L'ex presidente dell'Atm sarà il candidato di Liberi e Uguali per il Collegio uninominale di Messina alla Camera.
In questi anni in molti hanno provato a convincerlo a tornare nell’”arena” della politica attiva. Negli anni in cui le partecipate erano carrozzoni l’Atm targata Siracusano costruiva una diversa realtà, fatta di risposte concrete, di numeri, guardava al futuro dei trasporti. Portava risultati.
A distanza di molto tempo stavolta Gabriele Siracusano ha detto sì, perché ritiene che sia il momento giusto, quello più difficile ma anche il più determinante per le generazioni future, alle quali guarda con maggiore attenzione.
Sarà il candidato di Liberi e Uguali (la lista guidata dal presidente del Senato Pietro Grasso), nel Collegio uninominale Camera di Messina.
“Ho accettato con entusiasmo- dichiara- Son venuti a chiedermi la disponibilità a candidarmi tenendo in considerazione la mia storia, l’impegno che ho profuso ed anche la possibilità di rivolgermi ad un elettorato più ampio, che vada oltre i confini di Liberi e Uguali e della sinistra. Ho riflettuto sul vuoto della politica che c’è oggi, sulla distanza sempre crescente tra di viene eletto ed il territorio. Questo vuoto ha comportato la perdita di fiducia nella politica soprattutto nei giovani ed ha alimentato un sempre crescente astensionismo”.
L’ex presidente dell’Atm punta proprio a chi, per sfiducia, delusione, amarezza, ha disertato le urne negli ultimi anni ma che in fondo non ha perso la speranza di un cambiamento. Vuol rivolgersi ad un’ampia fascia di persone, non soltanto all’elettorato di centro-sinistra ma a quanti vorrebbero che i deputati tornassero ad un rapporto diretto, quotidiano, attento, con i territori.
“Sono un uomo libero, non ho padrini né padroni, non rappresento dinastie né potentati di alcun genere, non ho nessun tipo di interesse personale- prosegue- Mi presento con la mia storia e con le mie idee. Non voglio essere pessimista, tutt’altro, sono certo che la mia scelta di candidarmi adesso, in questa lista, sarà compresa e condivisa. I cittadini vogliono sentirsi rappresentati da persone serie, concrete, perbene e, lasciatemelo dire, da galantuomini. Dovremmo rispolverare questo termine e trovare il modo di usarlo anche per le donne”.
I collegi uninominali sono “battaglie corpo a corpo”, vince soltanto uno dei candidati e Siracusano si troverà di fronte sicuramente Franco Rinaldi, mentre sugli altri al momento non ci sono certezze. Gli altri sfidanti del collegio di Messina potrebbero essere il Rettore Navarra ed il 5stelle D’Uva.
“Ripeto, sono un candidato libero e non sono espressione di alcun potentato. Sugli uscenti del M5S devo evidenziare che in questi 5 anni non hanno mostrato particolare presenza nel territorio, se si escludono i comunicati stampa, non si sono spesi per grandi battaglie per il territorio che li ha eletti. Navarra sta facendo un gran lavoro come Rettore ma la sua eventuale candidatura sarebbe la riproposizione di vecchi schemi. Io voglio lavorare in squadra, voglio che ogni scelta sia frutto di scelte condivise per il bene e nell’interesse di Messina”.
A chi contesta che Liberi e Uguali drenerà voti al Pd contribuendo così alla crescita del centro-destra, Siracusano replica: “Chi vota noi non è più un elettore del Pd, non avrebbe mai votato Pd perché se ne è allontanato da tempo. I delusi della politica di Renzi non lo avrebbero votato, noi non siamo la causa dei problemi del Pd, noi siamo l’effetto. E’ un elettorato che avrebbe votato i 5stelle o non sarebbe andato a votare”
Più di ogni altra cosa colpisce l’entusiasmo di Siracusano per questa “avventura” politica, l’ottimismo positivo di chi decide che “se non ora quando”, di chi pensa che è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche per sfide coraggiose che all’apparenza possono sembrare impossibili. La passione per la politica è scritta nella sua storia, come quella per la città. E se finora non era tornato nell’agone, da oggi è pronto a scommettersi di nuovo: “lo faccio per i miei figli, per i figli dei messinesi”
Rosaria Brancato
Bisogna dare atto a Gabriele Siracusano di aver accettato la candidatura in uno dei collegi della Sicilia senza timori reverenziali e a schiena dritta, questo gli fa onore.