Milazzo, il giudice assegna il punto al Pd, ma la difesa di Pino non ci sta

Milazzo, il giudice assegna il punto al Pd, ma la difesa di Pino non ci sta

Giovanni Passalacqua

Milazzo, il giudice assegna il punto al Pd, ma la difesa di Pino non ci sta

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venerdì 15 Maggio 2015 - 22:10

I giudici hanno dato ragione al Pd sulla guerra per le primarie, ma la difesa del sindaco uscente Carmelo Pino non ci sta: “La campagna tesseramenti é iniziata dopo le primarie. E l'iscrizione di Pino é stata confermata dalla coordinatrice del circolo 2, Stefania Scolaro”

“L'ordinanza del tribunale presenta non poche ombre”. Così Carmelo Pino ha commentato, tramite il suo legale Claudio Rugolo, la sentenza di accoglimento del reclamo presentato dal PD siciliano al tribunale di Messina. Come abbiamo visto nei giorni scorsi la seconda sezione civile, presieduta dal relatore Giuseppe Minutoli, ha dato ragione al Pd nella guerra per le primarie sostenendo che Pino non poteva partecipare alle primarie perchè non iscritto al Pd nelle modalità previste dal partito (vedi articolo allegato). La sola iscrizione on line non è infatti valida se non completata dai successivi passaggi, come la consegna della tessera dal circolo di appartenenza.

Una tesi, questa, duramente contestata dalla difesa di Pino: “Il tribunale ha dimenticato, purtroppo” – dichiara l'avv. Rugolo – “che proprio la coordinatrice del circolo 2 del PD di Milazzo, Stefania Scolaro, aveva attestato l'appartenenza di Pino al circolo stesso, precisando inoltre che per l'anno 2015 il tesseramento non era ancora stato avviato”. La campagna di tesseramento per l'anno 2015 sarebbe infatti partita il 30 marzo, mentre le primarie erano state fissate il 15 dello stesso mese. “Sorge spontanea una riflessione” continua il legale, – “se, con la scadenza della tessera di appartenenza, scadesse anche il contratto associativo, ciò condurrebbe ad un azzeramento dell'intero Partito Democratico, fino alla nuova finestra di tesseeramento. Nella prassi, é invece usuale mantenere la qualitá di iscritto, indipendentemente dal rinnovo della tessera”.

E su un altro punto il legale non é d'accordo: “Alla tessera di partito si dovrebbe attribuire valore formale, e non sostanziale. Ne consegue che, nel momento in cui il sindaco Pino é entrato nel sito del PD e ha portato a termine la procedura d'iscrizione, ha in sostanza manifestato la sua volontá di aderire al contratto associativo, accettandone implicitamente i termini”.

Sembra comunque conclusa la querelle giudiziaria che ha coinvolto il sindaco uscente della città mamertina e il candidato ufficiale del PD, Giovanni Formica. Giá “insignito” del simbolo del partito dal segretario regionale Raciti, Formica potrá adesso decidere di utilizzarlo in una lista della sua coalizione.

Giovanni Passalacqua

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