Il 37% dei seggi è assegnato con un sistema maggioritario a turno unico; il 61% dei seggi (sono ripartiti proporzionalmente; il 2% dei seggi è destinato al voto per corrispondenza degli italiani residenti all'estero e viene assegnato con un sistema proporzionale
Alle prossime elezioni farà il suo debutto il cosiddetto Rosatellum bis. La nuova, e assai discussa, legge elettorale, si basa su sistema misto maggioritario e proporzionale, che prevede 232 collegi uninominali per la Camera dei Deputati e 116 per il Senato, ciascuno dei quali vedrà sfidarsi i candidati dei vari schieramenti ed avrà il proprio vincitore. A questi vanno aggiunti i collegi proporzionali – 63 per la Camera, 34 per il Senato – da dove verranno fuori i nomi dei restanti parlamentari. 18, infine, saranno i deputati e senatori eletti nella circoscrizione Estero.
Il 37% dei seggi (232 alla Camera e 116 al Senato) è assegnato con un sistema maggioritario a turno unico in altrettanti collegi uninominali: in ciascun collegio è eletto il candidato più votato; il 61% dei seggi (rispettivamente 386 e 193) sono ripartiti proporzionalmente tra le coalizioni e le singole liste che abbiano superato le previste soglie di sbarramento nazionali; il riparto dei seggi è effettuato a livello nazionale per la Camera e a livello regionale per il Senato. Nei collegi plurinominali le liste si presentano sotto forma di listini bloccati di candidati; il 2% dei seggi (12 deputati e 6 senatori) è destinato al voto per corrispondenza degli italiani residenti all'estero e viene assegnato con un sistema proporzionale.
Il Rosatellum non prevede il voto disgiunto.
Vediamo nel dettaglio come si vota.
UN’UNICA SCHEDA (una per la Camera ed una per il Senato) –Sulla scheda saranno riportati i nomi dei candidati per i collegi uninominali e plurinominali. Accanto al loro nome ci saranno i simboli della lista o delle liste collegate, con i nomi dei candidati nel collegio plurinominale. Due le opzioni per votare: mettere un segno sulla lista: il voto andrà alla lista stessa e al candidato sostenuto all’uninominale; mettere un segno sul candidato all’uninominale: il voto andrà automaticamente alla lista e, nel caso di coalizione, sarà distribuito tra le liste che lo sostengono proporzionalmente ai risultati delle liste stesse in quella circoscrizione elettorale.
PLURICANDIDATURE – È previsto che un candidato possa presentarsi in un collegio uninominale e in più collegi plurinominali, fino a un massimo di cinque.
QUOTE ROSA – Il Rosatellum stabilisce che ciascuno dei due sessi non possa rappresentare più del 60% dei candidati di un listino bloccato e che ciascuno dei due sessi non possa rappresentare più del 60% dei capilista nei listini di un singolo partito
LA DOPPIA SOGLIA DI SBARRAMENTO: al 3% per le liste e al 10% per le coalizioni – I partiti possono presentarsi da soli o in coalizione. La coalizione è unica a livello nazionale. I partiti in coalizione presentano candidati unitari nei collegi uninominali. Lo sbarramento è al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni. Per le coalizioni non vengono comunque computati i voti dei partiti che non hanno superato la soglia dell’1 per cento. Se una lista non raggiunge il 3% ed è parte di una coalizione i voti vengono, a quel punto, “dirottati” al partito prevalente all’interno dell’alleanza. Il candidato eletto in un collegio maggioritario (vince chi ha un voto in più) mantiene il seggio anche se il partito a cui appartiene viene escluso dalla ripartizione proporzionale. La legge non ha alcun premio di maggioranza né alcun vincolo che impedisca, nel post-voto, ai partiti di “cambiare” alleati.
CHI VIENE ELETTO –Nei collegi uninominali, l’assegnazione del seggio va al candidato che consegue il maggior numero dei voti. Per i seggi da assegnare alle liste nei collegi plurinominali, il riparto avviene a livello nazionale, con metodo proporzionale, tra le coalizioni di liste e le liste che abbiano superato le soglie di sbarramento. Il deputato eletto in più collegi plurinominali è proclamato nel collegio nel quale la lista cui appartiene ha ottenuto la minore percentuale di voti validi rispetto al totale dei voti validi del collegio. Il deputato eletto in un collegio uninominale e in uno o più collegi plurinominali si intende eletto nel collegio uninominale.
LE SCHEDE ANTIFRODE – Ogni scheda avrà un tagliando antifrode con un numero univoco, che gli scrutatori segneranno nel momento in cui consegnano la scheda all'elettore. Al momento della riconsegna della scheda gli scrutatori controlleranno che il numero segnato e quello del tagliando sia uguale ( in modo da impedire lo scambio con schede pre-votate) e solo allora, prima di inserire la scheda nell'urna, toglieranno il tagliando antifrode, rendendo la scheda così anonima e non tracciabile.
DLT
a cosa serve il diritto al voto se poi non hai la libertà di poter votare una persona ma te lo impongono