Al momento è solo un'idea quella di candidare alle Regionali di novembre il figlio del parlamentare, Luigi. Se così fosse e se tutte le forze fossero puntate su di lui non si esclude che la presidente del Consiglio comunale decida di "divorziare" da Genovese e correre da sola.
Entro il 29 aprile l’Ars darà il via libera alla Finanziaria. Sarà l’ ultimo atto di una stagione iniziata nel 2012. Il giorno dopo Crocetta verrà lasciato al suo destino dagli alleati vecchi e nuovi e sarà ufficialmente campagna elettorale per le Regionali.
Il 30 aprile le Primarie del Pd consegneranno al Paese la risposta sulle elezioni Politiche, se saranno anticipate o resteranno a febbraio 2018.
Tra dieci giorni quindi quella campagna elettorale finora appena accennata entrerà nel vivo.
In attesa che centro-destra e centro-sinistra decidano i candidati al dopo Crocetta, i movimenti per i 70 scranni all’Ars sono già iniziati. Venti poltrone in meno a disposizione hanno ristretto i giochi e nelle liste sarà guerra al voto casa per casa.
La battaglia per la preferenza lascerà sul campo molti feriti e tanti tra gli attuali deputati sanno che non è affatto scontata la riconferma.
Proprio per questo potrebbero maturarsi nei partiti e negli schieramenti divorzi e scontri oppure “matrimoni d’interesse”, improvvisi colpi di fulmine o repentini cambi di casacche. Insomma le sorprese sono dietro l’angolo.
A Messina la lista di Forza Italia rispetto al 2012 dovrà fare i conti con un esodo ed un contro-esodo: da un lato gli ex Pdl, come Germanà sono nel frattempo transitati nel Ncd (adesso Alleanza Popolare) e pertanto correranno con il centro-sinistra, mentre dall’altro lato gli ex Pd di Francantonio Genovese, come Franco Rinaldi, hanno fatto il percorso opposto approdando tra i berlusconiani.
La presenza di Francantonio Genovese in Forza Italia è “ingombrante” sotto il profilo dei numeri, perché chiunque correrà in lista dovrà vedersela con l’ex sindaco di Messina che seppure non dispone più dei 18 mila voti del 2012 è certo che vorrà misurarsi il 5 novembre. Le Regionali rappresentano per il deputato un test in vista delle successive Politiche. Se Santi Formica (deputato regionale che veleggia verso la sesta legislatura) e Bernardette Grasso (che però potrebbe optare per Grande Sud, lista nella quale è stata eletta) sono pronti a ricandidarsi, i problemi sono per i nuovi candidati che puntano ad insidiare il candidato di Genovese. Per Forza Italia correrà sicuramente Fabrizio Sottile.
Nei mesi scorsi l’attuale deputato di Forza Italia Franco Rinaldi aveva annunciato ai componenti del gruppo Ars la sua decisione di ricandidarsi per le Regionali.
Sembra però che Francantonio Genovese stia pensando ad un’altra ipotesi: candidare alle Regionali il figlio Luigi.
L’ex segretario regionale del Pd sa che non ha più lo stesso bacino elettorale di un tempo, sa che i processi in corso (l’appello per Corsi d’oro 2 e Matassa) influire negativamente sul bacino elettorale sia suo che del cognato Rinaldi, per non parlare delle conseguenze della legge Severino (in caso di conferma della condanna per Rinaldi in appello scatterebbe la sospensione dall’Ars). Ne consegue che la scelta del candidato per l’Assemblea Regionale deve essere di un fedelissimo o comunque tale da non far rischiare la sospensione.
Da qui l’idea, al momento pare soltanto abbozzata, di candidare Luigi Genovese, che lo scorso anno è entrato a far parte dei Giovani di Forza Italia.
Al momento si tratta solo di un’ipotesi sulla quale, vista la delicatezza, è in corso un’accurata riflessione.
Qualora però fosse davvero così potrebbero esserci alcuni risvolti.
La presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile, già da tempo impegnata a costruire un suo gruppo politico, potrebbe non prendere tanto bene la decisione dell’ex sindaco di puntare tutto sul figlio.
Alla Barrile si deve l’operazione “sfiducia-fiducia”, operazione che ha portato ad una serie di contatti diplomatici tra il gruppo Genovese e l’amministrazione Accorinti e poi, grazie anche ai 3 Pd che hanno votato contro la mozione di sfiducia, a salvare il sindaco. In realtà nessuno ha mai creduto sul serio alla sfiducia, ma “così doveva andare” e così è andata, con quei numeri e con quei sì e quei no studiati a tavolino.
L’area Genovese non era pronta alle amministrative ma soprattutto, senza la pletora di consiglieri comunali, non avrebbe avuto la forza numerica per affrontare le Regionali.
Tornando alla campagna elettorale la presidente Barrile, a fronte di una lista di Forza Italia che rischia di essere “pesante” era pronta a candidarsi con l’Udc targata Naro, (dopo l’addio di D’Alia) e che sarà alleata del centro-destra. Per la presidente del Consiglio comunale si tratterebbe di un “ritorno alle origini” avendo iniziato la sua carriera politica proprio con Naro e l’Udc.
La lista Udc, sostengono i maligni, è una sorta di “satellite” di quella di Forza Italia a trazione genovesiana.
Se davvero Genovese dovesse puntare tutto sul figlio all’Ars, la Barrile dovrebbe correre da sola, una sfida che è pronta a sostenere ma che potrebbe spingerla a rompere definitivamente con l’ex sindaco, magari per accasarsi altrove.
Insomma, per dirla con il noto film “Emilia balla da sola”.
Siamo ancora nel campo delle ipotesi e della fantapolitica, ma le prossime settimane consegneranno al dibattito politico un quadro più chiaro.
Rosaria Brancato
.questo è “buddacilandia” destrorsa…ahahahahahahahahahahahahahahah
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Il nuovo che avanza…ma come si fa???????????
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io me ne frego io voto e tutta la mia famiglia BARRILE si di BIRRA MESSINA a paduni e sutta
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