Gli attivisti contestano con un volantino i criteri scelti dall'ateneo per promuovere seminari sulla riforma. "Tra i relatori ci sono solo sostenitori del sì..... Vorremmo informare l'università che esistono anche costituzionalisti per il no..."

Il clima in vista del referendum si fa sempre più rovente. Nei giorni scorsi l’Ateneo ha promosso una serie di seminari dal tema “I contenuti della riforma Costituzionale, l’Università incontra il territorio” affidati ad alcuni professori. Leggendo i nomi dei relatori gli attivisti del Meetup ‘Amici di Beppe Grillo città di Messina’ hanno notato che sono tutti a favore del sì e si sono posti alcune domande a proposito dell’imparzialità dell’Ateneo nell’organizzare i seminari.

Per evidenziare la situazione hanno distribuito a piazza Pugliatti un volantino in occasione dell’ultimo incontro. “Gli incontri – si legge nella nota del Meetup- sono tenuti da illustri e stimati docenti dell’Ateneo Messinese, tra cui: i chiarissimi professori Luigi D’Andrea e Giacomo D’Amico firmatari del manifesto “Le ragioni del SI” a favore del Si al Referendum del 4 dicembre; i chiarissimi professori Antonio Ruggeri e Antonio Saitta promotori e partecipi di un incontro, nella stessa aula magna, in cui gli ex ministri e senatori Anna Finocchiaro e Gianpiero D’Alia hanno avuto modo di spiegare la bellezza e l’importanza di questa riforma della Costituzione; il chiarissimo prof. Giovanni Moschella sostenitore delle ragioni del SI al referendum in alcuni incontri/confronti pubblici tra esponenti del Si e del No”.

Insomma stando ai 5stelle i relatori ai seminari promossi dall’Ateneo sui contenuti della riforma, e cioè i professori D’Amico, D’Andrea, Ruggeri, Saitta, Moschella, sono tutti a favore del sì alla Riforma e lo hanno apertamente dichiarato,mentre la sola professoressa Lina Panella, non ha rilasciato dichiarazioni in tal senso anche se nella nota i grillini ricordano che è stata assessore nella giunta di centro-sinistra dal ’95 al ‘98 ed al comune di Barcellona dal 2012 al 2015.

“Volevamo informare che in Italia esistono anche numerosi costituzionalisti, schierati per il NO- conclude il comunicato- che tengono analoghi imparziali incontri di approfondimento… anzi, scusateci l’errore, non sono imparziali, in quegli incontri è pubblicamente dichiarata la posizione dei relatori sul referendum costituzionale del prossimo 4 Dicembre. Era opportuno organizzare questi incontri informativi rivolti a tutti i cittadini, proprio ora che mancano pochi giorni al voto, ed a molti mesi di distanza dalla discussione ed approvazione parlamentare di questa riforma? Non è stato proprio possibile per l'Ateneo Messinese riuscire ad invitare qualcuno dei professori od illustri relatori che sono schierati per il No? Riconosciamo che uno studioso, anche se di parte, può cercare di illustrare in maniera obiettiva la riforma. Non può sfuggire, però, ai promotori di questi seminari che l’oggettività nasce dal confronto di posizione opposte. Forse una valutazione sull'opportunità di esporre, in assenza di contraddittorio ed in piena campagna elettorale, un’ alta istituzione culturale come l'Università, andava fatta”.

L’alternativa sarebbe potuta anche essere quella di modificare il titolo dei seminari facendo capire in modo più evidente che, pur basandosi sui contenuti della Riforma, i relatori sono a favore del sì, come avvenuto in numerosi altri incontri.

Al di là di ogni altra considerazione, il Referendum del 4 dicembre continua a dividere il Paese come non accadeva dai tempi del quesito sul divorzio e sull’aborto. C’è chi a livello nazionale sta preparando ricorsi e denunce per brogli, prima ancora che si aprano le urne. Un clima esasperato, alimentato anche da scenari catastrofici dipinti dai vari sostenitori, che non giova ad un Paese in ginocchio per la crisi e sempre più distante dalla politica.

Rosaria Brancato