Fava e D'Alema: "Il Pd perderà per colpa del Pd. Fatti accordi mercantili"

Fava e D’Alema: “Il Pd perderà per colpa del Pd. Fatti accordi mercantili”

Rosaria Brancato

Fava e D’Alema: “Il Pd perderà per colpa del Pd. Fatti accordi mercantili”

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giovedì 07 Settembre 2017 - 19:44

Prima uscita per il candidato alla Presidenza della Regione Claudio Fava, oggi a Messina. Nessuna alleanza con il centro-sinistra: "Hanno scelto Alfano e operazioni di assemblaggio. Noi non partecipiamo alle prove generali del Partito della Nazione" ha aggiunto D'Alema. VIDEO

Inizia da Messina, dalla sala di Palazzo Zanca affollata, la campagna elettorale di Claudio Fava, candidato Presidente per Art.1 MDP, SI e Rifondazione Comunista. Persino Fava, il cui nome è stato lanciato la scorsa settimana è riuscito ad iniziare la campagna prima del centro-sinistra, ancora alle prese con il ticket Micari-La Via.

Con il vicepresidente della Commissione nazionale antimafia oggi pomeriggio era presente anche Massimo D’Alema per scaldare il popolo della sinistra che non si arrende alle alleanze con gli alfaniani, da Palermo a Roma.

Per Fava è la seconda candidatura alla Presidenza della Regione. La prima, nel 2012, s’interruppe a metà strada perché il parlamentare aveva ancora la residenza a Roma e non nell’isola, come prevede invece la normativa. Due volte europarlamentare, due legislature da deputato nazionale, negli anni si è candidato anche alla Presidenza della provincia di Catania.

Siamo convinti che questa è una Regione che merita rispetto e non traccheggiamenti per avere più consensi” ha detto in apertura dell’incontro Domenico Siracusano, coordinatore provinciale di Art.1 MDP. Nel Salone delle Bandiere i candidati che andranno in lista, Giuseppe Grioli (ultimo segretario cittadino del Pd, che torna in campo dopo 4 anni di pausa), Francesco Italiano (vicesindaco di Milazzo) e Maurizio Rella, quota Sinistra Italiana (consigliere comunale di Messina).

I siciliani sono stati trattati come fiches da giocare sui tavoli romani, da abili croupier- ha commentato Fava– In Sicilia il voto d’opinione non esiste. Esiste il voto di necessità, quello di devozione, quello di scambio, ma noi siamo qui perché crediamo che ci sono ancora voti che non appartengono…. Voti liberi”.

Nessuna alleanza è più possibile con il centro-sinistra, nessun ticket, ed il parlamentare lancia numerose frecciate.

Inizia da Crocetta:E’ stravagante, ma perbene. Ma il giorno prima dichiara a destra e a manca: la libertà e la dignità non sono negoziabili, mi ricandido e vinco. Il giorno dopo va a Roma, e negozia con Renzi un posto da senatore….”

Poi continua con il candidato del centro-sinistra, Fabrizio Micari: “Persona perbene, ma sbadata. Mi dice che è pronto ad un incontro e poi dimentica anche di mandare un messaggio per dire dove, come, quando….!”

Il candidato a 5Stelle Cancelleri: “Persona perbene ma ha imparato subito di cosa non si deve parlare in Sicilia per avere i voti, infatti non pronuncia la parola mafia. E si sono inventati l’abusivismo edilizio di necessità….”

Stoccata anche per Musumeci: “Chiama il suo movimento Diventerà Bellissima, poi scopri che nelle liste che lo sostengono ci sono 32 ex assessori dei governi Cuffaro e Lombardo. Siamo proprio sicuri che così la Sicilia sarà bellissima?”

Demolisce 5 anni di governo Crocetta, ricordando, tra le altre cose, la vicenda degli 844 avvocati e assistenti legali chiamati per Riscossione Sicilia (più del totale degli avvocati della Francia), per recuperare il 2% di crediti…. O la gestione fallimentare del patrimonio archeologico e artistico non per mancanza di risorse, come evidenzia la Corte dei Conti, ma di progettualità

Quindi l’ultima freccia, dritta al cuore del partito: “Il Pd perderà perché ha scelto di perdere. Ha scelto di stare con Alfano. Noi non ci candidiamo contro il centro-sinistra, per dividere la sinistra. Noi ci candidiamo per. Per ridare dignità ai siciliani”.

E’ stato D’Alema ad affondare i colpi spaziando dalla politica regionale a quella nazionale, dai temi legati alla questione migranti fino alla riforma elettorale, alternando ironia a citazioni storiche e saggistiche.

Noi non siamo un gruppo di matti accecati dall’odio per Renzi. Anzi, con senso di responsabilità stiamo sostenendo il governo. Ma in Sicilia non è possibile. Quando il sindaco di Palermo ha indicato il candidato alla Presidenza della Regione, sebbene questo non rientri tra i i suoi poteri municipali, noi ci siamo detti disponibili, purchè si restasse nei confini di una candidatura civica di centro-sinistra. A Roma però ci sono stati alcuni accordi mercantili che non potevano vederci d’accordo. Il primo di questi accordi ha visto Renzi dire a Crocetta: tu sostieni Micari ed io ti blindo un posto al Senato. Altri accordi mercantili hanno ipotizzato nascite di listoni per le Politiche che andavano da Pisapia ad Alfano. Noi non partecipiamo alle prove generali del Partito della Nazione e i listoni ci ricordano altre epoche storiche….. Non c’interessa negoziare assessori regionali o senatori. I senatori li chiederemo agli elettori e non a Renzi”.

Nel mirino dell’ex presidente del Consiglio son finiti il governatore Crocetta che annuncia battaglia e poi contratta “è in finale triste”, Fabrizio Ferrandelli che alle amministrative di giugno si è candidato contro Orlando (con il sostegno di Forza Italia) ma che adesso è tornato nel centro-sinistra in chiave anti-destra. Per D’Alema siamo di fronte ad un’operazione trasformistica “si preferisce un assemblaggio di pezzi di ceto politico all’appello agli elettori”. Dalla Sicilia a Roma D’Alema ha poi elencato i flop di Renzi, dalla legge elettorale cancellata dalla Corte Costituzionale alla riforma Costituzionale bocciata dal Referendum, passando per il Job act e per la riforma della scuola. Una frecciata è andata anche al M5S: “Un movimento plebiscitario e autoritario. Basta che Grillo alzi un sopracciglio e tutti obbediscono”.

Per Claudio Fava e Massimo D’Alema il traguardo da raggiungere in Sicilia è quello di ottenere un risultato “importante” che diventi un segnale per la ricostruzione della sinistra.

Noi non vogliamo far perdere Renzi, per quello ci sta riuscendo benissimo da solo. Oggi il Pd è un partito senza popolo mentre c’è anche un popolo senza partito”.

Domenica a Palermo ci sarà l’apertura ufficiale della campagna elettorale.

Nel frattempo la candidatura di Francesco Italiano con Art.1 , vicesindaco di Milazzo ed alcuni movimenti nella maggioranza, stanno creando frizioni con il Pd. A chiedere chiarezza al sindaco di Milazzo, Giovanni Formica, è in questi giorni il presidente nazionale di Agenzia Giovani Giacomo D’Arrigo: “Milazzo è uno dei Comuni più importanti a Messina, guidato dal Pd. Ci dica il sindaco che intenzioni ha e chi appoggia…., senza ambiguità o silenzi”.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. D’Alema o comanda lui oppure nessuno è bravo.A ricettiti commu u cafè perchè l’unica cosa che sai fare è andare contro al PD.

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  2. MessineseAttenti 8 Settembre 2017 08:04

    LA VERITà è ESATTAMENTE L’OPPOSTO.
    QUESTA E’ GENTE NATA PER FARE IL BASTIAN CONTRARIO.
    D’ALEMA ERA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E TRAMAVA CON BERLUSCONI, SALVO, POI, NEGARE TUTTO.
    FAVA E’ LA SECONDA VOLTA CHE CAMBIA RESIDENZA (IN RITARDO) PER CERCARE DI FARE PERDERE QUELLA SINISTRA CHE GLI HA PERMESSO DI FARE IL POLITICO.

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