Curiosando tra le liste: nomi, indiscrezioni. Saranno 8 gli eletti a Messina

Curiosando tra le liste: nomi, indiscrezioni. Saranno 8 gli eletti a Messina

Rosaria Brancato

Curiosando tra le liste: nomi, indiscrezioni. Saranno 8 gli eletti a Messina

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giovedì 07 Settembre 2017 - 05:05

Scendono da 90 a 70 le poltrone all'Ars. Gli onorevoli che rappresenteranno Messina e provincia si ridurranno da 11 ad 8. Diamo uno sguardo ai nomi in lista, tra trasmigrazioni, ritorni e divorzi.

Gli scranni dell’Ars sono stati ridotti da 90 a 70, ma di questi 62 saranno diretto risultato delle urne, saranno cioè assegnati in base agli esiti elettorali, collegio per collegio, partito per partito. Dei restanti 8 seggi, uno va al candidato governatore miglior perdente (cioè il candidato governatore che si piazza secondo), gli altri 7 scranni vanno ai componenti del listino del candidato presidente che ha vinto.

Con l’attuale sistema elettorale siciliano, che non prevede ballottagio, tenuto conto anche del numero dei candidati alla Presidenza, viene eletto chi totalizza il maggior numero di voti, pertanto si può vincere anche con una percentuale del 34-35%, fatto questo che non garantisce la maggioranza in Assemblea. Il sistema elettorale ha previsto quindi che qualora il governatore vincente non ottenga il 50% dei voti, potrà comunque portare all’Ars, grazie al premio di maggioranza, i 7 componenti del listino in modo da avere una maggioranza meno risicata. I 7 componenti dei listini dei presidenti devono in ogni caso obbligatoriamente candidarsi anche in una delle liste nei collegi.

Messina fino al 2012 ha eletto 11 deputati, con la riduzione a 70 scranni gli eletti saranno 8.

Degli 11 deputati uscenti se ne ricandidano 9, mentre Filippo Panarello (Pd) e Franco Rinaldi (Forza Italia) non saranno in lizza.

CURIOSANDO TRA LE LISTE

Con ogni probabilità al M5S quest’anno a Messina scatteranno 2 seggi, uno dei quali andrà all’uscente Valentina Zafarana che si ricandida (e potrebbe anche essere nel listino di Cancelleri).

Spostandoci a sinistra si ricandida il capogruppo Ars di Sicilia Futura Beppe Picciolo. In lista ci saranno anche un altro uscente, Marcello Greco (che ha tappezzato la città di manifesti), il coordinatore provinciale del partito Santino Calderone, la consigliera Rita La Paglia, la preside Pucci Prestipino (quest’ultima vicina al movimento di Pippo Isgrò, che così come Reset è a sostegno di Sicilia Futura). La predisposizione della lista del Megafono di Crocetta sarà affidata a Massimo Finocchiaro ed in lizza potrebbe esserci Ciccio Calanna. In casa Pd è sicuro un solo seggio, che andrà a Giuseppe Laccoto (che punta così al quinto mandato all’Ars). Dal momento che il secondo seggio è difficile che scatti è probabile che ci siano spostamenti nella lista dei territori, ovvero l’Arcipelago Sicilia voluta da Leoluca Orlando (sarà questa la lista del candidato presidente Fabrizio Micari). In questa lista ci sarà il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, ma potrebbero farci un pensierino sia il Pd Nicola Barbalace che il candidato di area universitaria Francesco De Domenico.

Il centro-sinistra si presenta diviso e a sostegno del candidato presidente Claudio Fava scenderanno in campo Giuseppe Grioli e Francesco Italiano (vice sindaco di Milazzo) per Art.1 MDP e il consigliere comunale Maurizio Rella per SI.

Affollatissima l’area di centro-destra. Un “ingorgo” rischia di scoppiare in Forza Italia dove c’è Genovese junior, Luigi, come pubblicato da Tempostretto a fine primavera (leggi qui l'articolo), che ha già aperto la segreteria in via I Settembre (ma non nella stessa sede del padre e dello zio) ed ha avviato i primi incontri. Si ricandida per arrivare a quota sei mandati l’uscente Santi Formica (ma potrebbe anche andare in lista con Musumeci) così come tenta il bis l’uscente Bernardette Grasso. Entrambi potrebbero traslocare verso lidi più tranquilli in termini di prospettive in caso di ingresso di Nino Germanà, pronto all’addio ad Alfano. In crescita è dato l’avvocato Tommaso Calderone mentre sta riflettendo il consigliere comunale Fabrizio Sottile.

L’Udc di Cesa, partita inizialmente in sordina, sta diventando appetibile man mano che i sondaggi sono a favore del centro-destra. Ritenta il cammino all’Ars Saro Sidoti (gruppo Naro) e scende in campo anche l’ex presidente del consiglio comunale Pippo Previti. Nelle ultime ore ha stretto l’accordo con l’Udc Cateno De Luca che punta ad un ritorno all’Ars. In Cantiere Popolare (che fa riferimento a Saverio Romano) in prima fila c’è Roberto Corona (che vuol tornare in Assemblea), seguito dall’ex sindaco di Scaletta Giuseppe Briguglio. In dirittura d’arrivo in Cantiere Popolare dovrebbe esserci anche Pippo Currenti (attualmente Sicilia Democratica) che dopo 3 mandati punta al quarto. In Diventerà Bellissima spiccano i nomi di Galluzzo e Chiara Starrantino, e sembra si stia scaldando Ferdinando Croce, mentre Elvira Amata corre per i Fratelli d’Italia.

Il 6 novembre i deputati messinesi all’Ars saranno 8. Stando ai sondaggi ed alle previsioni dovrebbero essere 2 grillini, 1 Pd, 1 Sicilia Futura, 1 o 2 di Forza Italia (il secondo è molto probabile).

Per i restanti seggi molto dipende dal superamento della lista della soglia del 5% a livello regionale e dalla coalizione che vincerà. In linea di massima dovrebbe scattare uno per la Lista Musumeci ed uno per l’Udc di Cesa (che ha migliorato la possibilità dopo gli ingressi a Palermo degli innesti ex Ncd ed ex Forza Italia, come Alongi e Figuccia) e per la lista dei territori “Arcipelago Sicilia”.

Ma a vincere, stando ai sondaggi, sarà, anche questa volta, il partito degli astensionisti: oltre il 54% non si recherà alle urne.

Rosaria Brancato

5 commenti

  1. Messina Prima di Tutto 7 Settembre 2017 06:16

    Complimenti.. nomi da urlo, anzi cognomi! GGEnte sempre distintasi per il nulla di fatto o per le cronache giudiziarie…

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  2. Lo specchio della città….la Messina onesta….la Messina che produce.

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  3. cammellinodipeluche 7 Settembre 2017 17:54

    Gattopardo docet………..le cose vanno a catafascio con queste persone e loro in barba a tutto si ripresentano o mandano prestanome o resuscitano…

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  4. GENOVESE NON È DEGNO DI GOVENARCI

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  5. Indicativo il fatto che venga chiamato Genovese Junior. Segno che siamo ben coscienti del fatto che l’ombra del padre verrà sempre proiettata sulla politica siciliana nonostante l’elezione del figlio. Che senso di oppressione.

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