Nino Beninati: “Ricomincio da Forza Italia. E su D’Alia e Nania…”

Nino Beninati: “Ricomincio da Forza Italia. E su D’Alia e Nania…”

Rosaria Brancato

Nino Beninati: “Ricomincio da Forza Italia. E su D’Alia e Nania…”

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mercoledì 21 Maggio 2014 - 06:01

Il sostegno dato all’Udc di D’Alia alle regionali e mai riconosciuto, la formazione da rifondare, gli errori del Pdl troppo appiattito su An, il Ncd figlio del consociativismo. Nino Beninati, tra i pionieri di Forza Italia a Messina, ritorna alle origini e si prepara alle Europee togliendosi qualche sassolino dalla scarpa

Parlando di lui l’ex assessore regionale alla formazione Mario Centorrino ha detto: “Su 90 deputati è stato l’unico che in due anni non mi ha mai chiesto un favore né fatto una segnalazione”. Tra i fondatori di Forza Italia a Messina, Nino Beninati, quattro legislature all’Ars, due volte assessore regionale, un divorzio dal Pdl nella burrascosa fase prima delle regionali 2012, in chiara contrapposizione con chi stava gestendo il partito lasciandolo in mano ai colonnelli ex An, un avvicinamento all’Udc di D’Alia, concluso con amarezza, adesso ha deciso di tornare alle origini, a quella che considera la sua “casa politica”, appunto Forza Italia.

E nei giorni che precedono le Europee, in attesa che vengano definiti in modo chiaro le strutture del partito a livello locale, Beninati è stato scelto tra quanti possono traghettare la nuova Forza Italiaverso lidi più sicuri, insieme ai deputati regionali Santi Formica (ex An, eletto nella lista Musumeci ed oggi Verso Forza Italia) e Bernardette Grasso (Grande Sud) e l’ex deputato regionale PdlRoberto Corona.

L’ex assessore regionale ai lavori pubblici ed ex assessore alla cooperazione se ne andò sbattendo la porta nell’estate del 2012, a conclusione di un ciclo che a livello regionale aveva visto molti azzurri della prima ora contestare la gestione siciliana del Pdl, troppo appiattita sui voleri dei colonnelli ex An come Nania e Buzzanca, o come Castiglione. Prima di Beninati erano stati in tanti, come Stagno D’Alcontres a dire basta ed a rivendicare le radici forziste.

“Io non ho mai preso la tessera di un altro partito- spiega Beninati quasi due anni dopo il “divorzio”da quel Pdl siciliano che adesso non esiste più- Non sono mai andato nell’Udc. Mi sono avvicinato ed ho dato una mano in occasione delle elezioni regionali, ma devo dire che Gianpiero D’Alia è una persona in gamba e preparata, ma non sa mantenere gli impegni. Ho dato molto in quell’occasione, ma evidentemente all’Udc non interessava. Casini poi, se andiamo a guardare cosa ha fatto in tanti anni di politica, non c’è un solo fatto concreto per il quale possa essere ricordato, una legge, nulla”.

Nell’estate 2012 il Pdl si apprestava a correre veloce verso la sconfitta elettorale causata più dalle divisioni interne, che li hanno portati a scendere in campo con due candidati alla Presidenza,Miccichè e Musumeci, che non dalla vittoria di Crocetta, che infatti ha superato di poco il 30% dei consensi. A livello locale poi le candidature all’Ars erano già state decise a tavolino dall’area ex An e nel frattempo il deputato uscente Roberto Corona, che era stato arrestato a dicembre nell’ambito dell’inchiesta sulle false bancarie, era in piena campagna elettorale dando per scontata la sua candidatura. Quanto bastava per lasciare fuori Beninati.

Io lo dicevo da almeno due anni ad Alfano, senza essere ascoltato- continua- Il Pdl in Sicilia continuava a sommare sconfitte elettorali dal 2011. Pensate a quello che è successo con le amministrative del 2012 da Palermo ad altri comuni, Agrigento, Catania, Siracusa persino Barcellona. I coordinatori Castiglione e Nania, intervenivano in modo pesante nelle liste, nei nomi dei candidati, ad ogni livello, senza più avere alcun contatto con il territorio. Avevano fatto scappare tutti, Stagno, D’Aquino,consiglieri comunali, provinciali, di quartiere. Troppi errori anche nelle scelte del coordinamento di Forza Italia, affidato a Buzzanca che in quei mesi era anche sindaco, deputato regionale, coinvolto nella vicenda delle doppie poltrone. Per non parlare poi della gestione della candidatura di Roberto Corona, che fu poi invitato a ritirarsi in piena campagna elettorale, sostituito da Germanà”.

Insomma, i sassolini dalla scarpa per Beninati li ha tolti il tempo, perché strada facendoBuzzanca, che si era ricandidato alle regionali, non è stato rieletto, e Nania,che contava in un posto nelle liste bloccate alle Politiche è rimasto fuori.

Forza Italia è nata per aiutare i commercianti, gli artigiani, le piccole e medie imprese, mentre con la gestione di Nania e Castiglione era diventata altro. Per Castiglione la politica è consociativismo. E’ stato coordinatore regionale del Pdl e adesso è sottosegretario di Renzi, si appresta a governare con Crocetta e tra l’altro molti degli uomini e donne a lui più vicini sono già alla Regione. Il trionfo del consociativismo. Questa non è politica”.

Così quando è stato chiamato per iniziare la ricostruzione di Forza Italia, Beninati non ha esitato un attimo, anche se, dopo le Europee chiederà un incontro perché dovranno essere definiti i criteri per le nuove strutture organizzative a livello locale che dovranno essere aperte a quanti, nel corso degli anni, si sono allontanati da un Pdl troppo appiattito a destra.

Formica è uno dei colonnelli ex An che nel Pdl ha costituito l’anima più forte, ed ancora oggi non ha aderito al gruppo di Forza Italia alla Regione. Stesso ragionamento per la Grasso che è ancoraGrande Sud.

“Io mi auguro che il Nuovo centro destra un giorno si ravveda- continua Beninati- In questo momento vedo una naturale debolezza che ha poi portato a questa operazione elettorale con l’Udc solo sui numeri. L’Udc alla Regione è con Crocetta, il Nuovo centro destra a Roma è con Renzi.Scusatemi, ma questo lo chiamate centro-destra??? O consociativismo?”

Sulle cifre non si sbilancia, spera che Forza Italia possa attestarsi tra il 16% e il 20% “negli ultimi giorni Grillo ha alzato i toni, questo può aver spaventato molti moderati. Certo,il clima, soprattutto a Messina è quello dello sconforto e dell’esasperazione nei confronti della politica, non si crede più a niente”.

Con amarezza sottolinea come gli unici progetti in piedi a Messina, siano stati quelli finanziati o avviati quando era assessore regionale, ed è un’amarezza ancora maggiore pensare che dopo tanto tempo ancora non siano stati finiti “Cantieri Iacp, Tremestieri, Autostrada, quando ero assessore ai lavori pubblici. Da assessore feci poi un bando per i centri commerciali naturali,per sostenere le piccole aziende schiacciate dalla grande distribuzione. Stanziammo più di 50 milioni di euro. Lo dissi a Buzzanca. Ebbene, molti Comuni stanno ottenendo i fondi e lavorando. Messina non ha mai presentato richiesta…..”

Nel frattempo in riva allo Stretto, come in ogni Comune dell’isola arrivavano i fondi dellaFormazione. E l’unico che non bussò alla porta dell’allora assessore Centorrino fu proprioBeninati.

“Veramente io lo dicevo da tempo che sarebbe scoppiato lo scandalo- spiega- E secondo me sbaglia anche Crocetta quando mortifica i funzionari della Regione. Il problema è la legge che è fatta in modo tale da consentire questo sistema. La legge non va riformata, va cambiata totalmente. La rendicontazione ad esempio, diventa quasi superflua, perché l’80% dei fondi viene erogata prima e solo il restante 20% viene dato dopo i corsi, con la rendicontazione….E’ chiaro che sono in pochi a presentarli e per quei pochi ci sono pure le sviste nei controlli. Nel 2000 feci una mia ricerca personale. In quel periodo si disse che sarebbero stati assunti casellanti per il Cas.Immediatamente vennero fatti corsi per esattore, e parteciparono migliaia di giovani illudendosi che avrebbero avuto accesso ai posti. Nessuno aveva detto loro che in graduatoria c’erano già gli stagionali, i trimestrali. I certificati rilasciati non valevano nulla ai fini dell’assunzione. Non è questa la formazione, con i corsi fatti in funzione non di una politica del lavoro ma per avere i soldi. Io, anche da assessore sono stato favorevole per l’apprendistato, che si fa con le imprese. Secondo me metà dei fondi dovrebbero andare all’apprendistato, l’altra metà in parte all’alta formazione, quella con le Università ed in parte agli obblighi formativi per limitare la dispersione scolastica dopo la terza media. Questo è sviluppo. Ma era uno schifo, io lo dissi subito, ma ovviamente nessuno voleva ascoltare”.

Rosaria Brancato

10 commenti

  1. ORA NON RESTA CHE IL CAPO POPOLO +++++ RIENTRI ANCHE LUI E DI NUOVO A PROMETTERE CASE POPOLARI A POVERI CITTADINI INGENUI ED CON +++++++++++IL QUADRO E COMPLETO

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  2. ORA NON RESTA CHE IL CAPO POPOLO +++++ RIENTRI ANCHE LUI E DI NUOVO A PROMETTERE CASE POPOLARI A POVERI CITTADINI INGENUI ED CON +++++++++++IL QUADRO E COMPLETO

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  3. Si certo , certo , tutta colpa di Buzzanca , dite la verità siete scappati dal partito, chi ha un idea di partito , una fede politica non va via , resta all’interno del partito facendo minoranza costruttiva , siete abituati che appena vi manca il 101esimo incarico , andate via perchè all’interno del partito non c’è democrazia .
    Buzzanca è un grande politico ha dimostrato radicamento al territorio , vedi risultati elezioni regionali , lo so è fastidioso da gestire un uomo del movimento sociale italiano , non essendo democratico non fa azioni da retro bottega è sanguigno , diretto , schietto , non abituato alla politica dei due forni .
    GRANDE BUZZANCA

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  4. Si certo , certo , tutta colpa di Buzzanca , dite la verità siete scappati dal partito, chi ha un idea di partito , una fede politica non va via , resta all’interno del partito facendo minoranza costruttiva , siete abituati che appena vi manca il 101esimo incarico , andate via perchè all’interno del partito non c’è democrazia .
    Buzzanca è un grande politico ha dimostrato radicamento al territorio , vedi risultati elezioni regionali , lo so è fastidioso da gestire un uomo del movimento sociale italiano , non essendo democratico non fa azioni da retro bottega è sanguigno , diretto , schietto , non abituato alla politica dei due forni .
    GRANDE BUZZANCA

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  5. Peppino…lo so che sei tu.
    ahahahahahah

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  6. Peppino…lo so che sei tu.
    ahahahahahah

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  7. a volte ritornano. Gente molto +++++che ha dato molto

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  8. a volte ritornano. Gente molto +++++che ha dato molto

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  9. Mi sto commuovendo. Non dovreste sottoporre i lettori a queste emozioni, potrebbero morire.. dal ridere.

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