Il 25 tavolo decisivo a Roma sulle candidature. "Le parole di Renzi ci rinfrancano, siamo una realtà territoriale radicata pronta a dare il suo apporto nelle liste Pd", commenta Beppe Picciolo
La riunione decisiva sarà quella del 25 gennaio, a 4 giorni dalla presentazione delle liste. Sarà in quel tavolo romano che tutte le caselle del Pd saranno completate, ma il quadro generale per il segretario nazionale Renzi è già in fase di definizione.
Il Pd è a forte rischio caduta libera e dalle sue stesse dichiarazioni “Non ci saranno Collegi sicuri se non per chi porta voti” emerge la consapevolezza che si punterà, più che su yes man e nominati, su chi ha radicamento nel territorio. In Sicilia l’ultimo banco di prova (con esiti disastrosi) sono state le Regionali ed è da chi ha portato consensi e non da chi ha remato contro o è stato a braccia conserte che Renzi vuol ricominciare.
Per quanto riguarda Messina non è un mistero che i riflettori sono tutti puntati sul Rettore Navarra per il quale sembrerebbe pronta una candidatura nel Collegio Uninominale Camera a Messina col contestuale “paracadute” nel Collegio Plurinominale. La cosiddetta corrente accademica ha già mostrato alle Regionali una presenza nel territorio (sia nel comune capoluogo che in provincia). Stesso discorso vale, a livello regionale e locale, per Sicilia Futura. Gli oltre 18 mila voti registrati a Messina rappresentano per il Pd un bacino da non perdere.
Le dichiarazioni di Renzi che chiudono le porte a quanti ipotizzavano posizioni di rendita le aprono invece sia a Navarra che a Beppe Picciolo, che spiega: “ Quanto dichiarato da Renzi mi sembra perfettamente in linea con la filosofia di chi ha il dovere, da segretario nazionale di partito, di gestire una fase elettorale problematica come quella attuale. Necessariamente deve ricorrere all’unico metodo oggettivo possibile in un simile contesto : la meritocrazia, i risultati nel territorio”.
Già da dicembre, mentre all’interno del Pd non è stata fatta alcuna analisi della sconfitta del 5 novembre, i vertici di Sicilia Futura, Totò Cardinale in testa, hanno avviato un dialogo, sull’asse Palermo-Roma per non disperdere quelle realtà elettorali che nell’isola hanno tenuto rispetto alla doppia avanzata del centro-destra e del M5S. E se Renzi ha frenato la resa dei conti interna al partito non può rischiare l’implosione, tenendo anche in considerazione le fughe a sinistra verso Liberi e Uguali.
“Sicilia Futura è una grande realtà regionale che, al pari di altre storiche ed autorevoli realtà analoghe ( come ad esempio la Südtiroler Volkspartei od l’ Union Valdôtain) ha dimostrato, numeri alla mano, un grande radicamento territoriale- prosegue l’ex deputato regionale- un patrimonio che non verrà certamente disperso. Sarebbe una follia. Per questo le parole di Renzi ci rinfrancano”.
Da oggi al 25 continueranno gli incontri per smussare gli angoli e i malumori di alcune parti della base del partito, ed è in corso una sorta di “tavolo separato” per discutere dei collegi siciliani con Sicilia Futura, così come accade con altre realtà territoriali. Proprio per questo Renzi ha sottolineato che a fare da biglietto da visita per ambizioni e candidature saranno i voti e non altri criteri.
“Ne’ noi ne’ il PD abbiamo alcun interesse a depauperare questo patrimonio elettorale regionale- prosegue Picciolo- E’ chiaro che la valorizzazione di esponenti di Sicilia Futura all’interno delle liste del PD rappresenta l’unico strumento per noi per supportare l’azione politica del partito. I numeri li abbiamo portati alle Regionali e questi stessi numeri potranno andare a rafforzare, in modo determinante, la percentuale del Pd a marzo. Una cosa è assolutamente certa: non ci saranno trattative con singoli pezzi di Sicilia Futura. Noi siamo un gruppo estremamente coeso e legato da profondi rapporti personali” .
Contro la riconferma di Daniela Cardinale, figlia di Totò (presidente di Sicilia Futura) e che ha alle spalle due mandati parlamentari all’interno del Pd (uno dei quali dopo aver vinto le primarie), si è scatenata la protesta della base con un documento firmato da esponenti Pd di Caltanissetta. C’è chi appunto vocifera che il presidente di Sicilia Futura possa “battersi” per la riconferma della figlia, sacrificando il resto.
Ipotesi questa che Picciolo non tiene nemmeno in considerazione.
“Siamo un gruppo unito, Totò Cardinale è il presidente onorario di Sicilia Futura ed ha tutto l’interesse di preservarne l’unità e la rappresentatività al meglio sui territori come è stato sino oggi! Lo consideriamo il nostro padre nobili. Quanto a Daniela Cardinale è una eccellente parlamentare del Pd da due legislature, legata al territorio e riceverà anche il consenso elettorale che Sicilia Futura ha costruito “a latere” del PD proprio su quel territorio per il lavoro svolto da parlamentare”.
Il clima quindi appare sereno in vista della volata finale, quella che porterà, entro la fine della prossima settimana, alla definizione delle liste. Se ci saranno “morti e feriti” lo si scoprirà solo il 25 gennaio. Da quegli elenchi, da nord a sud, si capirà cosa ha in mente Renzi anche per il futuro del partito. I sondaggi non invitano a sorridere e se dovesse sbagliare le liste sarebbe l’unico responsabile di una Caporetto.
“Noi siamo certi che dopo le interlocuzioni finora avute, saremo chiamati come realtà politica territoriale, nella stretta finale, al tavolo nazionale delle trattative per valorizzare al meglio il nostro apporto e dare un contributo alla coalizione del centro sinistra e dell’area Renziana in Sicilia. Il resto sarebbero solo chiacchiere senza costrutto”.
Rosaria Brancato
PIACEREBBE CHE SBAGLIASSE… SE LO AUGURANO IN TANTI ………MA…………SE…..IL FAMOSO 13 (DETTO SICULO) DIVENTASSE 31 ..AIUTOOOOOOOOOOOOO …….AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
il Rettore, Picciolo c’è altro ? ma Querulo renziano della prima ora non ha nulla da dire ?