.
Lei è veramente un *****eAttento! “Personaggi” come lei me li vorrei trovare di fronte così da potergli insegnare l’educazione.
Il povero macellaio è morto perchè è caduto all’indietro mentre attraversava la strada ed è finito sotto le ruote posteriori del mezzo, non è stato travolto frontalmente.
Lei è veramente un *****eAttento! “Personaggi” come lei me li vorrei trovare di fronte così da potergli insegnare l’educazione.
Invito le Persone a favore degli Armatori a cercare su qualunque sito quanta inquina una nave ????
Emissioni, Polveri sottili… ecc. ecc.
Invito le Persone a favore degli Armatori a cercare su qualunque sito quanta inquina una nave ????
Emissioni, Polveri sottili… ecc. ecc.
Sputare nel piatto dove si mangia non è corretto, caro marittimo della Caronte!
E qui mi fermo…
Sputare nel piatto dove si mangia non è corretto, caro marittimo della Caronte!
E qui mi fermo…
Devo contraddirla su tutte e due i fronti: lavoravo in quella azienda e ci eravamo convertiti già da moltissimi anni al digitale (io stesso lavoravo in quel reparto). Purtroppo i debiti accumulati dall’amministrazione (per vari motivi a lei sconosciuti) erano superiori alle entrate (penalizzate da una concorrenza spietata e sleale) e quindi l’azienda è andata giù, mettendo prima in cassa integrazione e poi in mobilità tutti i dipendenti.
Nel secondo caso la Aicon ha chiuso i battenti a seguito di errate manovre in borsa e mancanza di commesse importanti (conosco una persona che vi lavorava e che ora è in mobilità). A questo si sono assommati anche alcuni errori di esecuzione in alcune commesse.
Per il resto, la C&T sta cercando di mantenere i livelli occupazionali sebbene gli esuberi siano tantissimi e scioperare non aiuta certo a trovare soluzioni indolori.
Devo contraddirla su tutte e due i fronti: lavoravo in quella azienda e ci eravamo convertiti già da moltissimi anni al digitale (io stesso lavoravo in quel reparto). Purtroppo i debiti accumulati dall’amministrazione (per vari motivi a lei sconosciuti) erano superiori alle entrate (penalizzate da una concorrenza spietata e sleale) e quindi l’azienda è andata giù, mettendo prima in cassa integrazione e poi in mobilità tutti i dipendenti.
Nel secondo caso la Aicon ha chiuso i battenti a seguito di errate manovre in borsa e mancanza di commesse importanti (conosco una persona che vi lavorava e che ora è in mobilità). A questo si sono assommati anche alcuni errori di esecuzione in alcune commesse.
Per il resto, la C&T sta cercando di mantenere i livelli occupazionali sebbene gli esuberi siano tantissimi e scioperare non aiuta certo a trovare soluzioni indolori.
Avete inteso cari cittadini messinesi? Secondo quest’individuo siamo noi a buttarci sotto le ruote dei tir!
Lei si commenta da solo, quindi la lascio cuocere nel suo brodo.
Avete inteso cari cittadini messinesi? Secondo quest’individuo siamo noi a buttarci sotto le ruote dei tir!
Lei si commenta da solo, quindi la lascio cuocere nel suo brodo.