L’appello dell’“altro” Pd a Raciti: «Chiediamo scelte forti per estirpare le sacche di mala politica»

L’appello dell’“altro” Pd a Raciti: «Chiediamo scelte forti per estirpare le sacche di mala politica»

Danila La Torre

L’appello dell’“altro” Pd a Raciti: «Chiediamo scelte forti per estirpare le sacche di mala politica»

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sabato 29 Marzo 2014 - 19:45

Siracusano, Hyerace,Tarro Celi e Intelisano sono i promotori di una lettera con cui chiedono al segretario regionale di chiudere definitivamente col passato e scrivere una nuova storia, «procedendo innanzitutto ad una profonda riorganizzazione del partito democratico»

L’inchiesta sulla formazione e la richiesta d’arresto per Genovese rischiano di travolgere l’intero Pd messinese. Il terremoto giudiziario ha scosso dalle fondamenta il partito democratico, che in riva allo Stretto è sempre stato associato al nome del parlamentare. Sin dal suo esordio nella scena politica, il Pd messinese è stato infatti il Pd di Genovese. Nonostante le istanze di cambiamento e di rinnovamento portate avanti dalle varie anime che compongono il partito democratico, in questi anni, nulla è riuscito a scalfire la leadership di Genovese, che ha sempre fatto valere la forza dei numeri. Oggi, però, c’è chi rivendica, ancor più di quanto non facesse prima che si alzasse il sipario sulla scandalo della formazione, la forza delle idee e dei valori, che non si misura in voti ma in consenso. C’è una parte del Pd che non ci sta ad essere trascinato in fondo a causa di una indagine che solo indirettamente tocca il partito. C’è una parte del Pd che – attraverso un documento – chiede di voltare definitivamente pagina. I promotori della lettera sono Giuseppe Siracusano, Armando Hyerace, Lucia Tarro Celi e Luciana Intelisano, ma accanto alle loro firme ci sono quelle di altri 40 tesserati, tra cui l’ex sindaco Franco Providenti, ed i renziani Giacomo D’Arrigo, Francesco Palano Quero e Alessandro Russo (IN BASSO TUTTI I NOMI).

«I fatti emersi dall’inchiesta giudiziaria, a prescindere dalla loro rilevanza penale e rispetto alla quale non intendiamo né possiamo esprimere alcun giudizio – si legge nel documento – inchiodano il Partito Democratico della Provincia di Messina al proprio destino: o continuare ad essere identificato in quell’apparato organizzativo e personale costruito all’interno del circuito formazione-impresa-maggioranza di partito, imbattibile nella caccia alla preferenza, ma incapace di crescere nel consenso, oppure voltare definitivamente pagina iniziando un processo “contrario” rispetto a quanto accaduto sin ora».

Il messaggio è destinato soprattutto al segretario Raciti, che dovrà decidere sulle sorti del Pd messinese e sull’eventuale commissariamento, sollecitato da più parti: «chiediamocontinua la notascelte forti nette e decise da parte della Segreteria Regionale per estirpare, definitivamente, le sacche di mala politica che hanno corroso il partito sin dalle fondamenta, procedendo innanzitutto ad una profonda riorganizzazione dello stesso».

Secondo i firmatari, inoltre, «oggi è quanto mai necessario un passo indietro per coloro i quali sono compromessi con quel sistema e liberare quelle energie sane che aspirano ad un PD diverso».
Siracusano, Hyerace,Tarro Celi e Intelisano ritengono «fondamentale non solo affrontare le questioni, apparentemente, solo formali e organizzative ma anche riprendere a sviluppare l’iniziativa politica. Infatti, solo ripartendo dalla forma, dal rispetto delle regole e dei valori, si potranno influenzare i contenuti del progetto e dell’azione politica: la proposta programmatica sarà tanto più credibile e vincente quanto più credibili saranno coloro i quali la interpreteranno».

La richiesta, dunque, è chiara: «ripartire da tutti coloro i quali, in questi anni, sono stati distanti da quel modo di fare e concepire la politica; da tutti gli iscritti, dirigenti ed amministratori locali che, giorno dopo giorno, si sono adoperati e si adoperano per restituire dignità, fiducia e futuro ad un territorio che per troppo tempo è stato sacrificato agli interessi di pochi. Dobbiamo dimostrareribadiscono nel documentosia con i metodi che, soprattutto, con la proposta politica, che c’è una diversa classe dirigente non solo capace di applicare i valori e le regole fondanti del PD, ma capace anche di recuperare un’identità, che sappia declinare con autorevolezza e credibilità tutte le istanze riformiste, contrapponendo a tutti coloro i quali continuano a ostentare sterili numeri, competenza e senso dell’etica pubblica».

L’obiettivo finale è quello di «costruire un fronte comune di rinnovamento».

Danila La Torre

Un commento

  1. Le elezioni europee sono l’occasione irripetibile per il PARTITO DEMOCRATICO di misurare il voto libero di opinione dei messinesi intorno al progetto politico di Matteo RENZI, libero dalle incrostazioni del consenso intorno a Francantonio GENOVESE. L’eventuale successo elettorale potrà dare l’avvio al rinnovamento del PARTITO DEMOCRATICO chiesto dai firmatari del documento, saranno forti del consenso elettorale, a cui sarà estraneo GENOVESE, impegnato a dare risposte al Parlamento, alla Magistratura inquirente e giudicante. Nel frattempo si impegnino in primissima fila, su tutto il territorio cittadino, quotidianamente, a far conoscere le proposte di RENZI, a contribuire al successo non scontato, perchè la clava voto del MOVIMENTO 5 STELLE è al lavoro da tempo, si sentono di più le urla di GRILLO ma nel silenzio i giovani di 5 STELLE raccolgono voti nelle urne

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